MotoGP 2019. Le pagelle del GP del Giappone
MARC MARQUEZ VOTO 10 E LODE
Non so più cosa dire per elogiare le qualità di questo campionissimo (in pista), allora mi affido ad alcuni numeri: 54 vittorie in Motogp come Doohan; pole position in tutti i circuiti dove si corre il motomondiale (gli mancava solo Motegi); trionfo nel GP successivo alla conquista del titolo (non ci era mai riuscito); in prima posizione per almeno un giro in tutte le gare del 2019; dieci vittorie, cinque secondi posti, per un totale di 350 punti (su 400!) e su 356 ottenuti dalla Honda per conquistare il titolo costruttori ; dieci pole. Si potrebbe andare avanti ancora per un bel po’, ma ho finito le righe a disposizione… Numero uno (assoluto).
FABIO QUARTARARO 9
Fa ancora una volta tutto al meglio con grande lucidità, freddezza e velocità. Un giovane pilota che si comporta come un grande campione: non ha ancora vinto un GP, ha sicuramente ancora tanto da dimostrare, ma per il momento è perfetto. Numero uno (Yamaha).
ANDREA DOVIZIOSO 8
Crutchlow, Iannone, Lorenzo, Petrucci, Miller: piloti forti o fortissimi, ma alla fine, tutti hanno preso o prendono paga da Dovizioso. In prova non è quasi mai il più efficace, ma in gara ottiene sempre il massimo ottenibile: è così da quando è sulla Ducati, indipendentemente da chi ha a fianco nel box. Numero uno (Ducati).
MAVERICK VINALES 7
Purtroppo gli manca sempre qualcosa per essere fantastico: o la partenza, o i primi giri, o alcuni passaggi a metà corsa, o il finale. E’ un pilota fortissimo, ma, purtroppo, non ancora costante per un intero GP. Incompleto.
CAL CRUTCHLOW 7
Finalmente una gara convincente, finalmente veloce senza fare errori. Che sia stato stimolato dall’arrivo di Johann Zarco al suo fianco dal prossimo GP? Ben tornato.
FRANCO MORBIDELLI 7
La sensazione è quella di un’occasione persa, perché in prova aveva un gran passo: l’obiettivo era il podio. La sfida iniziale con Miller e, soprattutto, il rendimento della gomma posteriore inferiore alle sue aspettative sono state due mazzate sulle sue ambizioni, ma rimane la certezza di un pilota in crescita. Più vicino alla vetta.
ALEX RINS 5
Poco incisivo, non riesce a ripetere le prestazioni che lo hanno portato a vincere due GP e a essere protagonista in tanti altri. Deve cambiare passo.
DANILO PETRUCCI 4
In prova sembrava aver ritrovato fiducia, in gara si è perso nuovamente: al di là della posizione, è troppo grande il distacco dal compagno di squadra. Da ricostruire.
JORGE LORENZO 3
E’ chiaro che non si può pensare di tornare competitivi da un GP all’altro, ma ci vorrebbe almeno uno sprazzo di luce, che so, almeno un giro accettabile in 4 turni di prove, o nelle QP, o nel warm up o in gara. Niente di tutto questo. Stagione da incubo.
VALENTINO ROSSI 4
Cadere ci sta se lotti per le prime posizioni, se provi a fare qualcosa per vincere, ma se la sfida è per la decima posizione, la scivolata diventa ingiustificabile. E’ in grande difficoltà, non riesce a guidare la M1 come fanno gli altri piloti Yamaha. Difficile da capire e da spiegare. Senza sorriso.
HONDA RC213V VOTO 9
Questa volta è stata competitiva anche con Crutchlow.
YAMAHA M1 VOTO 8
Molto equilibrata, con il cronico difetto dell’accelerazione: ma su questo non si può fare nulla fino all’anno prossimo.
DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 7,5
La prestazione in assoluto non è male, ma il confronto con il 2018 è ancora una volta sfavorevole. Anche qui, all’inseguimento e non più riferimento.
SUZUKI GSX-RR VOTO 7
E’ difficile da giudicare: la (mia) sensazione è che in questo momento non sia sfruttata al meglio dai piloti.
KTM RC16 VOTO 4
Pol Espargaro (voto 7) in qualche modo ci mette sempre una pezza, ma non può fare miracoli con una moto molto difficile da guidare.
APRILIA RS-GP VOTO 2
Aleix Espargaro (voto 7) riesce quasi sempre a fare un buon giro in qualifica, portando l’Aprilia probabilmente a una posizione superiore al suo potenziale. Ma sull’affidabilità non può fare nulla. L’amministratore delegato Massimo Rivola ha annunciato una grande rivoluzione per il 2020 e l’arrivo di tecnici dalla F.1. Speriamo sia la mossa giusta: in passato, ingegneri provenienti dalla F.1 hanno fatto più danni che benefici. Anche in Aprilia.
Questi i fatti. Sbaglio? Non conosco personalmente nessun pilota, non posso dare giudizi sulla loro caratura morale, nessuno dei suddetti ha mai subito pesanti squalifiche quindi per me pari son!
G.