GP di Thailandia

MotoGP 2019. Marc Marquez campione del mondo 2019

- Lo spagnolo batte in volata Quartararo e vince il GP di Thailandia e si aggiudica matematicamente anche il Mondiale
MotoGP 2019. Marc Marquez campione del mondo 2019

BURIRAM - Vittoria, giro veloce, ottavo titolo mondiale: che campione, Marc Marquez. Bravissimo anche Fabio Quartararo, secondo, davanti a un’altra Yamaha, quella di Maverick Vinales. Quarto Andrea Dovizioso, sesto Franco Morbidelli, ottavo Valentino Rossi, nono Danilo Petrucci, 11esimo Pecco Bagnaia, 15esimo Andrea Iannone. Sfida avvincente tra Marquez e Quartararo: voto 8. 

Dovizioso nemmeno sul podio

Sulla pista dove nel 2018 Dovizioso era stato battuto all’ultima curva da Marquez, questa volta Andrea si arrende matematicamente in campionato, al termine di una gara forse al di sotto delle sue aspettative, perché dopo le qualifiche era convinto di potersi giocare almeno il podio.

Partito bene dalla settima posizione, Dovizioso ci ha messo un giro a recuperare la quarta posizione, ma lì è rimasto, più preoccupato degli attacchi alle sue spalle (prima Morbidelli, poi Rins), più che con la possibilità di andare ad attaccare chi gli stava davanti.
 

Così, a quattro GP dal termine, Dovi e la Ducati devono alzare bandiera bianca: a loro gli onori delle armi, è comunque sempre la coppia Dovizioso/Ducati la rivale più pericolosa di Marquez/Honda, ma per avvicinare il Marcziano bisogna fare altro.

Anche nel 2019, purtroppo, bisogna dire: ci riproveremo l’anno prossimo. Andrea, comunque, è sempre il miglior pilota Ducati al traguardo, con Danilo Petrucci solo nono e Jack Miller 14esimo, dopo essere stato costretto a partire dalla corsia dei box per aver fatto spegnere la moto prima del via.

Quartararo, futuro radioso

La sfida per la vittoria è stato l’unico aspetto spettacolare di un GP non troppo esaltante, ma la sfida è stata bella e avvincente, perché Fabio ha confermato tutte le sue grandi qualità: è veloce, ha testa, controllo, sa gestire i momenti caldi, stacca forte. Insomma, sembra avere davanti un gran futuro: tanto di cappello.

Ha invece un po’ deluso Vinales, non tanto nella posizione - un podio è sempre un podio - quanto nel non essere mai stato della partita, spettatore privilegiato di una sfida avvincente. Maverick, come al solito, ha pagato i primi giri non troppi efficaci: deve lavorare sotto questo aspetto.

Malissimo Rossi

Discreto il sesto posto di Franco Morbidelli, molto deludente Valentino Rossi, che dopo essere risalito velocemente dalla nona posizione fino al quinto posto, è poi crollato di colpo, chissà se per un problema di gomme.

Fatto sta, che la sua è l’ultima M1 al traguardo: purtroppo, non è la prima volta che accade. 15esimo Andrea Iannone con l’Aprilia, mentre Aleix è stato costretto al ritiro mentre era decimo per un problema tecnico.

18esimo Jorge Lorenzo a 54”723 dal compagno di squadra, a 25 secondi da Nakagami e a 21 da Crutchlow: inaccettabile.

Classifica

Pos. Punti Num. Pilota Nazione Team Moto Km/h Data e ora/Distanza
1 25 93 Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team Honda 179.3 39'36.223
2 20 20 Fabio QUARTARARO FRA Petronas Yamaha SRT Yamaha 179.3 +0.171
3 16 12 Maverick VIÑALES SPA Monster Energy Yamaha MotoGP Yamaha 179.2 +1.380
4 13 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team Ducati 178.5 +11.218
5 11 42 Alex RINS SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 178.5 +11.449
6 10 21 Franco MORBIDELLI ITA Petronas Yamaha SRT Yamaha 178.2 +14.466
7 9 36 Joan MIR SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 177.9 +18.729
8 8 46 Valentino ROSSI ITA Monster Energy Yamaha MotoGP Yamaha 177.9 +19.162
9 7 9 Danilo PETRUCCI ITA Ducati Team Ducati 177.6 +23.425
10 6 30 Takaaki NAKAGAMI JPN LCR Honda IDEMITSU Honda 177.1 +29.423
11 5 63 Francesco BAGNAIA ITA Pramac Racing Ducati 177.1 +30.103
12 4 35 Cal CRUTCHLOW GBR LCR Honda CASTROL Honda 176.9 +33.216
13 3 44 Pol ESPARGARO SPA Red Bull KTM Factory Racing KTM 176.7 +35.667
14 2 43 Jack MILLER AUS Pramac Racing Ducati 176.4 +39.736
15 1 29 Andrea IANNONE ITA Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 176.4 +40.038
16   88 Miguel OLIVEIRA POR Red Bull KTM Tech 3 KTM 176.4 +40.136
17   53 Tito RABAT SPA Reale Avintia Racing Ducati 176.0 +44.589
18   99 Jorge LORENZO SPA Repsol Honda Team Honda 175.3 +54.723
19   17 Karel ABRAHAM CZE Reale Avintia Racing Ducati 175.2 +56.012
20   55 Hafizh SYAHRIN MAL Red Bull KTM Tech 3 KTM 174.8 +1'01.431
Non classificato
    41 Aleix ESPARGARO SPA Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 174.4 9 Giri
    82 Mika KALLIO FIN Red Bull KTM Factory Racing KTM 172.6 23 Giri
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Commenti

  • DrManetta
    DrManetta, Cecina (LI)

    Quelli che osannano Marquez con il fine ultimo di screditare i risultati sportivi di Valentino Rossi (e quindi le qualità dei rivali del tempo come Biaggi, Capirossi, Pedrosa, Stoner...) fanno il paio con coloro che fischiano il rivale del proprio idolo dopo una gara.
    Sportività? Che brutta parola...

    Detto questo, le imprese contemporanee di Marq Marquez hanno dell'incredibile. Complimenti a lui, soprattutto, ma anche ad Honda che in questi anni è riuscita a cucirgli addosso una moto perfetta. Anche il nono titolo, quello del prossimo anno, per me è sicuro. Se ne riparlerà, forse, nel 2021.
  • gavo73
    gavo73, Bentivoglio (BO)

    Marquez campione, certo, ottavo titolo, fenomeno. Dunque, nel 13 ha vinto sulle sfighe (infortuni) di pedrosa e Lorenzo. Nel 14 vince una decina di gare di fila, con una moto al di sopra delle altre. Nel 15, purtroppo, scredita la sua immagine sportiva per sempre. Nel 16 è fortissimo, l'avversario principale si fa male due volte nella stagione. Nel 17 contro una bella ducati, un grande Dovi, quest'ultimo un (bel) po' inaiutato e ostacolato da Lorenzo (fuori dai giochi). Nel 18 bravo, fenomeno, grande Honda. Nel 19,la sua Honda, niente da dire, apre il gas e va a busso pure sul dritto che pare la ducati. Perde qualche corpo a corpo, però è un fenomeno. Boh, a me il mondiale di luky, o il 2004 di Vale mi pare abbiano più il sapore dell'impresa. Poi il sedere di Marc millecadute e mai un dito rotto, ci sta nella fenomenologia del vincente già in moto due, con repsol e Honda dal motore denunciato da tutti, controllato da nessuno, proprio come la telemetria di sepang 2015, voluta da tutti, in cassaforte di ezpeleta.
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