MotoGP 2020 a Brno. Johann Zarco: "Durante l'inverno ho svuotato la testa"
Prima la pole, poi il podio: quanto fatto da Johann Zarco è ancora più sorprendente della vittoria di Brad Binder. Perché la KTM era molto competitiva a Brno, la Ducati no, perlomeno quella degli altri piloti. Ecco perché il suo GP è stato stratosferico.
“A volte si può sognare! Devo ringraziare Ducati per quello che sta facendo per me: ci conosciamo da dicembre, mi danno una grande mano. Non sono partito bene, Morbidelli è riuscito a scappare: credo che avrei potuto tenere il suo ritmo, ma non ce l’ho fatta perché mi sono ritrovato insieme ad altri 3/4 piloti. Sono riuscito ad andare un po’ via, ma poi è arrivato Pol Espargaro. Ha fatto degli errori, è arrivato largo alla 1, ero sicuro che mi avrebbe visto, ma, evidentemente, non è stato così. Ci siamo toccati e lui è caduto: so che adesso c’è grande attenzione e severità, ho temuto una punizione pesante. Aspettavo la penalità, ma non arrivava, ho preso coraggio. Poi mi è stato inflitto il long lap penalty: l’ho fatto subito, per non perdere il ritmo. Sono tornato in pista ed ero ancora terzo: ho preso coraggio, ho capito che il podio era possibile”.
La tua guida ha permesso di conservare le gomme?
Non lo so, dobbiamo fare più giri su altre piste, avere più esperienza. Binder ha vinto con la media posteriore, ma io potevo montare solo la soffice.
Johann, ti devo delle scuse: ero convinto che la pole fosse quasi casuale, che non avresti mai potuto tenere quel passo in gara?
Anch’io la pensavo come te! La verità è che durante l’inverno ho svuotato la testa, avevo una gran voglia di fare bene e mi sono concentrato solo a guidare questa moto, sapendo che sarebbe stato difficile per tutti.
Adesso si va in Austria, dove la Ducati ha sempre vinto…
E’ una delle mie piste preferite, mi piace tantissimo, vediamo cosa possiamo fare con la Ducati.
La KTM ha vinto: sei pentito di averla lasciata?
Non ho nessun rimorso. In quel momento stavo soffrendo troppo. Guadagnavo bene, ma non era quello che volevo, e non potevo essere così lento. Poi, con la ducati ho ritrovato le vecchie sensazioni di quando andavo forte in Moto2.
Il manico lo ha.
Scelte sbagliate del suo manager e un po di sua confusione gli hanno fatto perdere qualche colpo.
D'altronde nella vita e nella carriera non tutti hanno la fortuna di riuscire ad avere un percorso lineare.
Alla fine però, se il manico lo hai, in qualche modo riesci a dimostrarlo.
Un pilota da metà alta dello schieramento.
Spero che si possa togliere molte soddisfazioni con Ducati.
La penalizzazione che ha preso, grida vendetta al cospetto del dio dei sorpassi.