MotoGP 2021. Brno rinuncia: riasfaltare costa troppo
E’ notizia di ieri: l’organizzatore di Brno ha comunicato a Dorna la sua rinuncia ad organizzare nel 2021 il GP della Repubblica Ceca. Troppo alti i costi che Brno sarebbe tenuto a sopportare: la riasfaltatura completa del circuito e la quota (che è aumentata) da passare al promoter della MotoGP per l’organizzazione di una prova mondiale.
Che la nuova asfaltatura sia assolutamente necessaria lo avevano detto i piloti in safety commision nello scorso agosto: non si interveniva da dodici anni e la situazione era diventata pericolosa.
Ezpeleta ha appoggiato senza esitazione la richiesta dei piloti - e qui va sottolineata la coerenza di Dorna sul tema della sicurezza - ma per il rifacimento dell’asfalto sui cinque km e 400 metri del tracciato pare servano 3,8 milioni di euro. Il comune di Brno, che con il governo di Moravia sponsorizza da tempo la manifestazione, non ha tutte queste risorse in tempi difficili di pandemia. E nemmeno dispone dei 6 milioni richiesti da Dorna in luogo dei quattro precedenti.
E’ un pezzo del motomondiale che se ne va. Brno è inserito nel calendario dal lontano 1965, quando era ancora un circuito stradale, ma è dagli anni Venti che si corre da quelle parti, piloti come Nuvolari e Villoresi hanno corso e vinto con le auto.
Originariamente era un percorso lunghissimo, quasi 30 km ricavati su strade solitamente aperte al traffico, ed era intitolato a Masaryk allora presidente della Cecoslovacchia. Nel ’49, quando fu accorciato a 18 km, una Ferrari vinse la prima gara europea del dopoguerra.
Dal 1950 iniziarono a correrci anche le moto, gare internazionali, perché il motomondiale ci arrivò appunto solo nel 1965, e in quell’occasione il percorso fu accorciato fino a 13.940 metri.
Nella 500 (13 giri per 181 km!) Hailwood precedette Ago di oltre un minuto; nella squadra MV Agusta, Mike era il campione, Mino era alla seconda stagione e con la 500 avrebbe vinto soltanto la prova finlandese. In 350 vinse Redman (Honda), in 250 Read (Yamaha), in 125 Perris: con la Suzuki staccò di parecchi minuti un nugolo di MZ e CZ.
Ferrari scappò dall’ospedale di Brno
Il percorso “stradale” fu accorciato a 10,9 km nel ’75, ma dopo l’edizione 1982 (Lazzarini in 125 e Lavado in 250) il GP fu giudicato troppo pericoloso e tolto definitivamente dal calendario. Anzi, i piloti della 500 avevano smesso di andarci già cinque anni prima: 1977, Cecotto su Ago.
Quella volta Virginio Ferrari, caduto con la Suzuki 500 nelle prove a oltre 200 orari e ricoverato con la frattura della mandibola, scappò dall’ospedale nottetempo e trovò un taxi per raggiungere il circuito. Era in uno stato semiconfusionale, i denti serrati dalla cucitura per bloccare la mascella, e naturalmente fu riportato dalla squadra in ospedale.
A Brno continuarono a disputarsi prove dell’europeo ed altre formule minori fino a quando, nell’87, fu completato il circuito permanente di 5.394 metri. GP della Cecoslovacchia fino al ’91, GP della Repubblica Ceca (dopo la scissione dalla Slovacchia e un anno di pausa) dal ’93, in ben ventotto edizioni.
Brno è un tracciato che i piloti hanno sempre amato. Bel disegno, tante curve diverse, salite e discese, sorpassi facilitati dalla larghezza della pista.
Era tra i circuiti preferiti da Max Biaggi, che ci vinse tre volte in 500 come prima di lui aveva fatto Wayne Rainey e più avanti anche Marc Marquez. Però Max si era costruito la sua fama trionfando lassù quattro volte di seguito, negli anni dei suoi titoli mondiali in 250 dal ’94 al ‘97. Il recordman di successi resterà Rossi, che ha vinto cinque volte in 500; più una in 250 e una anche in 125: la sua prima vittoria in un GP nel 1996. Jorge Lorenzo ha vinto la 500 due volte, come Pedrosa.
E poi le vespe, quelle con la v minuscola. Gli insetti gialli e neri sono una vera calamità, a Brno, da sempre. Nidificano nei box in grande quantità e un caso particolare fu quello di Loris Capirossi, vincitore una volta in top class con la Ducati nel 2006; Loris ha scoperto solo dopo una dolorosa puntura di vespa di essere allergico al veleno e ha rischiato la vita proprio quando era impegnato nell’autodromo ceco.
Ora Dorna ha messo un gran punto di domanda, sul sito ufficiale, nel calendario provvisorio. Al posto del GP della Repubblica Ceca, chi potrebbe finirci?
Al momento, i due circuiti di riserva sono Portimao in Portogallo e Igora Drive in Russia, che sembra la soluzione più logica: è situata 80 km a nord di San Pietroburgo e prossima proprio al confine con la Finlandia. Dove si correrà, nel calendario teorico di oggi, il giorno 11 luglio sul nuovo KymiRing; tra i due circuiti soltanto 260 chilometri di autostrada.
Io però dico una cosa.
La MotoGP è uno sport universale, vero che deve seguire il Business che la finanzia, vero che ha sempre maggiori richieste in termini di strutture e investimenti, ma ha anche un altro ruolo a mio parere. E la Formula 1 idem.
Dovrebbe anche dare un segnale, perchè hanno la forza per farlo.
Che senso ha andare a correre in paesi come Gli Emirati Arabi nei quali tutto sembra bello ma la ricchezza è in mano a 3% della popolazione mentre il restante 97% sono pakistani, bengalesi che lavorano a una pippa di tabacco.
Che senso ha andare a correre in paesi nei quali tutto è bellissimo ma i circuiti sono costruiti da operai che guadagnano il 5% di quello che guadagnano negli altri paesi??
Così facendo si finirà a correre solo in quei paesi perdendo pezzi di storia come Brno.
E parliamoci chiaro, quali sono i circuiti più belli del mondo?
Sono quelli a vecchio stampo, Mugello, Imola, Assen, Brno, Catalunya... Che mondiale diventerà se questi li perdiamo?
QUalche domanda la Dorna se la deve fare...