Triumph Trident 660. Welcome... back!
Triumph rilegge e interpreta a modo suo quella categoria di moto che in genere si definisce "entry level", e lo fa con personalità e contenuti che possono sicuramente attrarre un pubblico in gran parte costituito da giovani, ragazzi e ragazze, ma che non esclude motociclisti più maturi che cercano una commuter urbana economica ma di rango!. Questo per ribadire il concetto che "nessuno ti regala niente" e che se volete spendere meno 7.950 Euro necessari per una Trident 660, da qualche parte si deve risparmiare e guardando da vicino questa Triumph, si può affermare che se qualche economia è stata fatta, è stata ben dissimulata!
Triumph ci ha abituati ad un livello qualitativo davvero elevato, e con questa Trident, tenuto conto del prezzo contenuto, non vediamo cadute di stile, stile che è stato affidato alle sapienti mani di Rodolfo Frascoli per quanto concerne il design, con un look abbastanza trasversale, piacevole agli occhi dei giovani, e apprezzabile anche da chi ha sotto il casco qualche capello bianco.
Un difetto? Si dimostra decisamente più bella dal vivo che non in foto!
Motore
Compatta ma abitabile, la Trident si presenta come una moto adatta all'uso quotidiano con un motore tre cilindri derivato dalla sorella Street Triple S, che ricordiamo è dedicata ai possessori di patente A2 e quindi con potenza limitatata a 48 cv. Attraverso tutta una serie di modifiche (ben 67), la potenza sale a 81 cv a 10.250 giri, e il 90% della coppia disponibile da 3600 fino a 9.750 giri (il picco massimo è di 64 Nm a 6.250 giri), lo rendono davvero un propulsore fruibile in ogni situazione.
Un motore sviluppato per garantire piacevolezza e facilità di guida, con consumi contenuti e una manutenzione limitata (i tagliandi sono ogni 16.000 km o 12 mesi). Anche la Trident 660 è disponibile in versione depotenziata per la patente A2, o meglio è acquistabile un kit di depotenziamento opzionale che limita le prestazioni a 47.8 CV a 8.750 giri e la coppia massima a 59 Nm a 5.250 giri, con la possibilità di essere smontato e quindi ritornare alla potenza originaria con un semplice intervento presso una concessionaria Triumph.
Ciclistica
Appprezzabile il peso della Trident 660 in ordine di marcia, 189 kg con il serbatoio da 14 litri pieno, e senza fa ricorso a leghe leggere per il telaio perimetrale a traliccio e il forcellone, entrambi in acciaio, rappresentano un ottimo risultato.
Le sospensioni sono Showa, forcella a steli rovesciati da 41 mm prive di regolazione idraulica e corsa utile di 120 mm, mono con il solo registro del precarico molla e 130 mm di escursione, insomma non si può pretendere troppo, ma siamo certi che l'assetto, come da tradizione Triumph, sarà all'altezza del suo compito.
Così come non dubitiamo che l'impianto frenante, doppio disco da 310 mm e pinze Nissin a due pistoncini, disco singolo da 255 mm e pinza a singolo pistoncino, riesca a compiere il suo dovere senza problemi, avendo a che fare con potenze e soprattutto con una massa limitati.
Ottima l'impronta a terra garantita da una coppia di pneumatici, in questo caso Michelin Pilot Road 5, 120/70 e 180/55 montati su cerchi in lega di alluminio da 17 pollici.
Strumentazione e dotazione elettronica
La compatta strumentazione della Trident 660, è dotata di display TFT a colori, completa e leggibile, supporta il sistema di connettività opzionale MyTriumph che gestisce funzioni quali navigatore, camera GoPro, musica e telefono tramite il blocchetto comandi.
Non mancano i Riding mode su questa Trident 660, in questo caso sono due, Road e Rain, che regolano le mappature di acceleratore e controllo di trazione (disinseribile all'occorrenza), così come è previsto il sistema ABS Triumph.
Accessori
Sono davvero ampie le possibilità di personalizzazione della Triumph Trident 660, sia dal punto di vista puramente estetico, magari montando un cupolino verniciato, gli specchi retrovisori bar-end e il sottocoppa in alluminio, o guardando alla protezione della moto in caso di caduta con accessori dedicati quali le protezioni telaio e motore. Poi ce ne sono altri che la rendono più comoda nell'uso quotidiano, come le maniglie passeggero (davvero ben integrate), le manopole riscaldate, la borsa da serbatoio e la presa USB, ma non manca il Triumph Shift Assist, per chi vuole fare pratica con un vero quick -shift del cambio, con funzionalità up & down.
Come va
Per chi ha avuto modo di guidare una Triumph negli ultimi anni, non è difficile intuire che difficilmente a Hinckley sbaglino una moto, non parliamo di estetica, bensì di dinamica e prestazioni. Che si tratti di una top di gamma, o della più economica del listino, il risultato non cambia e questa Trident 660 ne è la conferma.
Solida e consistente tra le mani e sotto le terga, la tricilindrica inglese non si presenta solo ben fatta, ma sa come piacere anche quando scende in strada, a partire dal suono che emette allo scarico dopo il primo impulso di accensione.
Facile e agile come una moto di questa categoria deve essere, trasmette una serie di sensazioni positive, grazie al motore con una bella erogazione e sempre pronto a riprendere velocità, un cambio ben rapportato e con una frizione poco affaticante, una posizione di guida confortevole che può inoltre contare su una sella ben imbottita e giustamente profilata che permette di poter poggiare entrambi i piedi a terra senza problemi essendo molto rastremata nella parte anteriore.
I comandi sono funzionali e ci vogliono pochi minuti per navigare tra le varie funzioni di cui dispone la strumentazione senza impaccio, insomma tutto su questa moto sembra voler mettere a proprio agio il pilota, che si troverà a guidare con grande naturalezza, a prescindere dallo stile di guida.
Sa andare a spasso questa Trident 660, ma al tempo stesso può diventare veloce e guizzante tra le curve, forte di un assetto che sa essere confortevole ma sostenuto quanto basta per affrontare un tratto di strada con piglio sportivo. La forcella risponde sempre bene, anche se ci si attacca ai freni e si pretende di inserire in curva l'avantreno con la leva ben stretta tra le dita, mentre il mono riesce sempre a infondere sicurezza sia in percorrenza, sia in uscita di curva e solo se si pretende il massimo dalla moto, lo si sente leggermente in affanno, niente che non si possa risolvere semplicemente agendo sulla ghiera del precarico.
Perfettamente allineato al comportamento e alla personalità della Trident 660, l'impianto frenante conferma quanto scritto sopra per gli
altri comandi, la leva regolabile e la risposta iniziale, infondono sicurezza, e lo stesso si può dire del posteriore, presente e funzionale, caratteristiche da non dare per scontate.
Pur avendo guidato nelle più svariate condizioni meteo e di asfalto, siamo passati dal sole e venti gradi, alla pioggia per arrivare a una sorta di nebbia con acqua nebulizzata e brina ai lati della strada, l'ABS e il controllo di trazione si sono paventati, solo forzandone l'intervento, e il loro intervento ci ha soddisfatti pienamente. Il controllo di trazione in particolare, gestisce in maniera molto lineare gli interventi e se non fosse per la luce lampeggiante sul cruscotto, spesso si fatica ad accorgersi del suo intervento.
In linea con lo spirito di questa moto la gommatura di primo equipaggiamento, le Michelin Pilot Road 5 si adattano alle varie condizioni di guida senza batter ciglio garantendo sempre un buon grip, e solo portando al limite la Trident iniziano a mostrare qualche incertezza, ma questo non è certo il loro terreno, e per tale mestiere ci sono scarpe più adatte.
Considerando che abbiamo quasi sempre guidato su strade montane e collinari, con il gas, spesso e volentieri ben spalancato, i 4,7 litri per cento chilometri indicati dalla strumentazione sono un buon risultato, e non fatichiamo a immaginare che le percorrenze medie ben superiori ai 20 km/l siano alla sua portata.
Dopo averla guidata, questa Trident 660 conferma di essere una moto ottima per chi si affaccia al mondo delle moto "vere", con doti di guidabilità e prestazioni perfette per imparare i segreti della guida, una personalità estetica e contenuti che non la fanno passare inosservata. Ciò non toglie che tali caratteristiche, potrebbero anche soddisfare una clientela diversa e composta da motociclisti più esperti ma che vogliono una moto leggera e facile da usare quotidianamente. Davvero una moto trasversale!
Sono stati usati
Casco Arai Concept - X
Guanti Alpinestars Patron
Giacca Alpinestars Hox ton v2
Stivali REV'IT Charcoal
Pantaloni Dainese D1 EVO
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amatisergio75_gmail.comPer una persona alta 1.80 è indicata?
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rob141, Manziana (RM)l'ho vista oggi in concessionario a Roma , e mi ha veramente colpito , sapevo che le moto vanno viste di persona , ma questa e' tutta un' altra cosa dal vivo mi preoccupava quel portatarga e la coda "mozza" , ma assicuro che e' veramente bella dappertutto la danno per pochi giorni ancora in offerta a 7500 euro immatricolata , impossibile non pensarci...