È un Marc Marquez visibilmente provato quello che parla alla fine della giornata di test a Barcellona. Una giornata lunga e impegnativa, che l'otto volte iridato ha sfruttato al massimo non solo per provare novità e sviluppare quella Honda RC213V che deve tornare ad essere competitiva e sfruttabile (almeno da lui) ma anche per lavorare sulla sua guida, sull'allenamento e sul ritorno al livello - fisico e tecnico - a cui Marc sa esprimersi per fare la differenza.

“Sono distrutto! Sono molto stanco, ho sofferto, ma avevo bisogno di una giornata così, in cui guidare tanto. Ho provato alcune cose, ma ho lavorato soprattutto su di me, per guidare meglio. Ho fatto più giri possibile. All’inizio ero un po’ in difficoltà, poi è andata meglio. Non potevo spingere al 100%, ma allo stesso tempo è stato un giorno importante per verificare le condizioni fisiche."

Marquez ha lavorato su tre moto, con particolare attenzione a una con le carenature grezze, in fibra di carbonio.

“Abbiamo provato delle novità di aerodinamica, visto che abbiamo ancora la possibilità di fare una omologazione (il regolamento ne concede due all'anno, NdR). Ho sentito alcune piccole differenze, forse la nuova soluzione può essere utile su alcuni circuiti. La moto 'nera' invece aveva diversi grandi cambiamenti rispetto alla moto di quest'anno, ma non si tratta di un prototipo. Diciamo che è simile a qualcosa che ho già provato, che ci serve per capire la strada da prendere per il futuro. Ci torneremo sopra nei test di Misano."

Naturalmente Marc mantiene il più assoluto riserbo sulle differenze rispetto alla RC213 che sta portando in gara quest'anno.

"Il motore è lo stesso (d'altronde lo sviluppo è bloccato, con il congelamento dei propulsori fino a fine 2021, NdR), ci sono invece importanti modifiche al bilanciamento. Non si tratta di semplici modifiche all'assetto, ma di qualcosa di più grande. Sono comunque riuscito a guidare meglio rispetto a quando ho potuto fare domenica: questo è l’aspetto positivo di questi test”.