MotoGP 2022. GP di Germania al Sachsenring: i temi della vigilia
Si corre in Germania per l’83esima volta, la 24esima sul nuovo circuito del Sachsenring, uno dei cinque tracciati del calendario che gira in senso anti orario. La prima gara disputata al Sachsenring risale al 1961: il circuito, stradale, era lungo 8.730 metri, mentre la prima configurazione di quello moderno misurava 3.508 metri, per poi essere allungato fino agli attuali 3.671. La Ducati ha vinto una sola volta: nel 2008 con Casey Stoner, partendo dalla pole e ha conquistato altri quattro podi, l’ultimo nel 2016 con Andrea Dovizioso, terzo. Per quanto riguarda l’Aprilia, il miglior risultato è il settimo posto di Aleix Espargaro nel 2017 e nel 2021, stessa posizione ottenuta da Testusya Harada con la bicilindrica 500 di Noale nel 1999.
La prima senza Marquez
E’ la sua pista, ancora più di Austin. Farà effetto correre senza Marc Marquez, senza il punto di riferimento di questo tracciato. Chiunque vincerà, sarà comunque conscio di aver avuto un piccolo vantaggio.
Quartararo per la fuga
Mugello e Barcellona facevano paura a Quartararo e alla Yamaha, ma hanno conquistato 45 punti: un altro successo al Sachsenring marcherebbe in maniera netta il campionato. E se riuscisse a trionfare, sarebbe il primo a farlo nel 2022 in due gare consecutive. Tra l’altro, Quartararo è stato l’unico in questa stagione a finire la gara successiva alla vittoria nei primi dieci (secondo in Spagna dopo aver trionfato in Portogallo).
Bagnaia per arginare la fuga
Pecco Bagnaia ha un solo obiettivo: arrivare davanti a Fabio Quartararo per provare ad arginare la fuga. Nel 2021, il pilota della Ducati aveva chiuso quinto a 8”591 su una pista mai troppo gradita alla Ducati. Ma la GP22 sembra poter essere efficace anche su questo tracciato: Bagnaia non può più sbagliare.
A. Espargaro per dimenticare
L’incredibile errore commesso a Montmelò è ormai negli archivi: personalmente ritengo che non inciderà più di tanto nella testa di Aleix Espargaro. Ma per dimenticare quanto accaduto nell’ultimo giro del GP della Catalunya, ci vuole subito un’altra grande prestazione.
Vinales per dimenticare (2)
Nel 2021, Maverick Vinales aveva chiuso all’ultimo posto, in una situazione psicologica complicatissima, tanto che la settimana successiva si seppe che Yamaha e Vinales si sarebbero separati a fine 2021, con un anno di anticipo rispetto al contratto stipulato in inverno. Poi, Maverick, non finì neppure la stagione, ma questa è un’altra storia: Maverick deve fare bene con lAprilia per cancellare un passato davvero complicato.
Bastianini per dimenticare (3)
Enea Bastianini arriva al Sachsenring dopo due cadute e quindi due zeri consecutivi. “Devo ritrovare fiducia con l’anteriore” ha dichiarato il pilota del team Gresini, consapevole delle difficoltà, ma anche conscio del suo potenziale, perché le tre vittorie non sono state casuali.
Martin dopo l’operazione
Ottimo secondo in Catalunya, Jorge Martin arriva in Germania 11 giorni dopo l’operazione al tunnel carpale della mano destra: in che condizioni sarà? Martin sa di dover fare bene per provare a riconquistare il posto perso nella squadra Ducati ufficiale a fianco di Bagnaia.
GP Germania indimenticabili
Ecco i GP di Germania che ricordo:
1998, classe 250: è l’anno del dominio Aprilia con Tetusya Harada, Loris Capirossi e il debuttante (nella categoria) Valentino Rossi nella squadra ufficiale. I tre monopolizzano il campionato, ma al Sachsenring, dove si corre per la prima vola, succede qualcosa di inaspettato: Harada domina - e non è una sorpresa - Rossi e Capirossi si impegnano solo per infastidirsi uno con l’altro e vengono battuti in volata da Jeremy McWilliams con la Honda. Valentino è furibondo con se stesso: “non deve più accadere”, dirà;
1999, classe 250: Valentino Rossi con l’Aprilia batte in volata Loris Capirossi con la Honda al termine di una sfida davvero entusiasmante;
2001, classe 500: Max Biaggi vince alla grande in un dominio Yamaha, con quattro M1 ai primi quattro posti e cinque nei primi sei. Valentino Rossi, con la Honda, è solo settimo, con Biaggi che si avvicina moltissimo in classifica generale. Si va in vacanza con un campionato apertissimo e la prospettiva di un’avvincente sfida tra Rossi e Biaggi fino alla fine del campionato. Ma non sarà così;
2008, classe MotoGP: Dani Pedrosa è largamente al comando sotto la pioggia, ma cade rovinosamente alla curva 1, mentre dal box l’allora suo manager, Alberto Puig, gli segnala un vantaggio inferiore a quello che realmente ha. Si discuterà molto di questo episodio;
2012, classe MotoGP: Casey Stoner cade al penultimo giro nel tentativo di battere il compagno di squadra Dani Pedrosa. Di fatto, in quella gara, l’australiano si gioca le ultime possibilità di riconquistare il titolo;
2013, classe MotoGP: E’ la prima vittoria di Marc Marquez partendo dalla pole, per quello che sarà un dominio assoluto dello spagnolo su questo tracciato;
2018, classe MotoGP: Andrea Dovizioso è solo settimo al traguardo e nel dopo gara sottolinea con grande chiarezza i problemi della Ducati. Parole che non vengono gradite dal direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna e dall’amministratore delegato Claudio Domenicali, tanto che il Dovi rischia addirittura il licenziamento durante la pausa estiva. Di fatto, è l’inizio della fine del rapporto Dovizioso/Ducati;
2021, classe MotoGP: Marc Marquez torna a vincere 336 giorni dopo il terribile infortunio del 19 luglio 2020 a Jerez. Un’altra impresa straordinaria del campione della Honda.
Favoriti al titolo
Ecco come cambiano, dopo nove GP, i miei favoriti al titolo:
Quartararo 50%; Aleix Espargaro 25%; Pecco Bagnaia 15%; Enea Bastianini 10%.
-
gianni1101, Bozzolo (MN)Ma nel 2001 la Yamaha non era Yzr e non M1 ?
-
Andrea.Turconi, Rho (MI)Secondo me la storia di Vignales è uno di quei segreti che se salta fuori ne spiega molti altri .... Yamaha biricchina.