Basta una fotografia. Marc Marquez posta sui social l'immagine del suo allenamento. È seduto in un prato, ha la fascia sulla fronte, ha fatto jogging e sorride. Erano due mesi che non pubblicava foto del genere, e il testo è breve: "preseason". Dunque naturalmente ci si chiede: se si allena vuol dire che Marc sta bene? E riuscirà a risalire in sella per i test in programma tra meno di un mese? Finora circolava pessimismo, oggi le cose sembrano cambiare.

Da quando, ed erano i primi di novembre, la Honda comunicò che Marc avrebbe saltato le ultime gare stagionali, è soprattutto la diplopia a complicare il recupero del campione della Honda. A ottobre c'era stato l'incidente con la moto da enduro, ma il disturbo alla vista preoccupava di più, si era già manifestato anni fa, poteva rientrare autonomamente oppure pretendere un intervento operatorio. Un comunicato successivo della HRC ha chiarito che la situazione stava aggiustandosi da se.

Non sono speculazioni superflue. Se Marc Marquez sarà in pista già a Sepang, allora sarà un tipo di stagione. Se i suoi guai fisici non sono finiti, la MotoGP vivrà una terza stagione "sospesa". Perché tutti siamo consapevoli che  il metro di paragone resta lui, il catalano di Cervera. Piaccia o non piaccia, quando si parla di Mir, di Quartararo o di Bagnaia la domanda compare sullo sfondo: questi ottimi piloti che sono maturati nell'ultimo biennio, come se la giocherebbero con l'otto volte campione del mondo?