MotoGP 2022: Piero Taramasso, Michelin: “I dati delle gomme sono giusti, ma vanno letti con attenzione”
Cosa dice la Michelin di tutto questo polverone sollevato dalla pubblicazione, da parte del bravo giornalista Mat Oxley, di una tabella con le pressioni delle gomme riscontrate nel GP di Spagna? Lo abbiamo chiesto a Piero Taramasso, responsabile della Casa francese.
“Faccio subito una precisazione: i dati scritti da Oxley sono veri, ma bisogna fare attenzione, vanno letti nel modo corretto”.
Taramasso, di fatto, conferma le parole di Dall’Igna, senza conoscerle.
“C’è un accordo tra Michelin, Irta e Dorna. Noi diamo le gomme e indichiamo dei valori minimi da rispettare per l’anteriore e il posteriore. Poi, di fatto, diamo fiducia alle squadre, che devono rispettare questi limiti. Dopo ogni corsa, tutti i team ci passano i loro dati, che noi elaboriamo in curve e grafici: ogni squadra condivide le proprie informazioni con gli altri partecipanti. Abbiamo deciso di lavorare nel modo più trasparente possibile, per arrivare ad adottare un sistema unificato nel 2023, come già succede in MotoE. Adesso è impossibile perché ogni costruttore ha un sensore differente - c’è McLaren, 2D, LD4, e altri ancora - e quindi cambiano le tolleranze. Per questo stiamo lavorando tutti insieme alla luce del sole per mettere a punto un sistema efficace per il 2023”.
Ma è vero che adesso i dati possono essere modificati in qualche modo?
Sì, ma nel 2023 ci sarà un sistema chiuso, solo Irta o Dorna potranno avere accesso ai dati”
Michelin può dire se c’è stata infrazione da parte di qualche squadra?
Michelin fornisce le gomme e indica i valori da rispettare, ma non siamo noi che facciamo i controlli.
Hai detto che quanto pubblicato da Oxley è corretto, ma i dati devono essere interpretati.
Da quanto si legge, sembra che alcuni piloti non abbiano fatto a Jerez nemmeno un giro con la pressione 1.9 Bar. Ma magari quel pilota ha corso per tutta la gara con una pressione di 1.89 Bar: in questo senso non ha rispettato il limite imposto, ma se il suo sensore ha una tolleranza di 0.02, ecco che rientrerebbe tranquillamente nei limiti. Per questo dico che bisogna fare attenzione a come si leggono i dati: prima di accusare qualcuno, bisogna entrare nel dettaglio. Si parla anche di Martin: lui è caduto ed è ripartito, ma quando cadi e la moto sta ferma, la gomma perde pressione. Sono tanti gli aspetti da valutare”
Non è solo il record del tempo sul giro che determina il progresso di un pneumatico racing.
Parliamoci chiaro la loro filosofia costruttiva e troppo in contrasto con il mondo racing delle due ruote.
Per correre serenamente ci vuole "carcassa" e loro per filosofia aziendale stanno leggeri a riguardo.
E se la fisica non è un opinione una piccola massa cambia temperatura più velocemente di una più grande.
E sinceramente mentre un pilota "motogp" corre, non può pensare anche alla temperatura dei pneumatici.
Per quello ci sono i meccanici e le termocoperte.
Vedo spesso motogp che si ritrovano in terra come delle stradali in collina.
A mio avviso dovrebbero tornare indietro. Usare moto meno sofisticate prima di diventare la "massima espressione" della noia motociclistica.