MotoGP 2023. GP d'Italia al Mugello. La notizia in prima fila: Marc Marquez: “Honda, basta!” [VIDEO]
Scarperia - Ancora prima che inizi a parlare, si capisce immediatamente che Marc Marquez è molto, molto infastidito. Certo, si può pensare: è caduto mentre era quarto, normale che sia arrabbiato nero. No, non è questo: cadere fa parte del DNA di Marquez, i problemi sono altri, il problema è la Honda.
Marc schiuma rabbia come poche altre volte nella sua carriera.
“Quando sono finito a terra - attacca duro - ho fatto io un errore, ma tutto è stato causato dalla staccata precedente, quando si è bloccata la ruota anteriore. Ed era già accaduto al primo giro e altre volte. Purtroppo dobbiamo guidare troppo sopra il limite, bisogna rischiare tanto. Venerdì si è fatto male Mir, ieri Rins, oggi sono caduto io, fortunatamente senza conseguenze. È chiaro che se ti accontenti, se punti a finire decimo, la moto è sicura, ma noi siamo piloti vincenti, spingiamo sempre al limite per provare a fare di più, non è nella nostra mentalità accontentarsi”.
Marquez non si ferma, è evidente che non ne può più.
“In partenza abbiamo avuto lo stesso problema che avevo segnalato ieri dopo la Sprint: non è una questione di potenza, ma c’è qualcosa che non funziona (non entra nel dettaglio, ma, pare, abbia escluso problemi elettronici, NDA). Ci vuole un cambiamento importante: tutta la squadra lavora tantissimo, ma serve altro”, è la sintesi del suo attacco, mai così duro nei confronti della HRC. Marquez vorrebbe novità importanti, non si accontenta del telaio Kalex - che, peraltro, qui nemmeno ha utilizzato, scartato per dei limiti nei curvoni veloci -, non vede miglioramenti concreti. E nemmeno ricordargli che la prossima gara sarà al Sachsenring, dove ha sempre trionfato, serve per fargli ritrovare il sorriso.
“Sempre si può vincere, magari ci riesco anche quest’anno, ma non mi serve a nulla”.
Il concetto è chiaro: ci vuole una moto che gli dia una mano, non può essere sempre lui a fare la differenza. Nemmeno a novembre 2022, a Valencia, quando aveva provato il primo prototipo per il 2023 era stato così netto e duro nei suoi giudizi. È evidente che non ne può più, fosse per lui andrebbe via domani mattina, se potesse, ma il contratto che lo lega a Honda fino a tutto il 2024 è di quelli difficili da rompere, perché in ballo c’è un contratto da 25 milioni di euro a stagione.
E solo KTM, forse, potrebbe permettersi Marquez, anche se, probabilmente, per tornare a essere competitivo sarebbe disposto a rinunciare a parecchi milioni. Ducati ha detto più volte e con grande chiarezza che Marquez non gli serve, e hanno ragione; Aprilia non ha quella disponibilità finanziaria; Yamaha ha già Quartararo e una moto forse addirittura meno competitiva della Honda.
Rimane solo la KTM, ma, ammesso, e non concesso, che si possa fare, ci sono ancora 14 GP del 2023, più tutti quelli del 2024 da disputare. Come si fa ad andare avanti così? Una domanda, naturalmente, che vale anche per Fabio Quartararo.
È questa #lanotiziainprimafila di oggi, vorrei sapere la vostra opinione.
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arian79, Cirie' (TO)@Gisulfo Questa cosa qua lo aveva detto l'ing già dai test.Secondo lui girava un po' strano e troppo in alto e tutto questo per sopperire alla mancanza di potenza.Agiungo un parere mio da profano e ignorante.Secondo me la Honda ha grossi grossissimi problemi di elettronica speci in trazione e per sopperire poi vanno a intaccare altri settori che magari non andavano così male.
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Piron, Montecchio Maggiore (VI)A vedere come si comporta questa moto in pista, e sopratutto i commenti dei (del) piloti, mi viene da pensare che la honda, e probabilmente anche la yamaha, abbiano un baricentro decisamente più basso rispetto alle europee... questo spiegherebbe i bloccaggi alla ruota anteriore, la minor trazione in uscita, la maggiore maneggevolezza nelle esse (evidentissimo il confronto al mugello 2019, tra le due ducati di Dovi e Petrucci e la honda di Marquez, in un inquadratura su scarperia-palagio si vede benissimo)