MotoGP, Assen 2016. Rossi: "In 4-5 siamo molto vicini"
ASSEN – L’inizio è stato difficile, ma poi Valentino Rossi e la sua squadra hanno aggiustato il tiro, hanno modificato il bilanciamento della M1 e Valentino ha finito in crescendo.
«E’ stata una giornata abbastanza positiva, soprattutto perché questa mattina ho sofferto con la moto, non ero tanto veloce. Ma per le FP2 abbiamo fatto delle modifiche che mi sono subito piaciute: sono stato abbastanza veloce in tutto il turno, efficace con la gomma morbida nel “time attack”, che penso abbiano fatto tutti perché c’era il timore che domani potesse piovere e tutti hanno cercato di stare nei 10. Ho fatto un buon giro, anche se poi Iannone mi ha battuto per 4 millesimi; con le gomme dure diventa tutto un po’ più difficile, ma non sono messo malissimo, il mio ritmo è costante e piuttosto rapido. Ma ci sono 4 o 5 piloti veloci, qualcuno anche più efficace di me: c’è ancora tanto da fare. Qui la messa a punto è molto importante perché ci vuole una moto precisa e stabile nelle curve veloci (a questo proposito si può ascoltare il telemetrico Matteo Flamigni a Storie di MotoGP, NDA) e per domani cercheremo di trovare qualcos’altro. Oggi ci siamo concentrati soprattutto sulle gomme dure, perché, al momento, sembra l’opzione più interessante per la gara, ma la Michelin spinge molto sulla soffice e potrebbe essere un’opzione, soprattutto se non dovesse piovere e la pista si gomma maggiormente, con aumento di grip»
Nel 2015 avevi vinto la gara andando fortissimo fin dalle FP1: le sensazioni sono le stesse dell’anno scorso?
«Difficile da dire. Sicuramente l’inizio è stato più difficile, perché nel 2015 nelle FP1 avevo fatto primo ed ero riuscito a fare subito 1’34”4, partendo quindi molto bene. Questa mattina ho fatto più fatica, anche se alla fine ho fatto 1’34”7, ma ero ottavo: il primo turno, quindi, è stato complicato. Però nel pomeriggio sono andato bene: ho fatto lo stesso tempo dell’anno scorso, quando ero terzo, mentre oggi sono secondo».
Chi sono i più veloci?
«Al momento io, Marquez e Iannone, però Andrea dovrà partire ultimo e per lui la gara sarà difficile. Ma è ancora presto, bisogna aspettare domani per una valutazione più precisa. Mi sento abbastanza competitivo, anche se, al momento, siamo in 4 o 5 più o meno con lo stesso passo».
Hai provato il nuovo telaio?
«Sì, perché volevo un ulteriore riscontro dopo averlo testato a Barcellona. Il nuovo telaio è stato sviluppato per migliorare il feeling con l’anteriore Michelin, ma, alla fine, preferisco quello standard, mi dà più fiducia sul davanti, specie per quanto riguarda la stabilità».
L’ultima chicane è stata leggermente modificata: cambia qualcosa nella guida?
«No. La pista è sempre fantastica, c’è un grip dell’asfalto incredibile, il migliore di tutta la stagione: qui si riesce a guidare veramente al limite e dà un gran gusto, anche perché è un tracciato veloce. Le modifiche all’ultima chicane sono ininfluenti se guidi correttamente, perché sono fuori dal tracciato: se uno sbaglia e va largo, quel po’ in più di cemento aiuta a recuperare dopo un errore».
La pista è sicura?
«Sembra di sì, c’è spazio più o meno dappertutto, anche se si va molto forte».
E se dovesse piovere, come previsto?
«Qui guardare le previsioni serve a poco, perché qui le condizioni cambiano troppo velocemente. Spero sinceramente che la gara sia sull’asciutto, ma se dovesse piovere non credo che gli equilibri verranno stravolti, ma potranno essere modificati. Con le Michelin abbiamo girato poco sul bagnato, forse una volta o due: non so bene quanto posso essere competitivo. Quando ha piovuto in Argentina, i 5/6 davanti eravamo più o meno gli stessi, ma mischiati: naturalmente, conterà anche la messa a punto della moto».
Come sempre, lavori concentrato solo sulla gara: sotto questo aspetto, quanto è di aiuto Luca Cadalora?
«All’inizio non sapevo nemmeno io quanto mi avrebbe potuto aiutare, ma Cadalora ci sembrava la persona giusta. E, effettivamente, è un buon aiuto: ha esperienza, vede come guido la moto in pista e mi dà dei consigli utili per le linee. Non solo: ha anche una grande esperienza nella messa a punto della moto ed è prezioso assieme a Galbusera e Flamigni».
scusa, una domanda seria e tecnica:
Quando lo space shuttle viene lanciato nello spazio, come si chiama quella parte che funge da propulsore all'idrogeno e poi si stacca completamente disperdendosi nello spazio ?
No, perché mi ricorda molto MM che nel 2015 fece da propulsore a Rossi disperdendosi poi sull'erba sintetica..