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MotoGP, Assen 2016. Rossi: “Una sfida Italia-Spagna”

- Valentino commenta il GP d’Olanda partendo dalla sfida agli europei di calcio di lunedì prossimo: “Io e la Nazionale abbiamo più o meno le stesse possibilità di battere gli iberici”. Su Assen: “Non è più quella del 2005, ma è sempre una delle più belle del mondiale”
MotoGP, Assen 2016. Rossi: “Una sfida Italia-Spagna”

ASSEN- Sereno e rilassato: Valentino Rossi si presenta in Olanda in grande forma fisica e psicologica. Non potrebbe essere altrimenti: Rossi è reduce da una strepitosa vittoria a Barcellona, sta andando forte dall’inizio del campionato e ha fatto un po’ di giorni di vacanza a Ibiza. Insomma, sono tanti i motivi per essere felici.


«Da quanto il mondiale è arrivato in Europa, sono sempre andato forte, da Jerez fino a Barcellona: purtroppo ho perso punti al Mugello, ma anche lì ero competitivo. Adesso siamo ad Assen, per me uno dei migliori circuiti di tutta la stagione, ma, per la verità, lo è di tanti piloti. Nel 2015 qui vinsi e, soprattutto, fu uno dei migliori week end di tutta la stagione: ero stato veloce in tutti i turni di prove, avevo ottenuto la pole, poi ho battuto Marquez dopo una grande battaglia. Quest’anno, naturalmente, è tutto differente, bisogna capire le gomme, vedere come si comportano, anche se qui, storicamente, le Michelin sono sempre andate bene. Inoltre bisogna fare i conti con il meteo, che qui cambia anche 3-4 volte al giorno: bisogna essere pronti per ogni condizione».


C’è stata una pausa di due settimane, più lunga del solito in questo periodo: positivo o negativo?

«Ci sono i pro e i contro. Per quanto mi riguarda, sono stato contento che dopo Barcellona ci sia stata una settimana in più di pausa: era da marzo che non ci fermavamo mai. Dopo l’Olanda, però, ci sarà ancora una pausa di 15 giorni: secondo me non ci voleva, è difficile tornare subito con la stessa concentrazione mentale che hai quando corri una settimana sì e una no. Sarebbe stato meglio avere Sachsenring e Assen più vicino, ma alla fine non è che cambia tanto».


A caldo, dopo la vittoria di Barcellona, avevi detto che era una delle più belle di sempre; a freddo confermi la stessa opinione?

«Sì, è uno dei successi più belli, per come è venuto: non ho solo vinto, ma ho fatto una gara convincente. Sono riuscito a rimontare da dietro, ho sempre girato bene, negli ultimi giri sono andato molto forte. Ed è stata una delle vittorie più belle, perché è venuta dopo la rottura del Mugello: sarebbe bello continuare anche qui, dove nel 2015 ero sempre stato competitivo. Nelle ultime gare io, Marquez e Lorenzo siamo sempre molto vicini e i dettagli di un week end, una scelta di gomma o di messa a punto possono fare una grande differenza. Speriamo di essere bravi anche in questo».


Qui inizia una lunga sfida tra Italia e Spagna, che si concluderà lunedì con l’europeo di calcio: chi ha più possibilità di vincere, tu o la Nazionale di Conte?

«Più o meno siamo lì: sulla carta la nazionale spagnola è più forte di noi, ma il calcio è imprevedibile, soprattutto nella partita secca. Sarebbe bello batterli, perché ultimamente abbiamo sempre perso. E’ tutto aperto».


A Barcellona hai sfatato il “tabù” della decima vittoria: quanto è importante psicologicamente?

«E’ stata una sensazione speciale: andare in doppia cifra su una pista è davvero particolare. Ed effettivamente c’era un po’ questo “tabù” della “decima”: il decimo mondiale sfumato per un pelo a Valencia, la decima vittoria al Mugello. Psicologicamente è stato importante, ma finisce lì».


Domani tornerai alla Safety Commission?

«Sì, è importante andare, perché tutti insieme decideremo su cosa fare a Barcellona, su quale tracciato correre nella prossima stagione».

  • supocass
    supocass, Garbagnate Milanese (MI)

    oh, io spero che sia messo un po' meglio della nazionale del pallone...
    comunque, mi sembra un buon segno la decisione di tornare in safety commission
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