curiosità

MotoGP, Brno. Lo sapevate che...?

- Che si infiamma lo scontro sulle alette? Che arrivano nuove regole dal 2017? Che l'assenza si nota più della presenza?
MotoGP, Brno. Lo sapevate che...?

CONFRONTO 2016/2015

Ecco il confronto dopo 11 gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2016 e nella passata stagione.

Marquez 197/159 (+38); Rossi 144/211 (-67); Lorenzo 138/211 (-73); Pedrosa 109/91 (+18); Vinales 100/62 (+38); Iannone 96/142 (-46); Dovizioso 79/104 (-25).

 

CONFRONTO IN CASA

Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato più volte davanti in gara nei primi 11 GP della stagione (tra parentesi il confronto in prova)

Lorenzo/Rossi 6/5 (5/6); Marquez/Pedrosa 9/1 (11/0); Dovizioso/Iannone 4/6 (4/7); Vinales/A.Espargaro 8/2 (9/2); Smith/P.Espargaro 3/7 (4/7); Bautista/Bradl 5/5 (5/6).

 

SCONTRO PUBBLICO SULLE ALETTE

Venerdì, la Dorna ha organizzato una conferenza stampa con Shuhei Nakamoto (Vice presidente HRC), Kouichi Tsuji (General Manager Motorsposrt Division Yamaha), Gigi Dall’Igna (Direttore Generale Ducati Corse) e Ken Kawauchi (Technical Manager Suzuki) per fare un punto a metà campionato. Come spesso accade in queste conferenze, tutti stanno piuttosto abbottonati nelle dichiarazioni e così è stato anche questa volta. Soltanto quando si è parlato di appendici aerodinamiche, vietate a partire dal 2017, gli animi si sono accesi, con Dall’Igna bravissimo, chiaro e diretto a esporre la sua tesi in netta contrapposizione con quella dei costruttori giapponesi, in particolare della Honda. Nakamoto: «Secondo noi le appendici aerodinamiche non sono assolutamente necessarie, costano troppo, sono pericolose e non c’è alcun ritorno per le moto di produzione: ecco perché abbiamo chiesto che venissero vietate». La replica di Dall’Igna è stata pronta e precisa: «Ducati è indispettita per il regolamento 2017. Noi abbiamo iniziato a lavorare sulle appendici aerodinamiche nel 2015 e secondo noi non sono assolutamente pericolose: anzi, trovo molto più rischiosa una MotoGP che impenna. Nella MSMA (l’associazione dei costruttori della MotoGP) abbiamo cercato di raggiungere un accordo di compromesso tra costi e sicurezza, ma, purtroppo, non è stato possibile. Così, dovremo rifare le carenature e l’aerodinamica e i costi, di conseguenza, aumenteranno. Inoltre, così si arresta la raccolta di dati, si interrompe un importante sviluppo che avrebbe anche potuto avere conseguenze sulla moto di serie». Nessuna replica da parte dei giapponesi: è sempre più evidente che le appendici aerodinamiche sono state vietate per togliere un vantaggio alla Ducati: questa è la verità.
 

 

NAKAMOTO: “SOFFRIAMO PER IL SOFTWARE”

Sempre nella medesima conferenza, Shuhei Nakamoto ha parlato delle difficoltà della HRC di quest’anno. «Come evidenziato dai piloti, i nostri problemi maggiori sono in accelerazione: la colpa è del software unico. O meglio: non riusciamo a trovare il modo di farlo lavorare al meglio per il nostro motore. Tutti gli ingegneri della HRC stanno lavorando duro per trovare una soluzione, ogni GP proviamo tante configurazioni differenti» ha detto Nakamoto.

 

APRILIA, UN’ASSENZA CHE FA PENSARE

Nella stessa conferenza stampa, si è fatta notare l’assenza dell’Aprilia. Perché? «Ci hanno spiegato, che l’Aprilia è iscritta al campionato come team Gresini e per questo noi eravamo presenti alla conferenza stampa organizzata per i team satelliti in Germania» ha spiegato Alberto Cani, responsabile delle comunicazioni del team Gresini. Ma l’Aprilia è una casa ufficiale a tutti gli effetti: la Dorna ha sbagliato a non “invitare” Romano Albesiano (responsabile tecnico della Casa di Noale), ma l’Aprilia avrebbe dovuto far sentire la sua voce e “obbligare” l’organizzatore del mondiale a rivedere i suoi programmi. In questi casi, l’assenza si nota molto più della presenza: manca peso politico.

 

ANCORA DUE MOTOGP DA ASSEGNARE

Con l’annuncio del ritorno di Alvaro Bautista nel team Martinez (con il quale aveva vinto il mondiale 125 nel 2006) in MotoGP con la Ducati, mancano da assegnare ancora due moto: la seconda del team Martinez (favorito Hernandez su Laverty) e la Honda RC213V del team Marc VDS. Per la verità, quest’ultima sarà pilotata ancora da Tito Rabat: c’è l’accordo, anche se il manager del pilota è un po’ indispettito perché la firma del contratto viene continuamente rimandata.

 

PUIG ATTACCA PEDROSA

Alberto Puig, per anni a fianco di Dani Pedrosa, ha attaccato il suo ex pupillo dopo il GP d’Austria dai microfoni di Movistar TV, la televisione spagnola che trasmette il motomondiale (a pagamento), con la quale Alberto collabora da tempo. «Invece di pensare a cambiare continuamente la gente dentro al box (Pedrosa ha chiesto nuovamente di sostituire il capo tecnico, NDA), dovrebbe chiedersi cosa non va in lui e nelle sua guida» sono state le dure parole di Puig. La replica del pilota è stata pacata, perlomeno pubblicamente: «Alberto mi conosce bene, ma non sa cosa accade dentro al box».

 

ROSSI: “KTM FARA’ BENE ANCHE IN MOTOGP”

Giovedì, nella conferenza di presentazione del GP, è stato chiesto un commento a Valentino Rossi sull’arrivo della KTM in MotoGP. «KTM sta facendo un grande lavoro in tutte le categorie nelle quali si impegna, sia in fuoristrada sia in Moto3; e sembra che anche la Moto2 vada molto forte. Noi lavoriamo con la KTM per il team della Moto3: sono delle persone molto serie. La MotoGP è dura, ma hanno esperienza, gente capace e soldi: non credo ci metteranno tanto ad arrivare».

 

ECCO COME AVVIENE LA COMUNICAZIONE SUL CRUSCOTTO

Nel GP d’Austria, c’è stata un po’ di confusione con la segnalazione ai due piloti Aprilia per effettuare il “ride through”: cosa è successo? Lo spiega il direttore tecnico Romano Albesiano: «La Direzione Corsa manda direttamente sul cruscotto di ciascun pilota la segnalazione di “ride through”. Questa segnalazione, però, deve essere “tradotta” in una scritta da un software, che ciascun team realizza in proprio. Il nostro errore è stato che la scritta non era chiaramente leggibile rispetto al resto delle informazioni: per questo Bautista e Bradl non hanno capito bene cosa stesse succedendo, pensando che fosse stato segnalato un allarme tecnico e non la partenza anticipata».

 

 

ULTIMATUM PER IL TEAM FORWARD

Il team Forward, che schiera in Moto2 Lorenzo Baldassarri e Luca Marini, avrebbe ricevuto un ultimatum dall’Irta, l’associazione dei team: o paga i debiti con meccanici e personale, oppure viene ritirata la sua iscrizione al mondiale 2017. A conferma delle difficoltà economiche della squadra “italiana” (ha sede in Svizzera), Pablo Nieto, team manager del team VR46, è andato a offrire Baldassarri, che è già stato annunciato da Forward come suo pilota per la prossima stagione, al team di Sito Pons, che però pare avere già un contatto con Fabio Quartararo.

 

CRUTCHLOW ESALTA MARQUEZ E DIFENDE PEDROSA

Cal Crutchlow è uno che ha sempre detto quello che pensa, non ha mai cercato scuse, non ha mai detto: «Se avessi la moto di Marquez, vincerei come lui». Tutt’altro. Ecco cosa ha detto Crutchlow dopo le QP, con Marquez 1°, Pedrosa 9° e Crutchlow 10°. «Quello che sta facendo Marquez con questa moto ha dell’incredibile. Ma avete visto cosa ha fatto venerdì (quando riuscì a salvarsi da una caduta praticamente certa, NDA)? Credete che se io avessi avuto la sua RC213V non sarei caduto? Non scherziamo. Ho studiato i suoi dati dopo le libere: in una curva ho visto che frenava 30 metri dopo di me. Allora nelle FP3 ho provato a ritardare la staccata in quel punto: ho frenato tre metri più in là rispetto il mio limite e sono finito a terra… Capisco le difficoltà di Pedrosa».

 

PEDROSA SE LA PRENDE CON BARBERA

Durante le FP3, Dani Pedrosa si è ritrovato a stretto contatto con Hector Barbera che, effettivamente, ha fatto una strana manovra tagliando la strada a Dani (che stava provando a fare un giro veloce) per rientrare ai box. Il commento di Dani a fine giornata è stato inequivocabile. «Barbera generalmente guida come un idiota».

 

FLAG TO FLAG: NUOVE REGOLE DAL 2017

Novità regolamentari per le procedure del “flag to flag” a partire dal 2017: ogni pilota potrà essere assistito durante il cambio moto al massimo da quattro meccanici, che dovranno obbligatoriamente indossare un casco specifico. Inoltre, un meccanico potrà tenere schiacciata la leva della frizione (il caso era venuto fuori in Germania dopo il cambio moto effettuato da Marquez), ma la marcia potrà essere inserita solo dal pilota.

 

IO L’AVEVO DETTO

Giovanni Zamagni (moto.it): «Nella seconda parte della stagione, le gomme saranno meno determinanti».

  • Stiducatti
    Stiducatti, Corsico (MI)

    Dall'Igna deve mettersi il cuore in pace finché Ducati non potrà marcare politicamente Honda, almeno nell'ambito sportivo.

    Bene è l'avere la stessa architettura della moto, così che a parità di elettronica la natura delle soluzioni alle problematiche 'fisiche', sia la stessa. Questo consente di poter arginare l'entità di eventuali boicottaggi tecnici, così come non si poté fare a livello motoristico.
    Infatti lo pneumatico di legno Michelin, a mio parere fatto apposta per limitare lo strapotere di Ducati sui rettilinei, addirittura umiliante in Qatar, è risultato così tanto penalizzante anche per la HRC, che hanno dovuto fare un passo indietro.
    Forse un giorno chiederanno di vietare la distribuzione desmodromica...

    Inoltre bisogna entrare almeno anche nella Moto3, con una bella motoretta desmodromica che attiri piloti e sponsor.

    Insomma, prima di sputazzare in faccia alla yakuza durante una conferenza stampa, bisogna mettere giù per bene tutte le pedine...
  • bruno.castellan
    bruno.castellan, Andalo (TN)

    Ma siete proprio cosi convinti che çomandi la Honda? Mah....
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