MotoGP. Doping Andrea Iannone: 4 anni di squalifica
La notizia è clamorosa e ufficiale (leggi la sentenza): Andrea Iannone ha preso 4 anni di squalifica per doping. Il TAS, ha accettato il ricorso della Wada, l’organismo mondiale antidoping, inasprendo la pena, invece di azzerarla come richiesto da Andrea e dal suo avvocato. Originariamente, Iannone era stato squalificato fino a giugno 2021, nonostante fosse stato provato - con sentenza scritta nero su bianco - la contaminazione alimentare e non il dolo. Ma la Wada si è impuntata, ne è nata una questione politica e così Iannone adesso si vede la carriera rovinata in maniera definitiva: impensabile tornare a correre dopo 4 anni di assenza. Una notizia scioccante per il pilota e per l’Aprilia, che ha creduto nel suo pilota, lo ha difeso in tutti i modi, rinunciando anche alla possibilità di ingaggiare altri piloti, come sarebbe stato nel suo diritto.
Aprilia: e adesso?
Cosa farà l’Aprilia adesso? Sicuramente contatterà Andrea Dovizioso, che proprio in questi giorni ha deciso di dedicarsi al motocross. Cambierà idea? Per convincere Andrea ci vuole un progetto solido, con garanzie tecniche precise e possibilità di sviluppo concreto durante la stagione. Non è una questione di ingaggio del pilota, al Dovi non interessano i soldi (tanto è vero che è disposto a dedicarsi al motocross nel 2021…), ma un progetto solido, che al momento non c’è. Cal Crutchlow ha deciso che per lui, in futuro, è meglio fare il collaudatore, anche considerando le sue condizioni fisiche e per questo andrà in Yamaha. Rimarrebbe quindi Jorge Lorenzo, un nome sempre affascinante da spendere, ma come ha detto l’AD Massimo Rivola in diretta con Moto.it sabato scorso, prendere Lorenzo in questo momento sarebbe un rischio enorme: Jorge sembra più un ex pilota, uno che, giustamente, ha solo voglia di godersi la vita. Per la Casa di Noale si prospetta un futuro quanto meno incerto.
Da quello che ho capito la giustizia sportiva funziona in modo diverso dalla giustizia ordinaria. Una volta che l'atleta è stato trovato positivo ad una sostanza dopante, viene sospeso e deve essere lui in grado di dimostrare la contaminazione fortuita. Abbiamo trovato una sentenza, dove una campionessa di canottaggio canadese è riuscita a dimostrare la contaminazione fortuita. La differenza tra il caso dell'atleta canadese e quello di Andrea Iannone, è che nel primo hanno portato prove scientifiche, mentre nel secondo caso gli scontrini del ristorante. A questo punto come WADA, è chiaro che mi metto di mezzo per non far passare una tesi difensiva del genere, già mi immagino i tribunali sportivi ricolmi di scontrini di ristoranti!!!!
Detto questo sono veramente dispiaciuto, perché 4 anni sono veramente tanti e lo dico da tifoso di Iannone.