MotoGP. Dovizioso: “Bene. Ma non basta per essere sereni”
SEPANG – Ottavo a 0”377 dalla Yamaha di Viñales: la classifica sembrerebbe indicare qualche difficoltà per Andrea Dovizioso. Non è così: anche oggi Andrea è andato forte, ha girato con un ottimo passo (uno dei migliori, se non il migliore in assoluto) e ha avuto ulteriori conferme della competitività della Desmosedici 2018.
«Oggi abbiamo comparato meglio le due versioni (GP17 e GP18, NDA) confermando le sensazioni positive di ieri, capendo meglio alcuni aspetti. Anche in questa sessione il feeling è stato particolarmente buono, con ottimi tempi soprattutto tra le 12 e le 14,30, quando l’asfalto è più caldo (si è arrivati a quasi 50 °C, NDA): ho fatto più giri sotto i 2’00” anche in queste condizioni e con la gomma usata. Rispetto a ieri non ci sono stati miglioramenti enormi, ma abbiamo affinato tanti particolari che mi danno maggiore sicurezza. Sono stato veloce anche con la 2017, a conferma che su questa pista siamo competitivi. Per il pomeriggio avevamo in programma alcune prove che, però, a causa di un ritardo non siamo riusciti a effettuare».
Hai detto che qui la Ducati era competitiva anche nella versione 2017: non c’è rischio, quindi, che il test della 2018 sia poco probante?
«Voglio essere il più obiettivo possibile, stare con i piedi per terra, non dare troppa importanza a questo test: bisogna verificare i miglioramenti fatti anche su altre piste».
Dopo qui si andrà in Thailandia e poi in Qatar: sono piste adatte per capire meglio?
«Sicuramente sono test importanti, ma sono tre piste che non ci possono togliere tutti i dubbi. E’ vero, però, che se migliori un certo aspetto quel progresso te lo porti dietro in tutte le piste, non solo in queste. Ma non basta per essere sereni sulle piste su cui abbiamo faticato nel 2017».
Anche se sono solo i primi test questa situazione si intuisce anche dal di fuori.
Il fatto è che pure gli altri se hanno lavorato bene saranno migliorati, dipende quindi dalla percentuale di miglioramento di ogni squadra rispetto alla concorrenza.
In definitiva se tutti avessero migliorato le proprie condizioni nella stessa percentuale il risultato finale 2018 potrebbe essere come quello 2017.
Bisogna poi tenere conto anche delle condizioni dei piloti che sono sempre un "enigma" un pilota anche se di altissimo livello può essere soggetto nel tempo a piccole variazioni di rendimento che a quei livelli possono fare la differenza.
Unica cosa di cui mi sentirei sicuro è che anche quest'anno sarà un campionato combattuto con più vincitori di tappa.
Valentino Masini