Intervista

MotoGP. Dovizioso: "Vincere con la Ducati è differente"

- Andrea rilassato e motivato dopo un 2017 da protagonista. “Finalmente, anche in MotoGP, sono tra i favoriti. Ma rimango con i piedi per terra: sono consapevole di quello che c’è da fare e so quanto sono forti gli avversari”. Su Lorenzo: “Faremo a sportellate, ma non litigheremo”
MotoGP. Dovizioso: Vincere con la Ducati è differente

Rilassato, sereno, tranquillo: insomma, il solito Andrea Dovizioso.

«E’ normale essere rilassati a metà gennaio… Ho passato un bell’inverno, e anche questo è normale dopo una stagione così positiva come lo è stata il 2017. Sono riuscito anche a fare un po’ di gare (di cross, NDA) di beneficenza, alle quali tengo sempre molto, e ho fatto una bella vacanza al caldo».


Si riparte con Dovizioso tra i favoriti: cosa provi?

«E’ una bellissima sensazione, che in passato avevo sempre vissuto nella mia carriera, ma mai in MotoGP: mi sento di essere nel posto giusto e di essere capito, a differenza di quanto avveniva negli anni precedenti. Rimango però con i piedi per terra: sono consapevole di quello che c’è da fare, e so benissimo quanto sono forti gli avversari. Negli ultimi tre anni, la competitività in MotoGP è cresciuta incredibilmente: sono tanti i piloti e le moto che possono lottare per il successo. Di conseguenza, tutto si complica: per giocarti il titolo, alla peggio, devi fare quarto quando vai male. Quanto fatto nel 2017 non basta, bisogna essere ancora più competitivi: vale per noi, ma anche per gli altri».


Si proverà durante l’inverno su tre circuiti “favorevoli” alla Ducati: non è un limite per capire se le novità ciclistiche portino effettivamente dei vantaggi?

«No, non è un problema, perché certi limiti emergono ugualmente. In Malesia noi siamo veloci, ma a centro curva la moto non gira nemmeno a Sepang».


Cosa ti ha insegnato il 2017?

«Che non c’è limite per nessuno e che non bisogna giudicare un pilota solo per i risultati ottenuti in passato. Ho scoperto di non avere limiti: questo non vuol dire che posso vincere sempre…».


Nel 2018 si parlerà tantissimo di “mercato”: può incidere sul rendimento dei piloti?

«E’ tutto da vedere, anche se, probabilmente, il “mercato” sarà ancora più importante di due anni fa, con tante situazioni particolari. Per esempio: Márquez corre da tanti anni con la HRC, magari vorrà cambiare. Rossi: quanti anni ancora andrà avanti? Uno o sei?. Poi, naturalmente, c’è la mia situazione, io sono valutato in un modo differente rispetto a prima. Tutti elementi che possono condizionare il campionato ma, bene o male, siamo già passati tutti in questa situazione. Noi non abbiamo ancora iniziato a parlare di questo, lo faremo al momento giusto».


Come si è evoluto nel 2017 il rapporto con Lorenzo, e come sarà nel 2018?

«Nel 2017 non si è evoluto: ognuno è andato avanti per la sua strada come è giusto che sia. Nel 2018 sarà un po’ differente, perché l’anno scorso, a livello di competitività lui è stato un po’ assente. Ma so quanto lui sia forte, e sono perfettamente consapevole di come lui possa ribaltare la situazione in ogni momento».


Ma farete a sportellate in pista, litigherete?

«Se saremo competitivi entrambi ci saranno tante “sportellate”, ma non credo si arrivi al punto di litigare…».


Dopo quanto fatto nel 2017, è un dovere o uno stimolo?

«E’ assolutamente uno stimolo! Ducati fa salti mortali per poter competere contro certi colossi. Vincere con la Ducati è differente: non dico più facile o più difficile, ma solo differente. Bisogna capirsi, venirsi incontro: non a caso, in pochi ci sono riusciti».


Quest’anno si è parlato molto più di Dovizioso rispetto agli altri anni: solo perché hai vinto?

«Sicuramente perché ho vinto, ma anche perché l’ha fatto Dovizioso. Io non sono la classica SuperStar che c’è in tutti gli sport, sono diverso: non dico meglio o peggio, solo differente. E questo, forse, piace».

  • Mandibiker
    Mandibiker, Bolzano/Bozen (BZ)

    qualsiasi pilota della classe Regina che l anno precedente vince 6 gare, l anno sucessivo puó vincere il titolo !
    il Dovi, se Ducati sará competitiva,puó diventare il campione 2018
  • Mr70a+
    Mr70a+, Tirano (SO)

    Sono sempre convinto che il Dovi e’un portaborracce!!Non ci si scopre campione a trent’anni e dopo un centinaio di gare in gp.Gli auguro il meglio perché è un tecnico e un’uomo squadra,ma i top sono altri.Se Lorenzo decide di fare il campione che è,e non l’appagato pluricampione gp,non credo che Andrea potrà fare un’altro 2017.Quelli forti non hanno piste preferite e piste no,o almeno nei circuiti no,non arrivano troppo dietro.Il Dovi su certe piste tipo Australia annuncia cinque gare prima che andra’ male....atteggiamento non da big.Sarei felice che mi smentisca spudoratamente,ma con Marquez,Vinales e Zarco per me nel 2018 sarà dura.Ducati gran Moto team top,ma con un ottimo pilota e un campione in crisi d’identità io oggi la vedo dura.Poi speriamo in bene ma oggi scommetterei su Marquez e Vinales
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