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MotoGP: i 10 uomini più importanti del motomondiale

- Quali sono le figure che hanno più potere nel campionato del mondo di velocità? Ecco la nostra classifica: Carmelo Ezpeleta è indiscutibilmente il numero uno della Dorna e della MotoGP. Ma è fondamentale anche il ruolo di Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse. E i piloti, quanto contano?
MotoGP: i 10 uomini più importanti del motomondiale

Dorna, Irta, ingegneri, piloti, manager, sponsor: chi conta di più all’interno del paddock? Sono naturalmente tanti i personaggi fondamentali per la MotoGP, ma, inevitabilmente, c’è chi ha più importanza degli altri. Ecco la nostra classifica, cambiata dopo il passaggio di Davide Brivio alla F.1: l’ormai ex team manager della Suzuki si era conquistato un posto di primaria importanza in questa graduatoria…

1 - Carmelo Ezpeleta, CEO Dorna

E’ senza dubbio l’uomo più importante della MotoGP. Ha tutto sotto controllo: costruttori, team, piloti, federazione (FIM), addirittura alcuni circuiti. Tutti dipendono da lui, la sua è una gestione quasi “dittatoriale”, ma sicuramente efficace e con la capacità di ascoltare piloti e tecnici. Poi fa come vuole, ma il confronto con tutte le parti in gioco è costante, continuo e proficuo. Ha fatto molto per il motomondiale, sotto tanti aspetti. Classe 1946, al momento è insostituibile.

2 - Manel Arroyo, managing director Dorna

È il braccio destro di Ezpeleta, con un passato nel FC Barcelona calcio. E’ il responsabile di tutte le attività “media”, della produzione e della vendita dei diritti televisive e di tutte le piattaforme digitali. Grande amico di Carmelo, è il secondo uomo più potente del motomondiale: fosse per lui, carta stampata e siti internet andrebbero eliminati, tranne, ovviamente motogp.com. Assieme a Pau Serracanta - l’uomo che gestisce tutti gli sponsor del campionato - Arroyo, classe 1960, è l’operativo che mette in pratica tutte le strategie della Dorna. Ha un potere enorme.

3 - Gigi Dall’Igna, direttore generale Ducati Corse

Il numero uno della Ducati è una figura importantissima all’interno del motomondiale: le sue intuizioni, le sue perfette interpretazioni del regolamento, la capacità innovativa ne fanno il punto di riferimento tecnico della MotoGP. Grazie all’ingegnere italiano si è cominciato a parlare di aerodinamica anche nelle moto, ma non solo: i rivali sono stati “costretti” a copiare il sistema di partenza, l’assetto variabile e tanto altro. Inoltre, Dall’Igna ha obbligato gli altri costruttori a allestire un “test team” come quello della Ducati, cambiando radicalmente rispetto al passato. Un vero e proprio punto di riferimento. Classe 1966, è molto temuto all'interno della MSMA, l’associazione delle Case costruttrici.

4 - Yoshishige Nomura, presidente HRC

La sua importanza è dovuta soprattuto alla posizione che occupa: presidente HRC, dal 2014. La Honda ha un peso fondamentale nel motomondiale: viene sempre informata in anticipo su tutte le decisioni più importanti del campionato. Nomura si vede pochissimo ai GP - in Giappone e, al massimo, in un altro paio di gare in un anno - ma è lui che prende la decisione finale e mette la firma sui contratti. Nomura è un tecnico: in Honda dal 1985, ha iniziato occupandosi della progettazione del motore della NR750 a pistoni ovali, quindi di quello della RC30 e RC45. E’ entrato in HRC nel 1994, rimanendoci fino al 2002, per poi tornare nel 2014 come presidente.

5 - Valentino Rossi, pilota

Anche se i risultati non sono più quelli di prima, a 41 anni continua a essere importantissimo: con Carmelo Ezpeleta ha un rapporto diretto e la sua opinione è sempre tenuta in grande considerazione. La presenza di Valentino Rossi è ovviamente fondamentale per il campionato e per la Dorna: continua a essere lui il catalizzatore degli appassionati, porta nelle casse della Dorna milioni di euro tra diritti televisivi, biglietti venduti in circuito (prima del Covid, naturalmente), “merchandising”, sponsor che entrano nel motomondiale solo perché c’è lui. E il team VR46, che ha già messo un piede in MotoGP, con la possibilità di entrarci completamente nel 2022, è un valore aggiunto per Valentino, gli dà ulteriore rilevanza.

6 - Equipe medica (Dottor Angel Charte)

Come purtroppo è emerso con il caso Marquez, l’equipe medica ha una grande importanza: in particolare, ce l’ha Angel Charte, che ufficialmente è il “Medical Director” della MotoGP, amico personale di Ezpeleta. Teoricamente, ha potere anche il responsabile della FIM: David McManus è il presidente della commissione medica della Federazione. A differenza di Charte, però, McManus non è quasi mai presente ai GP e non è operativo, mentre chi decide se un pilota è “fit” (idoneo per correre) o “unfit” (non idoneo) dopo un incidente è il CMO (Circuit Medical Official), il responsabile medico di ogni circuito che risponde direttamente alla Fim.

Teoricamente, Charte non entra in questa decisione, ma nel caso di Marquez c’è sicuramente stata pressione dall’esterno, anche perché Xavier Mir, il chirurgo che ho operato Marc la prima volta, è (era?) legato a Charte: impensabile che non abbia datto il suo benestare… Prossimamente, su moto.it spiegheremo al meglio come funziona l’equipe medica in MotoGP, quali controlli devono effettuare i piloti prima e dopo un infortunio.

7 - Lin Jarvis, managing director Yamaha

Inevitabilmente, tutte le Case giapponese hanno grande peso all’interno della MSMA, ma è innegabile che nel corso degli anni Lin Jarvis, direttore generale di Yamaha Corse, abbia assunto un ruolo principale e sempre maggiore importanza. E’ uno che non si nasconde, ci mette la faccia e anche in situazioni complicate accetta il confronto. Ha gestito bene il caso delle valvole 2020: è anche grazie al suo lavoro “politico” se la Yamaha è stata penalizzata solo nel mondiale costruttori e team e non anche in quello piloti, come solitamente avviene.

8 - Marc Marquez, pilota

E’ un patrimonio enorme della MotoGP, non solo della HRC: con un ingaggio mai smentito di 100 milioni in quattro anni, ha una grandissima importanza a livello economico. Dal punto di vista sportivo è indiscutibilmente il numero uno, ma il suo peso all’interno del campionato rimane inferiore a quello di Rossi (questo dà fastidio a Marc, ma per il momento è così…). Ha il potere di imporre delle scelte alla Honda e come tutti i campionissimi è molto ascoltato anche dall’organizzatore.

9 - Hervé Poncharal, presidente IRTA

Oltre a essere il proprietario del team Tech3 dal 1989, Hervé Poncharal è il presidente dell’IRTA - l’associazione dei team - dal 2006. Una posizione teoricamente molto importante, perché le squadre hanno ovviamente un grande valore nella MotoGP, soprattutto da quando i posti sono limitati, ma è anche vero che Poncharal svolge questo ruolo non in maniera indipendente, ma con scelte concordate prima con Ezpeleta. L’IRTA è comunque una organizzazione imprescindibile del motomondiale.

10 - Piero Taramasso, responsabile corse Michelin

La sua importanza non è politica e non diretta, ma il funzionamento delle gomme Michelin è indirettamente fondamentale per il campionato: da sempre, chi si adatta meglio agli pneumatici, chi riesce a sfruttarli meglio ha un grande vantaggio. Ecco perché Taramasso è così importante, anche se, nella pratica, non ha nessun potere decisionale all’interno del motomondiale.

  • Andrea.Turconi
    Andrea.Turconi, Rho (MI)

    Dall'Igna 3° ... ha rivoluzionato cosaaaaaaaaaa 0 mondiali se non quello marca di quest' anno perchè Yamaha è stata penalizzata .... moto migliore solo alla Honda dietro a Suzuki e Yamaha e gli fate un monumento .... allora Dovi farebbe volentieri il piccione ....
  • Gasssss
    Gasssss, San Benedetto del Tronto (AP)

    Sono spesso d'accordo con Zam.
    Però faccio una riflessione. O in questo articolo ci sono pochi posti disponibili ("i 20 uomini più importanti del motomondiale"?), o vedo troppi dirigenti rispetto ai piloti oppure tutto continua a cambiare in un modo che è finto, troppo finto, per i miei gusti. Non potremmo fare a meno di Ezpeleta che organizza tutto da anni e anche in questo 2020 ha saputo improvvisare nonostante le enormi difficoltà, ma solo 2 piloti su 10 posti è eccessivamente poco. Se corressero solo Marquez e Rossi guarderemo con lo stesso interesse la motoGp? E senza Dall'Igna ci sarà lo stesso la Ducati dato che c'era anche prima?
    Già con soli 10 piloti la gara non sarebbe più la stessa.
    Solo una riflessione....
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