ZELTWEG Andrea Iannone riporta al trionfo la Ducati dopo quasi sei anni, davanti ad Andrea Dovizioso e a Jorge Lorenzo. Quarto Valentino Rossi, solo 11esimo Danilo Petrucci.

Doveva essere dominio Ducati e dominio è stato: per metà gara, i rivali, soprattutto le Yamaha, hanno tenuto botta, poi, nella seconda metà, proprio quando la Desmosedici, sulla carta, avrebbe dovuto soffrire di più, ha allungato, fino a fare il vuoto alle sue spalle. Sintentizzando, si può diure che Dovizioso ha fatto il lavoro “sporco”, imponendo alla gara il ritmo giusto per fare il vuoto, e Iannone ha avuto il guizzo per raccogliere i frutti. Il sorpasso decisivo al 21esimo giro, alla curva nove: da lì in poi, Dovizioso non ha più avuto la possibilità di replicare. Un successo netto, quiundi, quello di Iannone, che, evidentemente sicuro dei suoi mezzi, è stato l’unico ad azzardare la gomma più soffice al posteriore, mentre tutti gli altri hanno optato per la dura. Ha avuto ragione lui: Iannone, in un solo colpo, ha conquistato il suo primo successo in MotoGP e ha riportato la Ducati sul gradino più alto del podio dopo 101 GP. Bravi tutti, grazie all’ingegnere Gigi Dall’Igna: questo è un successo storico.

YAMAHA FINO ALLA FINE

Dopo un inizio scoppiettante, con tanti sorpassi e sei piloti – Iannone, Dovizioso, Lorenzo, Rossi, Marquez e Vinales, rispettando l’ordine finale – racchiusi in pochi decimi, a metà gara Marquez e Vianales hanno cominciato a perdere terreno e solo le Yamaha sono rimaste in scia alle Ducati. A un certo punto, sembrava addirittura che potessero giocarsi la vittoria, ma lo strappo di Dovizioso ha portata la gara sui valori delle prove. Rossi ha tenuto il passo di Lorenzo fino a pochi giri dalla fine, poi si è dovuto accontentare di un quarto posto, di una medaglia di legno un po’ deludente.

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