MotoGP: La presentazione (infelice) del team Avintia/Esponsorama
In tempi di Covid bisogna, purtroppo, arrangiarsi come si può.
Ecco quindi che la prima presentazione dell’anno, quella del team Avintia/Esponsorama viene organizzata sempre ad Andorra, sede della squadra, ma via “Instagram”, senza invitati e senza giornalisti, tranne, naturalmente, quelli delle televisioni (evidentemente loro sono esenti da Covid).
Peccato, però, che la connessione funzioni malissimo, che l’audio sia quasi inascoltabile, che si capisca poco o nulla di quello che sta accadendo, in un contesto davvero surreale.
A fare gli onori di casa è il bravo Ruben Xaus, il team manager che ha dato una svolta alla squadra negli ultimi anni; strano, però, che indossi una felpa Sky/VR46, a conferma che non sarà facile gestire un team diviso di fatto in due squadre, una con i colori Avintia per il campione del mondo Moto2 Enea Bastianini, e una con i colori Sky/VR46 per il vice iridato Moto2 Luca Marini.
Sarebbe stato interessante chiedere a Ruben come avverrà la gestione, se sarà qualcosa di simile a quanto avviene - peraltro in maniera perfetta - nella squadra LCR di Lucio Cecchinello, o qualcosa di differente.
Come sarebbe stato opportuno sapere dal capo, da Raul Romero, se ha già raggiunto l’accordo con VR46, se gli ha già venduto il suo posto tra i team per i prossimi cinque anni. Ma, ovviamente, non era possibile fare domande.
E anche l’intervento dei piloti - sei in totale: Enea Bastianini e Luca Marini in MotoGP; Niccolò Antonelli e Carlos Tatay in Moto3; Andre Pires e Xavi Cardelus in MotoE - è stato totalmente inutile, con le solite frasi di rito. “Una grande opportunità, in una grande squadra, grazie a tutti”.
Robe così. Se non altro, si sono viste nella piccola finestra di Instagram le moto, anche se per la MotoGP è stata inquadrata esclusivamente - o quasi - quella di Marini. Inconcepibile: a mio modo di vedere, piuttosto che farla così, era meglio non farla.
Ma io appartengo a un’altra generazione.
Meglio dare i soldi in beneficienza.