MotoGP, mercato 2017:Viñales , Pedrosa, Ducati: scegliere è difficile
LE MANS MaverickViñales : tra Yamaha e Suzuki. Dani Pedrosa: tra Honda, Yamaha e, forse, KTM. Andrea Dovizioso e Andrea Iannone: in trattativa con Ducati, ma in attesa di capire chi sarà al fianco di Valentino Rossi in Yamaha. In estrema sintesi, sono questi i piloti più importanti ancora senza contratto, dando per scontato il rinnovo di Màrc Màrquez con la Honda. Ma perché Viñales dovrebbe rimanere in Suzuki o andare in Yamaha? Quali possono essere i dubbi e le certezze di Pedrosa? Proviamo a valutare pro e contro di una o dell’altra soluzione.
VINALES: TRA PRAGMATISMO E ROMANTICISMO
Pro Yamaha:
- La certezza di avere subito a disposizione una moto vincente, già pronta per giocarsi vittorie e titolo;
- La possibilità di fare due anni senza la pressione di dover vincere a tutti i costi: un fattore tutt’altro che secondario per un ragazzo di 21 anni che, ancora, non ha ottenuto nulla (a livello di risultati) in MotoGP;
- Valentino Rossi come compagno di squadra: è vero che la convivenza con un “cannibale” come Valentino può essere molto difficile, ma non per un ragazzo che, come detto, non deve vincere subito a tutti i costi. Ecco, quindi, che Viñales può avere solo dei benefici, a tutti i livelli, a stare nel box con il più grande dell’era moderna;
- Un ingaggio di tutto rispetto;
- La quasi certezza assoluta di diventare, fra due anni, il numero uno della Yamaha.
Pro Suzuki:
- Riconoscenza verso la Casa che ha creduto in Viñales già da molto tempo, e di averlo portato in MotoGP;
- Un ingaggio di tutto rispetto, già lievitato di un milione di euro rispetto alla prima offerta: siamo vicini ai 5 milioni di euro;
- La possibilità di diventare il centro del progetto Suzuki per molti anni;
- Diventare la bandiera della Suzuki, come lo è stato in passato un certo Kevin Schwantz, ancora oggi riferimento della Casa Giapponese;
- Un ambiente che lo fa sentire come a casa.
Insomma, da una parte tanta concretezza, dall’altra, tanti aspetti “romantici”, ma anche tanti dubbi sulla competitività della moto, come conferma la storia della Suzuki.
PEDROSA: TRA CONTINUITA’ E SVOLTA
Pro Honda:
- Un ambiente che conosce meglio di casa sua;
- La garanzia di lavorare con la Casa più importante del motociclismo;
- La possibilità di completare l’intera carriera con la Honda.
Pro Yamaha:
- La possibilità (ma non la certezza) di avere una moto più consona al suo stile di guida;
- Cambiare completamente ambiente può dargli nuovi stimoli.
Va detto anche, che Dani, per la Yamaha sarebbe un ripiego: interessa solo nel caso Viñales dica di no: quindi, non il miglior modo per iniziare un nuovo rapporto. Ma, in questo caso, i dubbi sono più nei confronti della Yamaha: cosa serve mettere a fianco di Rossi, 37 anni, un altro pilota così esperto (30 anni)? E’ vero, Dani potrebbe garantire subito buoni risultati, ma in prospettiva futura non sembra la scelta giusta.
DUCATI: BISOGNA SCEGLIERE ALLA SVELTA
Per quanto riguarda il pilota da affiancare a Jorge Lorenzo, in Ducati dicono di non avere fretta di volere aspettare fino a Barcellona: «Valuteremo in base ai risultati, ma non solo» ripetono i responsabili della “rossa”. Una tesi, diciamo la verità, poco comprensibile: che cosa dovranno ancora scoprire in Ducati dei due Andrea che ancora non conoscono? Dovizioso e Iannone lavorano con la Casa di Borgo Panigale da un sacco di tempo (dal 2013), sembra impossibile che in Ducati abbiano bisogno di altro tempo per fare chissà quali valutazioni. E i due manager dei piloti – Carlo Pernat di Iannone, Simone Battistella di Dovizioso – assicurano di non aver, a oggi, ricevuto nessuna offerta per il futuro. Inconcepibile, a mio modo di vedere: ci vorrebbe più rispetto per entrambi.
Ducati non annuncia ma ha già deciso forse in accordo con i due piloti perchè quando annuncerà se entrambi o uno dei due non saranno confermati la loro forza contrattuale si indebolirà.