MotoGP, Motegi 2015. Lo sapevate che...?
ROSSI PREPARA UNA SUPER SFIDA AL RANCH
La notizia non è ancora ufficiale, ma è certa: Valentino Rossi sta organizzando una super sfida al Ranch a fine stagione, con protagonisti tutti i piloti della MotoGP (e non solo). Una sorta di 19esimo GP “iridato” che già fa sognare, con una organizzazione da paura. Praticamente tutti i piloti della MotoGP hanno già accettato l’invito, per quello che potrebbe diventare un appuntamento tradizionale di fine campionato, assolutamente da non perdere. Per il momento, non è trapelato altro, ma la data potrebbe essere ai primi di dicembre, dopo il tradizionale appuntamento di Rossi con il Rally di Monza. Maggiori dettagli prossimamente.
CONFRONTO 2015/2014
Ecco il confronto dopo dodici gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2015 e nella passata stagione. Rossi 283/230 +53 punti; Lorenzo 265/227 +38; Marquez 197/312 -115; Iannone 172/102 +70; Pedrosa 154/230 -76; Smith 152/92 +60; Dovizioso 150/153 -3; Crutchlow 98/63 +35.
CONFRONTO IN CASA
Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato più volte davanti in gara nei primi 15 GP della stagione?
Rossi/Lorenzo: 8/7; Marquez/Pedrosa: 8/5; Iannone/Dovizioso: 9/6; A.Espargaró/Viñales: 11/4; Smith/P.Espargaró: 13/2; Petrucci/Hernandez: 10/5; Crutchlow/Redding: 9/5; Hayden/Miller: 10/4.
ROSSI, LO SPORTIVO ITALIANO PIU’ FAMOSO
Sabato 9 ottobre 2015, il quotidiano “La Repubblica” ha pubblicato una interessante ricerca di Repucom, azienda leader nel campo delle ricerche di sport marketing, sulla notorietà di 6.500 atleti famosi. Ne è risultato che Valentino Rossi ha “distrutto” tutti i rivali, anche calciatori famosissimi in Italia (e non solo) come Francesco Totti o Gigi Buffon. Secondo l’inchiesta, Rossi è conosciuto dal 100% del pubblico (Totti, per fare un esempio, dal 99% e Buffon dal 98%), mentre per quanto riguarda l’indice di “fiducia” Valentino domina con un indice di 68, contro il 65 di Pirlo o il 57 della Pellegrini. Infine, Rossi è nettamente il più seguito sui social network: 11 milioni di tifosi su facebook, 3 milioni e 700.000 followers su twitter, 1,7 milioni su istagram.
ZARCO: UN PO’ DI STORIA
Campione del mondo senza nemmeno scendere in pista: Johann Zarco, tra gli altri, ha conquistato anche questo primato, tutt’altro che gratificante. Ma Zarco non è stato fortunato: il forzato ritiro di Tito Rabat, che dopo aver provato nelle FP1 ha deciso di rinunciare per l’eccessivo dolore al braccio sinistro, fratturato in prova ad Almeria la settima prima del GP del Giappone, ha solo anticipato di un paio di giorni un risultato ormai scontato, conquistato in pista con un primato di sette successi, 12 podi consecutivi (non ci era mai riuscito nessuno in Moto2, nemmeno Marquez), per un campionato davvero esaltante. Zarco, nato a Cannes (Francia) il 16 luglio 1990 deve molto a due persone, il suo manager Laurent Fellon e l’ex pilota Gabor Talmacsi, entrambi ringraziati decine di volte durante la conferenza stampa dedicata al neo campione del mondo. Zarco ha iniziato a correre con le minimoto, contagiato dalla passione del padre, subito sparito dalla vita di Johann. Casualmente, Fellon incontrò Zarco quando aveva dieci anni, ne colse subito il potenziale e lo portò in Italia a correre in minimoto. Nel 2007, Zarco ha partecipato e vinto la prima edizione della Rookies Cup e, pur di stare insieme al futuro manager, è andato con lo scooter da Antibes, dove viveva, fino ad Avignone, distante 245 km, e lì è rimasto, a casa di Fellon per cinque anni, dormendo sul divano del salotto di casa. Nonostante il successo nella Rookies Cup, Zarco è stato fermo nel 2008, perché non condivideva il programma della MotoGP Academy. Ha continuato, però, a girare in moto, soprattutto in Ungheria, perché la moglie di Fellon è ungherese e l’ha portato ad allenarsi a Budapest, dove ha incontrato Talmacsi, che nel 2009 lo ha portato nel mondiale. Fino al 2015 una carriera di poche soddisfazioni, tranne nel 2010 quando vinse, proprio in Giappone, il suo primo GP iridato. Un titolo costruito con determinazione e caparbietà.
ROSSI: “TROPPE CADUTE CON LE MICHELIN”
Senza entrare nel dettaglio, Valentino Rossi ha parlato brevemente di quanto accaduto nei test di Aragon con le gomme francesi, con Valentino finito a terra alla curva due (come Smith e Petrucci). «Sono caduto di più in due test con la Michelin (Rossi era scivolato anche al Mugello, NDA) che in 14 GP con la Bridgestone… E’ chiaro che le gomme francesi richiedono uno stile di guida molto differente e bisognerà lavorare molto per adattare le moto alle Michelin» ha commentato il campione della Yamaha.
BASTIANINI-GRESINI: L’IRTA DA RAGIONE AL TEAM. MA…
In Giappone si è arrivati alla conclusione della vicenda Bastianini-Gresini. Un breve riassunto: il pilota e la squadra italiana avevano un contratto firmato anche per il 2016, con una penale di 300.000 euro in caso di inadempienza di una delle due parti. Nonostante questo, però, Enea, gestito dalla zio, si era accordato con Emilio Alzamora, per sostituire nella prossima stagione Fabio Quartararo (passato al team Leopard, che, tra l’altro, avrà le KTM e non le Honda…). Il pilota e il manager dei fratelli Marquez, però, non avevano fatto i conti con la determinazione di Fausto Gresini, deciso, giustamente, a far valere il contratto. Il team manager italiano ha messo al corrente della situazione l’Irta, l’associazione dei team, che esaminando dettagliatamente il contratto ha dato ragione a Gresini. Bastianini, quindi, dovrebbe correre, controvoglia, anche nel 2016 con la squadra che ha creduto in lui fin dal 2014 e lo ha fatto debuttare nel mondiale. Sicuramente non è il modo migliore per continuare un rapporto, ma dal team Gresini dicono che la “colpa” non è di Enea, ma di chi l’ha (mal) consigliato. Al di là di quanto deciso dall’Irta, però, la questione rimane ancora aperta: è troppo forte la volontà di Bastianini di passare al team di Emilio Alzamora.
HERNANDEZ… DALLA PADELLA ALLA BRACE
Quando Yonny Hernandez si è trovato di fronte alla possibilità di andare a correre con il team Avintia, ha preferito pensare a un’alternativa, perché non voleva più correre con una Ducati. Così si è accordato con il team Martinez, convinto che avrebbe continuato con le Honda, ma come già scritto su Moto.it la squadra spagnola era in trattativa con la Ducati, con la quale si è effettivamente accordata per la prossima stagione. Ecco quindi che Hernandez nel 2016 si troverà nuovamente in sella alla GP14.2, la stessa moto che sta utilizzando in questa stagione nel Team Pramac.
WEST SULLA HONDA DI ABRAHAM
Karel Abraham tornerà (forse) sulla sua Honda Open nell’ultimo GP di Valencia, che potrebbe essere il suo ultimo in assoluto in MotoGP. Nel frattempo, in Australia verrà sostituito dall’autraliano Anthony West, fino all’anno scorso protagonista del mondiale Moto2.
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RICKY666, Busto Arsizio (VA)Scusate Redazione ma non ho capito la frase :"... Zarco campione del mondo senza nemmeno scendere in pista...primato tutt'altro che gratificante..." Ma Domenica in Giappone non è forse arrivato primo ??
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AEmmeEmme, Roma (RM)Chi gli va a consigliare di metter su un bello streaming dell'evento??? Daidaidai!