MotoGP: nessuna pietà
Succede raramente nello sport di vivere periodi in cui il livello dei talenti in campo è cosi’ alto che il risultato è sempre incerto, che l’asticella delle prestazioni viene alzata costantemente e che per i contendenti l’impegno per migliorarsi diventa asfisiante. Però, questa è la Motogp di oggi.
Sembra assurdo dirlo in un anno in cui un pilota, Marc Marquez, ha nuovamente stracciato molti primati. Ma è probabilmente proprio sua la colpa. Marc ha alzato il livello l’anno scorso e gli altri hanno accettato la sfida. E allora, nessuna pietà! Marquez ha dominato la prima parte di stagione e questo lo ha portato a vincere il suo secondo titolo consecutivo. Ma poi, anche lui, ha dovuto fare i conti con «gli altri». Con il compagno di squadra, qualche volta. Con Valentino Rossi un po’ piu’ spesso. E con Jorge Lorenzo dal Sachsenring in poi.
Jorge inizia la stagione distratto. Dice di non essere ancora in forma fisica ma in realtà è deconcentrato, nervoso. Forse ha subito più del previsto l’arrivo di Marquez. Sta di fatto che gli altri, senza nessuna pietà, lo stracciano. Dieci punti è la sua media nelle prime otto gare della stagione. Roba da quinto o sesto in campionato. C’è solo una soluzione al problema: andare ancora più forte di Marquez. Volare oltre quell’asticella. Nelle successive sette gare sale, sette volte sul podio con due vittore, quattro secondi e un terzo posto. Nessuna pietà per gli altri, compreso il suo compagno: Valentino Rossi.
Vale, parte forte, convinto, rigenerato. Dimostra fin da subito chi e’ Valentino Rossi. Non molla su Marquez, ci prova sempre e comunque usando il suo enorme talento, l’astuzia e l’esperienza. Un cocktail che in passato gli sarebbe bastato per stravincere. E oggi basta a giocarsi il secondo posto ma forse serve solo a finire quarto nel mondiale.
In una pista ti giochi la pole come è successo a Dovizioso in Giappone. In quella successiva, a Philip Island, parti decimo! Fai una gara mostruosa, come hanno fatto Marquez, Rossi e Pedrosa in Giappone ma ti devi accontentare dei gradini bassi del podio perché davanti c’è Lorenzo che martella senza nessuna pietà.
Stai dominando il mondiale, ma se qualche cosa non è perfetto sulla moto finisci quarto (Marquez a Brno). Oppure vuoi provare a stare con Valentino a Misano, ma Vale ha deciso che a casa sua non ce n’è per nessuno e ti stendi!
E via così. Ogni gara, ogni prova,ogni qualifica è una sfida dalla quale puoi uscire con in testa l’alloro del vincitore o con un cerchio alla testa da quante te ne hanno date.
E’ un livello mai visto. I primi cinque piloti del Mondiale : Marquez, Rossi, Pedrosa, Lorenzo e Dovizioso viaggiano ad un livello stratosferico per velocità, costanza di rendimento, capacità di reazione alle difficoltà e strategia in gara. Sono dei fenomeni!
Ma se la regola vale per tutti, anche loro devono stare attenti perché quelli che seguono o che stanno arrivando non avranno nessuna pietà.
Augusto Baruffaldi
Forse
Rossi