MotoGP. Petrucci: "Con Marquez in pista non sarebbe cambiato molto"
Sono tanti gli appassionati che ritengono determinante l'assenza di Marc Marquez in questo campionato. Un po' come a suo tempo sostenne Alberto Puig, c'è chi è convinto che senza il fuoriclasse della Honda questo titolo 2020 della MotoGP valga un po' meno; e chi invece pensa che cambi poco o nulla. Tra loro, Danilo Petrucci.
"Non credo - ha detto secondo il sito AS.com - che con Marquez sarebbe andata tanto diversamente da ciò che abbiamo visto. Certo, vedere Marc, nella prima gara di Jerez, rimontare dall'ultima posizione e arrivare quasi alla prima è stato un po' umiliante per noi. Aveva un ritmo strepitoso. Ma pure Quartararo è andato fortissimo nelle due gare di Jerez, anche se poi ha pagato. Non so come sarebbe andata con Marc in pista, anzi forse lo sappiamo, ma attenzione: anche Quartararo pareva imbattibile dopo le prime due gare...".
Insomma, nulla è scontato, secondo il pilota ufficiale Ducati, nemmeno che Marquez sarebbe stato facile mattatore come molti pensano. Era già terzo nel primo GP di Spagna, poi la frattura all'omero destro e le drammatiche conseguenze lo hanno fermato e chissà se lo vedremo di nuovo nella stagione. Nella classifica mondiale il leader oggi è Fabio Quartararo, ma Dovizioso gli ha recuperato molti punti e adesso lo insegue a sole tre lunghezze. Seguono Miller con la Ducati Pramac, poi Binder con la KTM davanti a Vinales e Nakagami, che con la Honda sta facendo meglio di tutti i compagni. Una stagione atipica. E che tale sarebbe probabilmente stata anche con Marc regolarmente in pista.
Certo, mancando un leader preciso della MotoGP, l'impressione di molti è che addirittura nessuno voglia vincerlo, questo campionato 2020. Ma è una forzatura della logica: in realtà c'è Yamaha che è partita fortissimo e che cerca il rilancio, c'è KTM che ormai dopo due successi fa paura a tutti, Suzuki sempre vicinissima a vincere tutte le domeniche. E infine Ducati: il doppio appuntamento di Misano Adriatico sembrerebbe perfetto per suonare la riscossa delle rosse. E certamente dopo il 20 settembre avremo tutti le idee un po' più chiare sul candidato a succedere a Marquez nel libro d'oro del mondiale MotoGP.
Naturalmente per non essere influenzato dalle opinioni altrui.
Ho sempre sostenuto che il peggior nemico di Marquez sia lui stesso.
Anno scorso mi ero convinto (l'ho anche scritto più volte) che lui fosse maturato anche sotto questo aspetto: meno cadute, in gara una sola e si è poi detto che non sia nemmeno stata per colpa sua, una serie di vittorie impressionanti ma anche dei secondi posti quando sembrava essere troppo rischioso cercare il risultato pieno, alla fine penso di poter dire che sia stato l'anno in cui mi è piaciuto di più sotto l'aspetto della consistenza.
Ha vinto il campionato praticamente doppiando gli avversari e tutto faceva pensare in una sua ulteriore maturazione che visto gli attuali valori in campo non avrebbe lasciato spazio a nessuno.
Mi sbagliavo accidenti a me! E' bastato il miraggio di un giovane emergente per mandargli in pappa il cervello come ad un pivellino.
Mi dispiace per Petrucci ma Marquez non ha nulla a che vedere con il Quartararo di oggi, lui è un campione affermatissimo da anni, se solo avesse corso come l'anno scorso: vincere quando sarebbe stato possibile e tirare un po i remi in barca quando il rischio sarebbe stato troppo, non ce ne sarebbe stato per nessuno.
La prova lampante già l'abbiamo avuta: Quartararo è partito fortissimo su piste favorevoli ma poi i limiti della sua moto lo ha ridimensionato a comprimario, anche più del pensabile.
Chiedo scusa a Petrucci e a quanti fossero a pensarla come lui ma dal 2013 in avanti al binomio Marquez / Honda quante volte è successo quello che sta succedendo a Quartararo in questa stagione?
Se mai Marquez è caduto più del necessario ma sempre per tentare di vincere la gara mica ha mai navigato in decima posizione mi pare!
Valentino Masini