MotoGP. Rins: “L’Ing. ha ragione: Suzuki gran moto”
Capello cortissimo, faccia sorridente, grande tranquillità: Alex Rins si presenta così nella prima conferenza stampa virtuale ben organizzata dalla Suzuki. Rins, poi, ha rilasciato un’intervista esclusiva a moto.it, nella quale conferma la teoria del nostro ing Bernardelle (“La Suzuki è stata la miglio moto dei test”); parla delle possibilità di conquistare il titolo (“Si può con questa moto”); ricorda il titolo perso nel 2013 (“Il Rins di oggi non rifarebbe quello sbaglio”); l’ultimo giro ad Austin contro Rossi (“Non finiva mai”) e quello di Silverstone contro Marquez (“una sfida incredibile”); del suo compagno di squadra più forte (“Andrea Iannone”); del primo, difficilissimo anno in MotoGP (“E’ stato veramente duro, ma non ho mai pensato di smettere”); delle difficoltà del 2019 in prova e della poca costanza (“Quest’anno non accadrà”). Tutto questo (e altro) lo potete vedere e ascoltare nella video intervista, qui trovate quanto detto da Alex nella conferenza stampa.
“Sono super felice di aver rinnovato per altri due anni il contratto con la Suzuki: credo che qui si possano conquistare buoni risultati. Avremmo voluto annunciare il rinnovo dopo un podio, magari dopo una vittoria, ma, purtroppo, non è stato possibile”.
Com’è la situazione ad Andorra?
“Fortunatamente adesso siamo un po’ più liberi, possiamo uscire fino a un chilometro da casa per un’ora al giorno. All’inizio, la prima settimana è stata durissima, non potevo sopportare l’idea di stare in casa tutto il giorno. Poi, fortunatamente, la situazione è migliorata, poco alla volta vediamo la possibilità di tornare alla normalità. Fortunatamente, sono a casa con la mia ragazza, il mio cane: cerco di manterrei in forma, faccio tutti gli esserci possibili, ma non è facile… Si sta a casa a fare niente, sta diventando difficile.”.
A proposito della tua ragazza: complimenti, le hai chiesto di sposarti!
“E’ stato incredibile: il giorno prima della quarantena sono andato a Barcellona a comprare l’anello, che gli ho dato il giorno dopo”
Perché hai deciso di rimanere in Suzuki?
“Perché questa è la squadra dove voglio stare, è come la mia seconda famiglia. Ho un’ottima relazione con tutti e la moto è molto competitiva e quest’anno è ulteriormente cresciuta: in Giappone hanno fatto le cose che abbiamo chiesto”.
Quando hai firmato il contratto?
“Una o due settimane fa, ma la realtà è che avevamo già iniziato a parlare del rinnovo in Argentina (ad aprile 2019, NDA). Poi, per la mentalità giapponese, ci voleva il via libera di tutti prima di dare l’annuncio, ma era tempo che eravamo d’accordo”.
Avevi alternative?
“Le alternative c’erano, ma non le abbiamo prese in considerazione: volevo stare qui”.
Credi che prima di tornare in pista sia necessario fare almeno un test?
“E’ dura stare tanti mesi senza salire in moto: è dai test in Qatar che non guidiamo. E’ molto difficile e sarà complicato tornare in sella: quando a febbraio si fanno i test in Malesia, dopo due mesi di stop, tutti abbiamo problemi fisici, al collo, alle braccia. Sarà quindi dura, ma per me va bene se si torna subito a gareggiare, anche senza test”.
Il congelamento delle moto fino al 2021 può essere un problema?
“Non credo: noi siamo stati molto veloci nei test, ma anche le altre Case erano competitive. Forse solo la Honda sembrava un po’ in difficoltà, ma la Honda è la Honda, non ho dubbi che saranno comunque competitivi”.
Si dice che la Suzuki sia una moto equilibrata e facile: cosa ne pensi?
“Non è così facile da guidare, questa è un’affermazione che mi dà un po’ fastidio: devi comunque sapere portarla al limite e in rettilineo non siamo così veloci. Detto questo, è un’ottima moto: purtroppo ci manca la conferma delle gare, ma sono fiducioso che si possa fare bene”.
Credi che il mondiale si farà?
“Non ne so più di voi, spero si possa correre da agosto in poi, come si dice. Mi dispiacerebbe correre a porte chiuse, ma potrebbe anche essere così: per me va bene qualsiasi soluzione, pur di correre”.
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anonym_4687315bella moto, bel pilota
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cesare4, Mascalucia (CT)C'è da dire che la Suzuki la sua figura l'ha sempre fatta. Anche negli anni più bui, che non sono questi, nell'arco del mondiale è sempre salita un paio di volte sul podio. Ora è arrivato il momento di tornare a rivincere il mondiale. Piloti e moto sono di altissimo livello. Poi, che ricordi io la Suzuki nell'arco di 40 anni, di mondiali ne ha vinti 6.