MotoGP. Rossi: "Dura recuperare dopo la sconfitta del 2015"
SILVERSTONE – Non è il solito Valentino Rossi pimpante e solare: questa volta è più riflessivo, forse un po’ stanco, come ha anche detto in un’intervista a Motogp.com. Dichiarazioni, che, naturalmente, hanno fatto parlare molto: Rossi prova a spiegare meglio il concetto espresso.
«Era un discorso più ampio: ho cercato di spiegare che una stagione come quella dell’anno scorso è comunque difficile da superare del tutto. E’ stato uno sforzo grande, sia mentale sia fisico: stare sotto pressione per tutto l’anno, stare in testa fino all’ultima gara e poi perdere così il campionato e, soprattutto, così ingiustamente è abbastanza pesante. Per prepararsi alla stagione successiva ci vuole un po’ di tempo, ci sono delle scadenze da rispettare per arrivare pronto alla prima gara, ripercorrendo adesso il percorso fatto, mi sono reso conto di averci messo un po’ di più per rifarmi. E’ stato un po’ più difficile e in certe occasioni non sono riuscito a sfruttare la mia velocità di quest’anno, probabilmente superiore a quella del 2015: ho fatto degli errori, scelte sbagliate e adesso mi ritrovo indietro. Sono anche stato sfortunato al Mugello, perché si è rotta la moto e solitamente non accade: però, fare una stagione come quella passata e perdere così male, è dura. L’aspetto più importante, però, è che c’è la velocità, le altre cose, poi, in qualche modo si mettono a posto: in queste sette gare sarebbe importante andare forte come fino a qui, ma arrivare sempre in fondo, riuscire a salire sul podio, provare a vincere. Anche se il mondiale è quasi andato, ci si può ancora divertire»
Dici: il mondiale è quasi andato. Questo porta più o meno stress?
«Rispetto all’anno scorso molto meno, ma non ci arrendiamo finché non è finito: credo che non c’è nemmeno bisogno di dirlo, altrimenti staremmo a casa. Il lumicino di speranza c’è sempre, ma rispetto all’anno scorso, quando dovevo sempre correre con la testa, in certe piste dovevo pensare magari a non attaccare, ma a difendermi, è un po’ più semplice».
Adesso, in teoria, puoi solo attaccare e basta?
«Boh, è difficile ragionare così, perché se sbaglio un’altra volta è veramente finita. Invece bisogna provare a tenere vivo il piccolo lumicino e non bisogna fare pazzie da una parte e dall’altra, lavorare bene in prova e poi in gara vedere cosa riesci a fare, se è il giorno giusto per rischiare un po’ di più, come è stato qui nel 2015, oppure se devi stare più abbottonato».
Sempre a proposito di stress, le nuove gomme, danno un po’ più di stress al pilota?
«Sì, c’è più stress psicologico, perché sono gomme diverse rispetto alle Bridgestone, che erano più “matematiche”: sapevi come andavano, con i loro pregi e i loro difetti. Sapevi esattamente cosa aspettarti, mentre con le Michelin ci sono più variabili, sono più sensibili alle condizioni climatiche e ai cambiamenti della pista. Però, le Michelin sono più facili fisicamente».
Io sarò triste in quanto in vent'anni di gare non ho visto italiani in grado di coglierne la pesante eredità sportiva.
Ci pensate quanto maalox venderanno dovesse correre in SBK e non ritirarsi dopo il 2017? :-)
Insomma, l'eta', il personaggio, e il fatto che comunque non debba dimostrare nulla a nessuno...
Per l'episodio dello scorso anno ho gia detto la mia, cioe' secondo me sotto c'era del "personale" tra lui e Marquez, visto che erano amici e si divertivano assieme anche fuori dal GP.
Secondo me il primo a fare il primo sgobbo in qualche gara sara' stato propio Vale, e Marquez che non e' propio il tipo che accusa il colpo e si sottomette, (ANZI) gli ha fatto la sorpresina con Lorenzo piu o meno complice(anche Lorenzo qualche sassolino con Vale ce l'ha).. questo e' come la vedo io lo scorso anno.
e Lui, Vale, ha perso.. ed e' questo che gli fa male, perdere lo scontro sul piano della forza, mentale in pista, e della pressione mediatica ad avergli fatto male. Marquez non ha patito.
Non credo che Valentino patisca tuttora per aver perso gli "amici" Marquez e Lorenzo.. patisce perche' ha perso la battaglia che era su piu livelli, titolo mondiale in primis e di imbattibilita' psicologica e di gestione pressione in secondo luogo.
Marquez lo ha fatto perdere, (scorrettamente) ma lui ha accusato egualmente il colpo.
Quel che ha perso in quelle gare oltre al titolo e' soprattutto la certezza della sua granitica e inviolata forza nella gestione psico/mediatica...
L'incutere soggezione specie nelle giovani leve dall'alto della sua grandezza ormai leggendaria.
Per capirci, un Lorenzo, non sarebbe mai riuscito, ne sarebbe stato schiacciato dalla vicenda e commesso lui errori che lo avrebbero fatto perdere..
Marquez invece, ha messo in chiaro: io non sono Biaggi, Gibernau, Stoner, e nemmeno Lorenzo.. la pressione mi fa un baffo.. ti faccio un c..lo cosi!!