MotoGP. Spunti, domande e considerazioni sul GP di Spagna
Quali sono state le chiavi del GP?
1) La determinazione di Rossi: ci ha creduto fin dal venerdì, ci ha creduto in qualifica, ci ha creduto al via, ci ha creduto quando Lorenzo lo ha passato al secondo giro, ma è finito subito largo. Oggi era impossibile batterlo;
2) l’innalzamento della temperatura, che ha mandato in crisi la Honda e ha impedito a Màrquez di forzare come in prova anche se, per la verità, anche sabato era apparso evidente che Marc non ne avesse per stare con i piloti Yamaha;
3) La capacità di controllare lo slittamento delle gomme: Rossi le ha amministrate al meglio, Lorenzo no.
Perché Lorenzo, dopo aver recuperato otto decimi tra il 16esimo e il 19esimo giro, poi ha rallentato nuovamente?
Risponde Lorenzo: «Il mio obiettivo era quello di andare in testa e imporre il mio ritmo, ma non ci sono riuscito perché Rossi all’inizio andava forte. La situazione si è stabilizzata e a metà gara ho cominciato a recuperare, ma poi è accaduto qualcosa che non mi era mai capitato in otto anni di MotoGP: la gomma posteriore ha cominciato a slittare in rettilineo, in terza, quarta, quinta e sesta marcia, tanto che potevo dare l’80% di gas. Con una gomma buona, avrei vinto con distacco».
Ha ragione Lorenzo a dire che avrebbe vinto con distacco?
Sinceramente la sua tesi è poco condivisibile: Lorenzo non ha avuto problemi per una gomma difettosa, tutti erano alle prese con lo “spinning” in rettilineo.
Màrquez avrebbe potuto fare di più?
No. Ecco cosa ha detto Màrquez. «Dopo le prove ero convinto di potermi giocare la vittoria, ma con l’innalzamento della temperatura ho capito subito che sarei stato in difficoltà. Ho provato in tutti i modi a rimanere attaccato a Lorenzo, ma ho rischiato di cadere un paio di volte e ho preferito accontentarmi del terzo posto, amministrando i 21 punti di vantaggio che avevo prima del via. Sulla griglia di partenza, Nakamoto mi ha detto “Porta la moto al traguardo” e gli ho dato retta, imparando anche dagli errori dell’anno scorso. In questo momento dobbiamo giocare in difesa, speriamo che la situazione cambi nelle prossime gare».
Perché Andrea Dovizioso si è ritirato al decimo giro mentre era in settima posizione?
Risponde Dovizioso: «Ho avuto un problema con la pompa dell’acqua: il liquido finiva sulla gomma posteriore e ho rischiato di cadere un paio di volte».
La Ducati, al di là dell’inconveniente tecnico, è stata ridimensionata da questo GP? Rispondono i piloti.
Iannone: «Sinceramente è stato un fulmine a ciel sereno, prima di venire qui eravamo convinti di poter essere competitivi anche a Jerez. La colpa è soprattutto delle gomme: quelle portate dalla Michelin con la carcassa più dura non si addicono alla Desmosedici».
Dovizioso: «Il mio feeling con la moto è buono, anche su una pista per me ostica e poco gradita anche alla Ducati. Continuo a pensare che la base sia migliore del 2015 e che possiamo essere competitivi in tutte le piste. Qui non avevamo la velocità dei primi tre GP, ma non eravamo nemmeno troppo lontano».
Perché Viñales è arrivato dietro al compagno di squadra Espargaró?
Risponde Viñales: «Oggi non ho corso, non ho una goccia di sudore sulla fronte: semplicemente ho cercato di arrivare al traguardo, controllando una gomma posteriore che slittava da tutte le parti».
Giri veloci in gara (tra parentesi a che giro è stato ottenuto)
Rossi 1’40”090 (3); Màrquez 1’40”317 (11); Lorenzo 1’40”317 (4); Pedrosa 1’40”688; A.Espargaró 1’40”704 (4); Viñales 1’40”996 (2); Dovizioso 1’41”025 (2); Iannone 1’41”079 (11); Laverty 1’41”162 (3); Crutchlow 1’41”348 (8).
Sarà il mondiale della fortuna per molti aspetti!