MotoGP: Stoner di nuovo in sella?
Sono molti gli indizi che confermano che Casey Stoner parteciperà a un paio di GP – Australia e Giappone – come “wild card” nel 2013. Non so se sarà effettivamente così, ma se così fosse non ci troverei nulla di strano, perché Casey è ancora giovanissimo (27 anni) e, soprattutto, perché gli uomini che l’hanno seguito per gran parte della sua carriera, a Valencia, a fine stagione, raccontavano come Stoner non fosse più così convinto della sua decisione come lo era a inizio 2012. Al di là della veridicità o meno della notizia, mi sembra giusto sottolineare come, ultimamente, Casey sia stato protagonisti di alcune “uscite” quanto meno poco felici.
Personalmente, ho sempre apprezzato Stoner per la sua “purezza”, per la sua capacità di essere diretto, di prendere posizione, anche a discapito della sua immagine. A Le Mans, quando annunciò il ritiro,
sparando a zero contro tutto l’ambiante della MotoGP, venne criticato da molti addetti ai lavori (e non solo), ma io trovai le sue dichiarazioni perfettamente in linea con il personaggio. E lo difesi. Adesso, però, è difficile stare dalla sua parte: troppe contraddizioni. A cominciare proprio dal ritiro: quando a Jerez, in occasione del GP di Spagna, si cominciò a parlare pubblicamente di un suo ritiro, Stoner attaccò duramente la stampa e nel GP successivo, in Portogallo, si disse disgustato delle continue menzogne sul suo conto. Due settimane dopo, appunto a Le Mans, ecco l’annuncio ufficiale del ritiro.
Durante il 2012, quando tutti gli chiedevano se la sua decisione sarebbe stata definitiva, Stoner rispondeva seccato che non aveva nessuna intenzione di tornare sui suoi passi e che, soprattutto, avrebbero dovuto cambiare molte cose per rivederlo, eventualmente, in sella a una MotoGP. A fine anno, quando si è cominciato a parlare insistentemente di un suo impegno nel campionato australiano V8 Supercars, ecco la smentita via twitter del due volte campione del mondo: «Non sto pensando a correre in auto, non so chi mette in giro certe voci». Ma un paio di settimane dopo, ecco puntuale l’annuncio della sua partecipazione all’intero campionato.
La smentita al ritorno in moto non è ancora arrivata, ma è sicuro che Stoner stia pensando a partecipare perlomeno al “suo” GP a Phillip Island, quello che ha vinto incontrastato negli ultimi sei anni, anche la MotoGP non è ovviamente affatto cambiata. Un comportamento da bambino viziato, da uno consapevole che, tanto, grazie al suo immenso talento, tutto gli è concesso. Un comportamento, però, non da Casey Stoner. Perlomeno non da quel Casey Stoner che ho tanto apprezzato in undici anni di motomondiale.
Pure disadattato sociale
In questo forum, oltre a massimi esperti di corse, di meccanica, di elettronica, abbiamo anche specialisti in psichiatria che riescono a fare diagnosi a distanza !
D'altronde quando gioca la nazionale in Italia ci sono 54 milioni di commissari tecnici.........
Che tristezza, però.
Stoner ? Un disaddatato sociale
Non si può capire Stoner , se non si considera questa parte della sua vita e poi quello che ha fatto cioè il pilota.
Parafrasando il film Ronin, si potrebbe dire : " ma se uno che ha fatto in vita sua solo il pilota non gareggia più, che cosa diventa ?"
A me fà tristezza perchè sembra uno che non si è mai divertito veramente in vita sua. Di sicuro non l'ha fatto quando era adolescente. E adesso che è marito, padre, deve trovarsi un hobby per passare il tempo. Roba da pensionati...