MotoGP. Test ad Austin. Vola Marquez, Pedrosa rincorre
Vola Marc Marquez, rincorre Dani Pedrosa, limita i danni Jorge Lorenzo, cresce Stefan Bradl, fatica Valentino Rossi: è questa l’estrema sintesi dei tre giorni di test effettuati da Honda e Yamaha sul circuito di Austin (Texas), dove il motomondiale correrà per la prima volta il 21 aprile.
E’ stata una trasferta per certi versi non troppo significativa, ma fondamentale per acquisire dati e preparare al meglio le moto per il secondo GP stagionale. E non sono mancate le indicazioni interessanti, così come le sorprese.
HONDA: DOMINIO ASSOLUTO
Il primo dato interessante emerso da Austin è il netto dominio della RC213V, decisamente più competitiva della M1, perlomeno sul circuito texano, caratterizzato da un lunghissimo rettilineo (si toccano i 340 km/h) e da tante accelerazioni, dove il famoso cambio “seamless” sembra dare ancora più vantaggi del solito. Ma se la superiorità della Honda era già emersa – in maniera meno evidente – a Sepang, la novità è rappresentata dal pilota che ha conquistato il primo posto, non più Dani Pedrosa (5 volte su sei davanti a tutti in Malesia), ma Marc Marquez. Il debuttante in MotoGP non può più essere considerato una sorpresa, e le imprese compiute l’anno scorso in Moto2 avevano già fatto capite che Marquez è un fenomeno assoluto, ma è comunque incredibile come Marc sia riuscito a chiudere ogni giorno al comando, rifilando nell’ultimo addirittura sei decimi al compagno di squadra, bloccato dal mal di collo. Su una pista nuova per lui e per tutti gli altri, lo spagnolo è stato il più veloce ad adattarsi, a trovare le linee giuste e a interpretare le 20 curve del tracciato, arrivando a fare una differenza abissale. Adesso manca solo la verifica sulla distanza, ma è chiaro che Marquez è già uno dei protagonisti di questo campionato.
Un avversario scomodo per tutti e in particolare per Pedrosa, che dopo essersi “liberato” di Casey Stoner, si ritrova a fianco nel box un altro fuoriclasse, con possibili ripercussioni psicologiche: in Malesia, sotto questo aspetto, Dani era sembrato fortissimo, ma adesso bisognerà vedere come reagirà di fronte alla prepotente avanzata del compagno di squadra. Personalmente, continuo a ritenere Pedrosa il vero favorito per il titolo 2013, ma non sarà una passeggiata.
Stefan Bradl ha effettuato prove positive, sempre in crescita, dando una impressione migliore di quella data in Malesia: speriamo riesca a fare un ulteriore passo in avanti per inserirsi costantemente nelle prime posizioni.
YAMAHA: IN AFFANNO, MA…
La Yamaha – come da programma - ha provato solo due giorni, chiudendo mercoledì a mezzo secondo da Marquez con Jorge Lorenzo e a 1”1 con Valentino Rossi. Lorenzo ha anche effettuato una mini simulazione di 13 giri, con riscontri interessanti, ma la differenza con le Honda è stata – a detta dello stesso Jorge – ben superiore ai cinque decimi patiti sul singolo giro. La situazione, però, potrebbe essere più equilibrata durante il GP, perché la Yamaha si è presentata ad Austin con una sola moto per pilota e questo, ovviamente, ha rallentato il lavoro di messa a punto, costringendo i piloti a lunghe soste ai box, mentre i rivali potevano saltare da una RCV all’altra. Inoltre – altro elemento tutt’altro che secondario – la Yamaha soffre nelle piste con poco grip e ad Austin, con solo cinque MotoGP in pista, più tre CRT locali, di grip ce n’era veramente poco, mentre durante il GP sarà decisamente differente. In ogni caso, la Yamaha ha lasciato Austin con tante preoccupazioni e la consapevolezza di dover lavorare un bel po’ per contrastare la Honda. Una consapevolezza che ha anche Rossi, altrettanto in difficoltà nel tenere il passo del compagno di squadra. Il distacco da Jorge è stato pesante anche sul singolo giro e Valentino – come si era già visto in Malesia – fatica ancora a sfruttare al massimo la M1 e a trovare il giusto equilibrio nella messa a punto.Settimana prossima, il 23,24 e 25 marzo, si prova a Jerez, ultimo test prima dell’inizio del mondiale.
Va lentino..
w la spagna