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MotoGP 2020: Sito Pons risponde alle accuse

- Una lettera pubblica per rispondere alle accuse del fisco spagnolo
MotoGP 2020: Sito Pons risponde alle accuse

Sito Pons, due volte campione del mondo della 250 (nel 1988 e 1989) è stato protagonista in questi giorni di una vicenda giudiziaria che lo vede accusato di frode fiscale con una maxi-pena di 24 anni. La risposta di Sito non si è fatta attendere, con una circolare diramata in questi giorni dal suo studio legale, in cui ribatte punto su punto alle accuse rivoltegli.

Secondo i legali di Sito Pons, tutte le accuse verrebbero smontate dalla documentazione prodotta da parte della autorità del Principato monegasco e della Gran Bretagna, secondo cui in effetti tanto la residenza che le attività economiche - fra cui il team Pons Racing - siano basate nel Regno Unito, fatti peraltro certificati dalle autorità britanniche.

Inoltre, viste le lungaggini che scondo gli avvocati di Pons sono state causate con malizia dalle autorità spagnole in tutto il periodo in cui Pons ha cercato di concludere con la risoluzione amichevole, come previsto dalla legge la situazione fiscale del pilota spagnolo doveva considerarsi congelata, secondo quanto previsto dalla normativa. Inoltre, lo stesso fatto che il procedimento di risoluzione amichevole sia stato iniziato dalle autorità britanniche dovrebbe da solo garantire la veridicità relativa alla residenza britannica di Pons.

Tutti i viaggi a Barcellona - che il Ministero usa a titolo di dimostrazione della reale residenza di Pons - sarebbero motivati dalle attività con gli sponsor del team Pons, ma anche a tutti gli allenamenti e alle visite alla famiglia; per tutto il resto dell'anno, in effetti, Pons è in giro per il mondo.

Il procedimento, secondo gli avvocati di Pons, sarebbe semplicemente un ulteriore capitolo della persecuzione ad opera del Ministero spagnolo verso di lui, che già aveva dimostrato la sua innocenza rispetto ad accuse simili rivoltegli nel 2011. E la evidente sproporzione fra il reato commesso e la pena chiesta, denota chiaramente la volontà di comminare una pena esemplare nei confronti dei contribuenti spagnoli.

 

  • Valentino.Masini
    Valentino.Masini, Cesena (FC)

    Ho già scritto in merito ma non nello specifico in quanto non ne so nulla come tutti quanti sono intervenuti del resto. Ho solo espresso un concetto di base sull'argomento.
    Evadere le tasse è un reato, cercare "asilo"in un altro paese per pagarne di meno non lo è mai stato.
    Molti prima di Sito Pons sono stati inquisiti (non solo spagnoli ma pure italiani tedeschi ecc...) molti hanno pagato ma sempre per errori formali non per il fatto in se, a rimetterci alla fine è sempre comunque stato il paese inquisitore, si potrebbe fare una lista interminabile di personaggi ricchi fuggiti dai loro paesi di origine portando con se le loro ricchezze e come tutti sanno con la miseria non si va da nessuna parte.
    Non capire questo si fa la fine della Grecia, Italia, Spagna, Portogallo…..non è che in Svizzera e Inghilterra per rimanere nel vecchio continente vi siano strade e infrastrutture più scarse, meno diritti o servizi erogati più scadenti dei paesi citati, e allora?
    Invece di continuare a perseguire, dovrebbero imparare a gestire il denaro pubblico e mettersi in concorrenza con questi paesi meno esosi.
    Non vi sarebbero più migranti fiscali ma investirebbero nel proprio paese creando ulteriore benessere per tutta la comunità.
    Come si sta facendo adesso si crea solo miseria e si vede pure.

    Valentino Masini.
  • Bonneville T100
    Bonneville T100, Montanaro (TO)

    Si, come no, risiede abitualmente in Inghilterra e si sposta in Spagna per visitare la famiglia, gli allenamenti e.......”comprare il pane”, ma per favore.......
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