Rossi-Burgess: divorzio giusto? Sì!
VALENCIA – Rossi-Burgess: giusto cambiare? Sì, secondo me, anche se la scelta non è priva di rischi. “Avevo un dubbio e, come ho sempre fatto nella mia carriera, ho deciso che dovevo provarci, togliermi questa incertezza” ha spiegato Valentino la sua scelta di fare a meno di Burgess per la prossima stagione, dopo 14 anni, 80 vittorie, 147 podi, 49 pole position, 7 mondiali.
Una decisione per certi versi inevitabile, addirittura, secondo molti, arrivata troppo tardi. “Ma non potevo certo lasciare a casa Jeremy dopo i due anni disastrosi in Ducati: umanamente sarebbe stato troppo brutto” ha giustificato la sua scelta Rossi.
Adesso, però, non c’erano più le condizioni per andare avanti, troppi i legittimi dubbi sulle capacità di Burgess sotto l’aspetto elettronico, ormai fondamentale nella MotoGP di oggi. In un momento storico in cui il pilota non è più in grado di fare la differenza come avveniva fino a qualche anno fa, Valentino ha bisogno un qualcosa in più dalla sua squadra, un sostegno maggiore, una soluzione vincente che gli permetta di colmare con la messa a punto quello che non gli riesce più con la guida.
GALBUSERA, L’UOMO GIUSTO?
Ecco, quindi, che diventa legittima la scelta di Valentino di togliersi il dubbio, di verificare se è veramente così, che la sua M1 soffre soprattutto nella gestione elettronica. Una scelta difficile quanto rischiosa, perché dopo aver cambiato moto nel 2013, sostituire il capo tecnico significa che se anche nel 2014 Rossi non otterrà i risultati sperati, la colpa, a questo punto, sarebbe solo sua. Ma Valentino è uno che ha coraggio, non ha paura di prendersi le sue responsabilità, non ha mai cercato scuse, esponendosi sempre in prima persona. Chi sarà il sostituto? “Abbiamo qualche idea” si è limitato a rispondere ieri Rossi, stando ben attento a non fare nomi. L’ha fatto, però, il sito GPOne, sostenendo che la scelta sarebbe caduta su Silvano Galbusera, tecnico di grande esperienza, che negli anni ha lavorato con Gilera, Cagiva, Yamaha e BMW, quest’ultime in SBK, però. In Yamaha non confermano ma non smentiscono, dando quindi valore all’ipotesi, che però lascia perplessi: per quanto bravo sia Galbusera – le sue capacità tecniche non sono certo in discussione – appare quanto meno azzardato affidare una “stagione fondamentale per il futuro” – per dirla con le parole di Valentino – a un uomo lontano da anni dalla MotoGP, una categoria così sofisticata e particolare da mettere in difficoltà fior di tecnici lontani dalle corse solo per pochi mesi. Galbusera è legato all’ambiente Yamaha e, in particolare, al team manager Maio Meregalli, ma non basta: è chiaro che Rossi sa benissimo queste cose e, nella scelta, avrà fatto le sue valutazioni.
adesso
un caso....