Rossi: "Stiamo facendo troppa fatica"
SEPANG – E’ dura per Valentino Rossi, molto dura: dopo la vittoria di Phillip Island si pensava che a Sepang, storicamente una delle “sue” piste, sarebbe stato nuovamente grande protagonista. Invece, al momento, non solo non è ipotizzabile un suo successo, ma perfino il podio sembra lontano.
«Stiamo faticando abbastanza: oggi è andata meglio rispetto a venerdì, ma non sono a posto, non guido ancora come vorrei, ancora non abbiamo trovato il bilanciamento vincente. Considerando tutti i problemi, non è male partire dalla seconda fila, ma per stare con i primi tre (Marquez, Pedrosa, Lorenzo, NDA) bisogna migliorare. Non sono veloce, ho tanto chattering e con l’aumento della temperatura, nel pomeriggio, le Honda sono andate fortissimo di passo, non solo Marquez, ma anche Pedrosa, perché riescono a stressare meno la gomma posteriore. Anche Lorenzo va più forte di me: abbiamo migliorato tanto, ma c’è ancora un bel po’ da fare, dobbiamo trovare il giusto assetto».
In ballo c’è anche il secondo posto nel mondiale…
«Pedrosa è lontano (25 punti, NDA), ma qui può arrivarmi davanti, mentre su Lorenzo ho solo otto punti di vantaggio: sono niente in due gare, considerando che Jorge va forte a Valencia, ma anche qui è molto competitivo».
Arrivare secondo nel mondiale, oltre che una questione di onore, è anche una “questione” economica?
«Sinceramente non lo so, credo che il premio sia previsto solo in caso di vittoria, dovrei vedere il contratto… In ogni caso, quando sei in moto, non è che pensi a quanti soldi può valere un certo risultato…».
Si può dire che è una situazione simile a quelle dei test, quando, per dirla con le tue parole di giovedì, “la Honda vi aveva sfondato”?
«Sì, è una situazione simile. Qui la Honda fa lavorare meglio le gomme: nei primi giri si può stare con loro, poi noi siamo costretti a rallentare».
Il podio è un sogno?
«Sicuramente dobbiamo migliorare. Bisogna partire bene, cercare di passare subito Bradl, che ha fatto il tempo dietro a Marquez, e Dovizioso, che ha anche un passo discreto, poi non bisogna far scappare i primi tre. Non è facile, ma c’è ancora il warm up per lavorare».