Spunti, considerazioni, domande dopo il GP delle Americhe
Quali sono state le chiavi del GP?
1) La partenza. Nonostante la prima curva qui abbia spesso creato problemi, questa volta tutto è filato liscio e tutti i piloti più forti non hanno visto compromessa la gara per un avvio sbagliato;
2) La determinazione di Márquez. Dopo tutto quello che è successo dall’Argentina in poi, fino ad arrivare alla penalizzazione sulla griglia di partenza, Marc Márquez ha corso con un solo obiettivo: rispondere in pista a tutte le critiche e agli attacchi ricevuti. Ci è riuscito nel migliore dei modi.
3) L’innalzamento della temperatura. In gara faceva molto più caldo rispetto alle prove, e questo ha mandato in crisi alcuni piloti, come Rossi, Rins, Lorenzo e altri.
4) Le difficoltà della Ducati. Dopo le prove, Dovizioso sperava di poter stare più vicino ai primi. Invece, purtroppo, sono emersi i limiti della moto italiana su questa pista.
Si può dire che Viñales abbia risolto definitivamente i suoi problemi?
Sì, secondo il pilota spagnolo, convinto di aver finalmente trovato la strada per tornare a essere competitivo. Per la verità lo aveva già detto anche in passato, ma questa volta dietro alle sue prestazioni sembra esserci molta più sostanza.
La Suzuki può essere considerata ormai a livello delle moto migliori?
Il “nostro” ingegner Giulio Bernardelle è da un po’ che dice che la Suzuki è un’ottima moto. Due podi consecutivi, con due piloti differenti, in condizioni molto diverse tra di loro, confermano la grande competitività della "quattro cilindri" in linea di Hamamatsu.
E’ vero che qui Iannone ci ha messo molto del suo, però la moto può lottare per le prime cinque posizioni in tutti i GP.
Come ha giustificato Jorge Lorenzo il grande calo da metà gara in poi?
Risponde Lorenzo: «E’ stato un calo sia fisico sia delle gomme: questa è una delle piste più dispendiose sotto l’aspetto fisico, e io ho pagato tanto le difficoltà di guida. Sinceramente sono triste e scoraggiato, è il momento più difficile da quando sono in Ducati. Ma sono un professionista, non mollerò mai».
Perché Cal Crutchlow è stato penalizzato di 2”7 al traguardo?
Crutchlow ha tagliato la serie di curve dalla 3 alla 5 a causa di un errore, e così è stato penalizzato. Ma, di fatto, la sua posizione non è cambiata: solo 19°, dopo essere caduto al settimo giro mentre era ottavo.
Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).
Márquez 2’04”605 (5); Iannone 2’05”096 (2); Viñales 2’05”179 (9); Rossi 2’05”404 (5); Crutchlow 2’05”636 (7); Zarco 2’05”652 (2); Dovizioso 2’05”721 (5); Rins 2’05”732 (9); Pedrosa 2’05”753 (5); A.Espargaró 2’06”175 (7); Rabat 2’06”209 (5); Miller 2’06”230 (8); Lorenzo 2’06”326 (8).
Le tre più belle frasi del GP
3) Miller (durante la conferenza stampa di giovedì): «Vi ricordate Pedrosa e Simoncelli (riferendosi al GP di Francia del 2011, NDA)? Dobbiamo essere abbastanza maturi perché la rivalità in pista non si trasformi in una tensione incontrollabile»;
2) Márquez: “Volevo fare una gara perfetta: credo di non aver mai disputato un GP così in MotoGP dal primo all’ultimo giro. Non è stata però tanto divertente: troppi giri davanti da solo…»;
1) Iannone: «E’ stato un periodo duro, mi veniva da piangere: oggi sono stato più forte di tutta la gente che mi ha sputato addosso…».
Dal raffronto diretto in gara con honda e yamaha (a posto in texas) si nota come la suzuki sia veramente in difficoltà in frenata, con un avantreno leggero e ballerino, mi ricordo che Iannone in ducati era uno staccatore micidiale e difficilmente non passava.
Difficoltà anche in trazione (anche nei primi giri) si vede quanto deve girare tondo in apertura e quanto perdano rispetto agli altri. Poi ha anche i suoi pregi però certe caratteristiche la rende competitiva solo nella gara in solitaria diciamo, in bagarre mette i piloti in difficoltà in staccata non si passa ne si incrocia sul rettilineo sono pari alle altre in percorrenza non puoi trapassare gli altri come alla playstation perciò si accodano come è successo a Rins.