Stoner cade e Valentino vince in Qatar
LOSAIL – Sembrava imbattibile, ha perso la gara nel peggiore dei modi. E così Casey Stoner ha iniziato la stagione esattamente come aveva finito la scorsa: con una caduta. A Valencia, a fine 2009, Casey era scivolato addirittura nel giro di ricognizione, mentre in questa occasione è volato via al sesto passaggio, mentre aveva già due secondi di vantaggio su Valentino Rossi. Un distacco rassicurante e da amministrare e che invece l’australiano della Ducati ha vanificato per aver esagerato, dopo che in un solo settore (dei quattro nei quali viene suddivisa la pista) aveva guadagnato quattro decimi.
Un errore gravissimo, perché ha cambiato completamente la gara e potrebbe già avere conseguenze pesantissime sull’intero campionato: qui Stoner, avrebbe dovuto fare bottino pieno e Rossi limitare i danni, invece siamo 25 a 0 per Valentino. E psicologicamente la mazzata è ancora più pesante, perché gettare via un successo sicuro per un errore banale è dannatamente dura da digerire e dà un vantaggio pazzesco a un cannibale come Rossi, uno che non ha certo bisogno di simili aiuti.
Il fenomeno di Tavullia ha fatto tutto per bene quello che doveva fare, con una Yamaha lenta in rettilineo in modo imbarazzante, tanto da preoccupare in visione futura. Anche perché, pochi metri dopo aver tagliato il traguardo, Rossi ha finito la benzina, quasi a confermare che il motore della M1 è già al limite e non ci si può spingere oltre.
“Ho consumato più del previsto – ha cercato di gettare acqua sul fuoco il campione italiano -, perché la gomma posteriore scivolava molto e questo ha aumentato l’uso di carburante. E poi, come diceva Enzo Ferrari, la macchina da corsa perfetta è quella che si rompe un metro dopo il traguardo: noi siamo stati bravi, perché abbiamo usato tutti i 21 litri a disposizione…”.
La realtà, però, è che la Yamaha è una moto molto equilibrata, come confermano le tre M1 ai primi cinque posti, ma i suoi piloti dovranno soffrire ogni volta che si presenta un rettilineo, perché Ducati e Honda sono, sotto questo aspetto, decisamente superiori. E la prossima pista, quella di Motegi (Giappone), è tra l’altro una delle più critiche per il consumo.
Ma questi sono problemi da affrontare prossimamente; per il momento, Valentino si gode questo trionfo,
frutto chiaramente dell’errore di Stoner (“con lui in pista, non ce l’avrei fatta a vincere” ammette onestamente), ma anche conseguenza di un fine settimane condotto da Rossi in maniera impeccabile, sempre e solo concentrato sulla gara e sul modo di ridurre lo svantaggio dal rivale.
Era dal 2005 che il nove volte iridato non iniziava la stagione con un successo e la sua affermazione ribadisce il concetto che è lui il favorito al titolo. Ma la prima gara ha anche dimostrato che per Valentino non sarà affatto una passeggiata, perché Stoner, quando non sbaglia, va fortissimo, e il compagno di squadra Jorge Lorenzo continua a essere un avversario tostissimo.
Dopo un inverno sotto tono, fortemente condizionato dall’infortunio alla mano destra mentre si allenava con la moto da fuoristrada, Lorenzo sembrava dover soffrire anche in questo GP, perché al primo giro era solo quinto e, apparentemente, in difficoltà. Ma con una condotta di gara estremamente intelligente, probabilmente la più accorta da quando è in MotoGP, Jorge ha pensato solamente a girare con il suo passo, senza farsi prendere dall’affanno di recuperare subito posizioni. Poi, da metà gara in poi, ha cominciato a spingere sempre più forte: ha annullato un distacco di oltre un secondo da chi lo precedeva e nel penultimo giro ha effettuato un sorpasso da applausi su Andrea Dovizioso, conquistando un preziosissimo secondo posto.
“Vale più di molti successi” ha perfettamente sintetizzato alla fine Lorenzo, che ha dimostrato di avere tutto per rendere dura la vita di Rossi.
Come tutti gli altri, anche Dovizioso è stato favorito dall’errore di Stoner, ma il suo podio, conquistato in volata su un tenace Nicky Hayden, dice che Andrea è finalmente pronto per giocarsela con i migliori. Mentre tutti i suoi colleghi continuano a lamentarsi della RC212V, il Dovi pensa solamente a come fare per sfruttare i punti positivi – un motore potentissimo -, cercando di migliorare quelli negativi, in particolare l’entrata e l’uscita di curva.
Il terzo posto è frutto di un lavoro incessante iniziato a metà della scorsa stagione, continuato nei mesi invernali, durante i quali Andrea si è applicato come non aveva mai fatto in precedenza. I grandi miglioramenti elettronici rispetto al 2009 si stanno rivelando fondamentali, ma a fare la differenza è anche la convinzione del pilota, che adesso, finalmente, ci crede, si sente all’altezza della situazione. Aver fatto tutta la gara alle spalle di Rossi, in qualche occasione addirittura davanti, lo carica ulteriormente: da qui in poi sarà tutt’altro che una passeggiata, perché, al di là del risultato, la Honda ha dei limiti evidenti, ma adesso Dovi sa di poter lottare costantemente per le posizioni che contano.
Così come Hayden, anche se, a fine gara, l’americano della Ducati predicava prudenza, ripetendo che è troppo presto per poter lasciarsi andare in previsioni ottimistiche. Limitiamoci quindi a considerare la gara di Losail, decisamente positiva, nella quale Nicky ha perso il podio per appena 11 millesimi, con Rossi a soli 1”876. Una bella iniezione di fiducia per lui e la Ducati: la GP10, effettivamente, è più equilibrata e Hayden riesce a guidarla meglio e con maggiore facilità.
Un bravo lo merita anche Ben Spies, che dopo prove travagliate ha condotto una gara intelligente e concreta: l’americano è davvero forte e in Giappone, su una pista che non ha mai visto, ci sarà la prova del nove sul suo valore.
I bocciati del GP del Qatar sono sicuramente Dani Pedrosa, che a parte la solita fiammata iniziale, ha
sempre preso paga dal compagno di squadra e Marco Melandri, che ha chiuso tristemente all’ultimo posto dei piloti arrivati al traguardo. Purtroppo, nel caso di Marco, sembra essere tornati ai tempi della Ducati: ritenendo la moto non adatta alle sue caratteristiche, Melandri chiude il gas e prende paga da tutti.
MOTO2
Il debutto della Moto2 è stato sicuramente positivo, con tanti sorpassi e una gara abbastanza spettacolare, vinta, a sorpresa da Shoya Tomizawa, un giapponese quasi sconosciuto fino a domenica sera, davanti ad Alex Debon e Jules Cluzel, con Roberto Rolfo, quinto, migliore degli italiani, davanti a un tenace Mattia Pasini, che ha dato spettacolo con un traverso dietro l’altro. Purtroppo fuori alla seconda curva Alex De Angelis.
125
Il campionato spagnolo (andrebbe chiamato così) è stato vinto da Nico Terol, con Efren Vazquez e Marc Marquez a completare il podio.
Moto2...c'avete capito qualcosa?
La MotoGP ha mostrato quello che tutti si aspettavano, Rossi cannibale e Stoner velocissimo in Qatar, gli altri veloci ma non tanto da impensierire i due (Lorenzo è pur sempre arrivato dietro senza impensierire minimamente Rossi).
Spies fenomenale...mi preoccupa per il prossimo anno.
Capita di cadere...lo fanno tutti ma con Rossi 9 volte campione del mondo è bene non cadere se si vuole batterlo.
....