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Valentino, un compleanno da campione?

- 294 GP disputati, 106 vinti, dei quali 80 in MotoGP, 183 podi, 59 pole, 9 titoli mondiali: sono questi i numeri, da paura, di Valentino Rossi, che domenica ha compiuto 35 anni | G. Zamagni
Valentino, un compleanno da campione?

294 GP disputati, 106 vinti, dei quali 80 in MotoGP, 183 podi, 59 pole, 9 titoli mondiali: sono questi i numeri, da paura, di Valentino Rossi, che domenica ha compiuto 35 anni. Molto ben portati: al suo 19esimo campionato, il fenomeno di Tavullia ha ancora voglia di lottare, di mettersi in discussione, di provare a battere ragazzini come Marquez, nato nel 1993, quando Valentino già correva in moto da almeno due lustri. A 35 anni, solo un pilota, Phil Read, è riuscito a conquistare il titolo nella massima cilindrata, ma a quell’età è difficilissimo anche trionfare in un singolo GP: le statistiche dicono che ci sono riusciti in meno di dieci, tra i quali Duke e Readman.

Insomma, Rossi ha tutto contro, non solo tre campioni straordinari come Marquez, Lorenzo e Pedrosa e già per questo merita ammirazione: la voglia di correre, la passione, la dedizione a uno sport bello quanto pericoloso è superiore a tutto, anche alla possibilità di non riuscire più a essere protagonista. A Sepang, Valentino si è presentato in grandissima forma, sia fisica sia mentale, pronto a lottare come un debuttante, per nulla appagato da successi e imprese che lo pongono, di diritto, nell’olimpo del motociclismo. In 19 anni di mondiale, Rossi ha compiuto imprese straordinarie, con due grandi delusioni: il titolo perso all’ultima gara a Valencia nel 2006 e il fallimento con la Ducati, che avrebbe dovuto consacrarlo definitivamente come il più grande della storia.

Ma anche dopo quei due anni assolutamente al di sotto delle aspettative, Valentino non ha avuto dubbi, ha preferito il rischio alla vita tranquilla: avrebbe potuto finire la carriera nel gruppo Audi, guadagnare un sacco di soldi, avere tutte le scuse per non riuscire più a vincere. Invece è tornato alla Yamaha, ha accettato di sfidare Lorenzo a parità di moto, prendendo scoppole da tutte le parti. Ma, ancora una volta, non si è dato per vinto: ha sostituito lo storico capotecnico Jeremy Burgess con Silvano Galbusera, ancora una volta ha eliminato qualsiasi scusante, si è rimesso in discussione e al centro dell’attenzione. Auguri! 

  • Andrea.Turconi
    Andrea.Turconi, Rho (MI)

    R1ossano

    Rispetto la tua simpatia e ricordo anchio quando lascio' Honda per andare in Yamaha ed è stato mitico, pero' molto probabilmente la Yamaha era messa meglio di Ducati, per colpa di Stoner la realta' della situazione critica della moto era ben nascosta a tutti .... e lui, un po' perchè non aveva scelta un po' perchè non ha valutato bene, ci è cascato.

    Parlare cosi' e' giusto e corretto e rispettoso nei confronti di Rossi, non gli dico mica che è un pir@ punto e basta.

    Spero che Rossi, e lo speravo anche l' anno scorso, sia competitivo e penso che possa essere un serio pretendente al titolo, un po' perchè ne ha le capacita e adesso anche una moto piu' vicina a lui.
  • R1ossano9634
    R1ossano9634, Albenga (SV)

    @34

    Sai qual'e' il punto? Che a me Vale e' simpatico come uomo a parte i suoi successi agonistici e se qualcuno ti e' simpatico gli perdoni anche alcune cose.Per esempio Stoner che tu hai nominato e' sicuramente un campione,ma come uomo mi sta decisamente sulle scatole...Mi hai valutato male se pensi che io dia ragione a qualcuno solo perche' e' importante,non sono assolutamente quel tipo di uomo (vallo a chiedere ai miei capi uffico se io rispetto qualcuno solo per il posto che occupa hahaha).Riguardo alla scelta Ducati ha decisamente fatto un grosso errore di valutazione questo e' indubbio,pero' io ho anche lo stupendo ricordo di quando ha riportato in auge la Yamaha (i suoi duelli con Biaggi il primo anno in Yamaha mi son rimasti dentro).Dai ammetti che quell'anno e' stato mitico...
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