SBK. Born in the USA
Salt Lake City
Mondiale riaperto? Forse, di certo nelle due gare disputatesi al Miller Motorsposrt Park di Salt Lake City, l'americano Ben Spies ha dato una dimostrazione di superiorità davvero impressionante. Il tracciato dello Utah è senza dubbio uno dei migliori impianti al mondo per quanto riguarda la spettacolarità e la sicurezza (e siamo davvero felici che la Infront Motors Sport abbia rinnovato per altri tre anni il suo accordo con la società che gestisce questo modernissimo impianto), ma è anche un tracciato tecnico, non facile da interpretare. Era chiaro a tutti quindi che Spies, che su quel tracciato aveva già corso e vinto nel campionato AMA, avrebbe avuto una marcia in più in quello che sarebbe stato il suo gran premio di casa. In pochi però si aspettavano che Ben potesse vincere entrambi le manche per distacco e dopo essere stato praticamente sempre in testa. Haga, il suo avversario più temibile, era in condizioni fisiche precarie a causa di una caduta nelle qualifiche del sabato mattina. Caduta dalla quale il giapponese è uscito senza nulla di rotto, ma ammaccato e dolorante. L'unico pilota che ha provato a mettere i bastoni tra le ruote a "Texas Terror" è stato Michel Fabrizio. Il pilota romano è in una condizione di forma straordinaria. Com'era prevedibile, la vittoria in gara uno a Monza lo ha trasformato e lo ha reso consapevole di poter finalmente recitare un ruolo da protagonista in questo mondiale 2009. Così come era già successo lo scorso anno, il tracciato americano si è dimostrato particolarmente favorevole alle quattro cilindri ed in particolare alle Honda. Un redivivo Carlos Checa ne ha saputo approfittare ed è salito sul podio in gara uno, ma ha poi rovinato tutto in gara due con una caduta. Restando in casa Honda ottime gare per Kiyonari e soprattutto per Rea, terzo in nella seconda manche. Per la prima volta dopo tanto tempo, abbiamo rivisto le Kawasaki nel gruppo dei primi, segno che finalmente le verdone di Akashi stanno tornando competitive, così come sembra ormai confermata la competitività dell'Aprilia che non è ancora in grado di lottare ad armi pari con Ducati e Yamaha, ma che sta facendo grossi passi avanti ad ogni gara. In piena crisi invece la Suzuki orfana di Neukirchner. Kagayama e Nieto stanno dimostrando quale sia il reale valore delle moto del team Alstare e stanno rivalutando le prestazioni del Max tedesco, che prima dell'incidente di Monza aveva portato per ben due volte sul podio la GSX-R 1000 K9 del team Belga. Ma ecco le pagelle dei piloti della Superbike.
Ben Spies: Settima Superpole consecutiva (abbattuto il record di Doug Polen) e schiaccianti vittorie sia in gara uno che in gara due. Il massimo. Ben conosceva a memoria il tracciato del Miller Park, ma la sua superiorità è stata indiscussa sia in prova che in gara. Un vero rullo compressore che non ha mai dato spazio ai suoi avversari. Un talento impressionante che se viene assecondato dalla Yamaha YZF R1, non lascia scampo a nessun altro pilota. A Salt Lake City ha recuperato 35 punti ad Haga ed ha di fatto riaperto un campionato che sembrava ormai chiuso a causa dei predenti suoi e del suo team. Ben sta dimostrando di essere il pilota più forte della Superbike 2009, ma staremo a vedere se la Yamaha gli saprà sempre fornire una moto all'altezza. Ha vinto sette manches delle quattordici sino ad ora disputate ed ha raccolto anche un secondo ed un terzo posto. Però l'Americano ha collezionato ben 5 battute a vuoto (4 gare con zero punti ed un solo punto in gara uno a Monza). In sintesi : o sulla polvere o sull'altare. Ben non conosce vie di mezzo. Voto 10
Michel Fabrizio: Che grinta! E' stato l'unico a non arrendersi allo strapotere di Spies ed in gara due ha fatto di tutto per andare a riprenderlo, arrendendosi solo quando il suo pneumatico anteriore gli ha fatto capire di essere arrivato alla frutta. Il ruolino di marcia del pilota romano nelle ultime tre gare è impressionante ed ha raccolto 121 punti contro i 92 di Spies e gli 85 del suo compagno di squadra. Se continua così potrà lottare per il titolo e se non fosse tornato dal Qatar con zero punti (contro i 50 di Haga ed i 40 di Spies) ora sarebbe a ridosso dei due piloti che lo precedono in classifica. Ma siamo solo a metà del campionato e tutto può ancora succedere. Voto 9
Noryiuki Haga: Un week end difficile quello di Nitronori. La sua Ducati era sfavorita rispetto alle quattro cilindri giapponesi, ma lui si è di fatto autoeliminato con una caduta che lo ha condizionato pesantemente. Il giapponese è un vero combattente ed ha saputo stringere i denti e portare a casa 15 punti che saranno importantissimi nel proseguo del campionato. Il circuito dello Utah non è certo favorevole a Noryiuki che qui lo scorso anno, sempre nelle prove, si ruppe una clavicola. Spies e Fabrizio non gli daranno tregua, ma a nostro parere Haga resta il favorito per la vittoria finale. Misano è un altro circuito che dovrebbe essere favorevole alle quattro cilindri e quindi le due prossime gare sul circuito del Santamonica ci diranno se il campionato si è veramente riaperto. Voto 7,5
Jonathan Rea: Un pilota in crescita costante. Dopo le prime sette gare Johnny si è di fatto guadagnato il ruolo di pilota di punta della Honda e, nonostante sia al debutto nel mondiale Superbike, sta dimostrando di essere molto costante visto che, ad esclusione della prima gara di Valencia, è sempre andato a punti e nelle ultime due gare è salito sul podio. Un grande talento, un pilota grintoso con una guida spettacolare (bellissime le sue derapate controllate) e molto efficace. Non aveva mai corso sul tracciato del Miller Park, ma ci si è adattato molto in fretta ottenendo un quinto ed un terzo posto. La Honda sembra aver risolto i problemi che nella prima parte della stagione avevano condizionato le prestazioni dei propri piloti ed il giovane Inglese sembra ora in grado di esprimersi al meglio. Non è difficile presagire per Jonathan un futuro da protagonista in Superbike. Voto 8,5
Carlos Checa: I segnali positivi che Carlos aveva lanciato a Kyalami si sono ripetuti anche a Salt Lake City dove lo spagnolo ha conquistato il primo podio della sua, sino ad ora deludente, stagione. Lo scorso anno qui in America, Checa aveva ottenuto una clamorosa doppietta, ma questa volta in gara uno solo uno strepitoso Spies gli ha negato la gioia della vittoria, mentre in gara due Carlos si è eliminato dalla lotta per il podio con una scivolata all'ingresso di quello che è stato denominato il piccolo cavatappi. Lo spagnolo sembra progredire di pari passo con le prestazioni della sua moto e molto probabilmente lo rivedremo ancora sul podio in qualcuna delle prossime gare. Resta però sempre lontano da quei risultati che ci si attendevano da un pilota della sua esperienza. Voto 7,5
Max Biaggi: Quarto e sesto posto per Max nella terra dei Mormoni. Due belle gare condotte sempre nelle prime posizioni e che hanno confermato come i tecnici dell'Aprilia stiano lavorando nella giusta direzione. Il motore è già uno dei più potenti e lo dimostrano le elevatissime velocità di punta fatte registrare dalla moto Italiana. Resta da mettere a punto una ciclistica che Max ha spesso accusato essere la causa della scarsa competitività rispetto alle Yamaha o alle Ducati. Biaggi si sta impegnando molto sia in prova che in gara con una determinazione che altri piloti, che hanno vinto molto meno di lui, dimostrano di non avere. A Salt Lake City Max ha lottato in entrambe le gare ed al termine ha avuto parole di apprezzamento nei confronti del suo team e dell'Aprilia. Questo Max maturo, pacato ma ancora grintoso ci piace molto. Voto 7,5
Ryuichi Kiyonari: Ecco un altro pilota Honda che in America è rinato e, come già era successo a Monza, ha portato a casa molti punti per la sua deficitaria classifica. Ryuichi non è una talento, ma quando la Honda lo assiste sa stare con i primi. Quest'anno anche lui come Checa ha sofferto molto per i problemi di ciclistica che affliggevano la sua CBR 1000 RR ma i circuiti veloci come Monza e Salt Lake City piacciono molto al pilota giapponese che in America non è riuscito a salire sul podio, ma ha lottato in entrambi le gare nel gruppo dei piloti "normali", quelli che seguivano da lontano il marziano del Texas. Voto 7,5
Jakob Smrz: Prendete una Ducati privata, un team che lavori molto, senza troppi clamori e che riesca a sfruttare al massimo il budget che è riuscito ad accumulare. Aggiungete un team manager esperto ed appassionato come Frankie Chili e soprattutto un pilota con tanta voglia di far bene che dia sempre il massimo. Avrete l'esatta immagine di quello che è il team Guandalini, che anche al Miller Motorsport ha ottenuto con Jakub Smrz ottimi risultati sia in prova che in gara. In una pista che si è dimostrata sfavorevole alle bicilindriche di Borgo Panigale, il pilota Ceco ha portato a casa un ottavo ed un sesto posto, riuscendo a sopravanzare Haga in entrambe le manches. Ormai i risultati del team Italiano non ci stupiscono più, ma rappresentano una gradita conferma con la speranza che il campionato Superbike riesca sempre a mantenere in vita quei team privati, come Guandalini o Pedercini, che rischiano sempre più di essere schiacciati dallo strapotere delle case ufficiali. Voto 7
Ruben Xaus e Troy Corser: Un punto in due. Non male per una casa ufficiale che ha investito svariati milioni di euro con l'ambizione di essere protagonista nel campionato delle derivate dalla serie. Certo il circuito Americano sembrava riassumere in sé tutte quelle caratteristiche che potevano mettere in difficoltà la nuova S 1000 RR. Però le prestazioni dei due esperti piloti della casa tedesca sono andate al di là di ogni più pessimistica previsione. Ora che ha toccato il fondo la BMW saprà risorgere? I piloti ci confermano il grande potenziale di questa moto e allora non sarebbe il caso di cambiare qualcosa (o qualcuno) all'interno del team?
Voto 1 (il punto conquistato da Corser in gara uno).
Lorenzo Lanzi: Due punticini per Lorenzo nella sua prima gara della stagione. Non è facile stare fermi per molto tempo e rientrare a metà stagione nel campionato mondiale Superbike. Il team è ancora scosso per quanto è accaduto a Laconi che per fortuna ora da chiari segnali di ripresa, si è alzato dal letto e cammina senza particolari problemi. A giorni farà rientro in Francia per iniziare una riabilitazione che si preannuncia lunga, ma che permetterà al francese di condurre una vita normale anche se, lo affermiamo sperando di essere smentiti, lontano dalle piste. Lanzi ha certamente bisogno di qualche altra gara per migliorare e raccogliere qualche bella soddisfazione che gli possa consentire di restare nel mondiale Superbike anche nella prossima stagione. Voto 6,5 (di incoraggiamento).
Ed ora tutti a Misano per la seconda delle tre gare italiane previste in calendario. Un grande evento per i tifosi italiani che potranno ammirare da vicino i loro beniamini ed assistere dal vivo allo spettacolo della Superbike. Il circuito di Santamonica potrebbe favorire le quattro cilindri, ma non dimentichiamoci che lo scorso anno Xaus vinse alla guida di una Ducati. Il nostro pronostico secco ? Una manche a Fabrizio e una a Spies, o almeno questo sembrano indicare le gare più recenti, ma sappiamo che in Superbike i pronostici sono fatti per essere smentiti.
Carlo Baldi
Foto: Porrozzi
IO VOTO A FAVORE DI FABRIZIO