La MV Agusta ritorna in pista?
La voce è rimbalzata tra gli stand della fiera Eicma di Milano sin dai primi giorni, alimentata anche dalla presenza di Giuliano Rovelli, proprietario del team ParkinGo e dell’azienda omonima, nello stand della MV. Si parla da tempo di un ritorno alle competizioni della casa di Schiranna, con un marchio che in passato ha vinto 75 titoli mondiali e che ha fatto la fortuna di piloti del calibro di Giacomo Agostini, Mike Hailwood e Phil Read.
In un recente passato sembrava che le moto da corsa della Meccanica Verghera avessero trovato casa in Belgio, in quel team Alstare che ha da poco preso il posto in Ducati della squadra di Genesio Bevilacqua. A quanto pare però la mancanza di un’adeguata copertura economica fece abortire il progetto.
Il team ParkinGo, che quest’anno ha partecipato con successo al campionato mondiale Superbike con un’Aprilia RSV4 privata guidata da Chaz Davies, dispone di alcuni sponsor e della conseguente base economica sulla quale fondare un programma ambizioso, che prevede la partecipazione al mondiale Supersport nel 2003, per poi fare il grande salto in Superbike già l’anno successivo.
La casa di Schiranna da parte sua metterebbe a disposizione della nuova squadra non solo le bellissime F3, ma anche tutto il supporto tecnico necessario per affrontare la stagione, compreso lo sviluppo delle moto.
Giuliano Rovelli, vista la possibilità di lavorare ad progetto così prestigioso, ha contattato subito il suo ex pilota Luca Scassa, reduce da un’interessante ma altalenante stagione nel British Superbike, trovandone la piena disponibilità. Per il pilota di Arezzo sarebbe un gradito ritorno al passato, visto che “the Rocker” ha già corso e vinto non solo con la MV (è stato campione Italiano Superbike nel 2008 con la F4 del team Unionbike Gimotorsport) ma anche con il team ParkinGo, con il quale ha disputato, su Yamaha R6, il mondiale Supersport nel 2011, aggiudicandosi tre gare e terminando al quinto posto della classifica del campionato, vinto dal suo compagno di squadra Chaz Davies.
La squadra sarebbe composta da due piloti e Rovelli si è naturalmente già messo al lavoro per definire anche il nome della seconda guida.
I tifosi della MV potrebbero quindi già iniziare a sognare, se non fosse che ad oggi, dopo alcuni giorni di trattative, mancano ancora le firme sui contratti.
Con la serietà e la scrupolosità che lo caratterizzano, siamo certi che l’imprenditore di Somma Lombardo stia valutando nel dettaglio i vari aspetti di una collaborazione che gli potrebbe portare un grande prestigio, ma che non nasconde molti rischi, primo tra tutti quello di una moto tutta da scoprire per quanto riguarda le competizioni.
Inoltre Rovelli può mettere sul tavolo della trattativa una struttura completa, tecnici e piloti competitivi ed un’invidiabile esperienza fatta di successi, sia in Supersport che in Superbike, oltre ad un buon pacchetto di sponsor. Ovvio che si aspetti che dall’altra parte si contribuisca in egual misura, fattore indispensabile per dare al progetto una connotazione vincente. “Non me l’ha ordinato il dottore di fare le corse” ha dichiarato il fondatore del team ParkinGo nella video intervista che ci aveva rilasciato a Magny Cours. Come a dire che se ci sono i presupposti per far bene lui è pronto a rimettersi in gioco, altrimenti guarderà le gare in televisione.
Se questa trattativa si fosse svolta alcuni mesi or sono, Infront sarebbe certamente intervenuta, per aiutare le parti a trovare un’intesa. Purtroppo siamo proprio nel bel mezzo del passaggio di consegne tra la stessa Infront e Dorna e quindi temiamo che ParkinGo ed MV se la debbano vedere tra di loro, senza aiuti esterni.
La nostra speranza, e siamo certi anche quella di tutti i tifosi, è naturalmente che le parti trovino un accordo che possa riportare in pista le moto della MV Agusta, un marchio che ha fatto la storia del motociclismo e che darebbe lustro ai campionati delle derivate dalla serie. Non ci resta quindi che attendere ed incrociare le dita.
Capisco 21
Sicuramente con dei buoni risultati nelle gare la MV incrementerebbe le vendite dei suoi gioielli,avviando un indotto nel settore dei preparatori.
Il blasone del marchio e la "selezione della clientela" attuata dai prezzi di acquisto, permette ai preparatori di avvicinare un pubblico con capacità di spesa superiori al pubblico delle JAP di pari settore del mercato.
Non dimentichiamoci che quando un modello nuovo esordisce sul mercato, i primi a metterci le mani sopra sono i costruttori di componenti aftermarket
Per me è una sconfitta ....
Poi oggi leggo questa notizia e rimango deluso dalla sua decisione, ma capisco, i circuiti delle BSB sono molto più guidati e con cambiamenti di direzione notevoli , sali e scendi, salti , insomma circuiti dove la velocità e i rettilinei non sono da padroni.
Questo è anche il perchè molte volte un campione delle BSB non è un campione nelle SBK dove i circuiti sono meno guidati.
Peccato, Luca potevi essere uno dei pochi a vincere in casa degli inglesi ( che smacco sarebbe stato !!! un Italiano campione in BSB ) , ora speriamo non sia uno dei tanti .
GO BIG OR GO HOME !!!