La prima volta della SBK a Istanbul
Dopo il circuito di Aragon nel 2011 e quello di Mosca nel 2012, per il 2013 la new entry dei circuiti Superbike è l’Intercity Istanbul Park. Situato in prossimità dell’aeroporto internazionale Sabiha Gokcen, il tracciato turco venne inaugurato nell’agosto del 2005 quando ospitò una gara del mondiale di F1.
Sarà un circuito completamente nuovo per molti dei piloti della Superbike ma non per tutti, visto che vi hanno corso Marco Melandri (che si è aggiudicato le prime due gare della GP corse a Istanbul), Carlos Checa, Sylvain Guintoli che vi ha corso sia in MotoGP che in 250, categoria nella quale hanno corso in Turchia anche Eugene Laverty, Chaz Davies e Jules Cluzel. Tre partecipazioni anche per Federico Sandi, tutte in 125. Correre con una Superbike sarà però un’esperienza diversa e soprattutto tutti dovranno adattare le proprie moto ad un circuito sconosciuto per i team che non hanno ovviamente nessun dato di riferimento. Sarà importante vedere chi riuscirà in poco tempo a trovare l’assetto giusto per un circuito con molti saliscendi e non certo facile da interpretare. Anche Toni Elias conosce il tracciato di Istanbul dove ha ottenuto ottimi risultati con la MotoGP, tanto che nel 2006 arrivò secondo alle spalle di Stoner. Sembra quindi che lo spagnolo da pochi giorni in forza al team Red Devils abbia scelto il circuito giusto per fare il suo debutto in Superbike.
Gli occhi saranno puntati su di lui e sul pilota che prima di lui ha portato in pista la RSV4 Aprilia del team romano : Michel Fabrizio. Il romano dovrà prendere in fretta le misure alla CBR1000RR di Rea per mettersi in luce in questi tre round (a Jerez Johnny dovrebbe rientrare) e dimostrare di meritarsi la conferma per il 2014 con il team della casa alata. Pata vede ovviamente di buon occhio l’inserimento di un pilota italiano nel team che sponsorizza e se Melandri non dovesse accettare l’offerta dell’azienda alimentare italiana forse Michel potrebbe essere l’uomo giusto per sostituire i probabili partenti Haslam e Rea. Bisogna però vedere cosa saprà fare alla guida della scorbutica CBR, la cui elettronica quest’anno ha fatto dannare i due piloti inglesi.
Elias da parte sua dovrà dimostrare di sapersi adattare alle moto derivate dalla serie, se vuole iniziare una nuova avventura in questo campionato. Pensiamo però che lo spagnolo non sarà l’unico a passare dalla GP alla SBK e che altri piloti invece potrebbero fare il percorso inverso. Si parla sempre più spesso di Hayden come possibile sostituto di Checa, mentre la GP fa l’occhiolino all’argentino Leandro Mercado, visto che il prossimo anno si correrà un gran premio proprio nel paese sudamericano.
Rea non correrà a Istanbul, a causa della frattura del femore, mentre per fortuna Camier si è ripreso e sarà regolarmente in pista, anche se non certo nelle migliori condizioni fisiche dopo il tremendo urto con le barriere del Nurburgring. Ci sono molte probabilità che anche Baz ce la faccia, ma il francesino dovrà prima ottenere il benestare dai medici. Ancora convalescente lo svedese Alex Lundh, sarà l’australiano Mark Aitchison a sostituirlo nelle fila del team Pedercini, dopo averlo già fatto in Inghilterra ed in Germania con buoni risultati.
Quando siamo a soli quattro round dalla fine della stagione la corsa per il titolo vede ancora in lotta cinque piloti, con Sykes che guida la classifica con un solo punto di vantaggio su Guintoli, 30 nei confronti di Melandri, 40 su Laverty e 66 su Davies. Ce ne sono ancora 200 a disposizione e quindi tutto è possibile. Il primo round turco nella storia del mondiale Superbike sarà certamente importante, anche se ancora non decisivo. Si dovrà anche fare i conti con il meteo visto che al momento si prevede pioggia nella giornata di domenica, per la gioia di Badovini, che al Nurburgring ha dimostrato di andare davvero forte sotto l’acqua. Potrebbe piovere ma le temperature non saranno certamente basse e quindi i piloti potranno sfruttare le caratteristiche della Pirelli SC0, la gomma morbida che dura per tutta la gara e che piace molto a tutti i piloti ed in particolare a Sykes che però in Germania è apparso un poco sotto tono. Se l’inglese della Kawasaki e soprattutto Guintoli non tireranno fuori le unghie, gli inseguitori, Melandri in testa potrebbero recuperare ulteriore terreno e rendere ancora più avvincente il finale del campionato.
Infine attenzione agli orari. Il primo turno di libere del venerdì è stato portato da 45 a 90 minuti, per permettere ai piloti di prendere confidenza con il nuovo tracciato, mentre domenica le gare si correranno alle 10 ed alle 13,30.