SBK. Sykes si aggiudica Gara2 a Laguna Seca
Così come era già successo lo scorso anno a Laguna Seca (ma in gara uno), anche questa seconda gara sulla pista californiana è stata interrotta per ben due volte dalle bandiere rosse ed anche questa volta alla fine la vittoria è andata a Sykes, che sul podio ha fatto festa per aver acciuffato un successo insperato, soprattutto dopo che in gara uno le Aprilia avevano dimostrato di poter dominare.
Due bandiere rosse e tre partenze. La prima veniva esposta nel corso dell’undicesimo giro, quando Lowes entrava in contatto con Baz all’ingresso del cavatappi e volava addosso agli airfence, procurandosi una contusione al piede sinistro, ma per fortuna nessuna frattura. Sino a quel momento Sykes stava facendo la lepre, ma le due Aprilia gli erano alle calcagna. Poco più indietro un terzetto composto da Laverty, Giugliano ed Elias. Dopo una pausa di un quarto d’ora circa, nuova procedura di partenza per una gara ridotta a soli sette giri, con la griglia che riprendeva le posizioni dei piloti al momento dell’interruzione.
I primi giri di questa seconda manche vedevano in testa Melandri, seguito da Sykes, Guintoli, Rea, Elias, Laverty e Giugliano. Questa corsa però durava pochissimo, in quanto al termine del terzo giro, Barrier cadeva proprio dopo la curva che immette sul rettilineo dei box. Una caduta strana, dalla dinamica incomprensibile e non ripresa dalle telecamere del circuito, se non nella fase finale, quando però il francese della BMW era già a terra e scivolava con la sua moto verso il muretto dei box. Tutti con il fiato sospeso e momenti di paura nel vedere lo sfortunato Sylvain portato via dall’ambulanza verso il centro medico del circuito. Dopo l’incidente di Phillip Island ed il ben più grave incidente automobilistico di metà marzo, si pensava che Barrier avesse ormai saldato il suo debito nei confronti della Dea bendata, ma purtroppo non era così. Al momento attuale i controlli ai quali è stato sottoposto il pilota francese hanno rivelato “solamente” una lussazione e frattura dell'articolazione subtalare del piede sinistro. In parole povere una frattura del tallone. Sono in corso ulteriori controlli, che speriamo diano tutti esito negativo e speriamo di rivedere Sylvain tornare presto in pista.
Risistemata la zona dell’incidente, la Direzione di gara decideva per una nuova partenza e confermava i sette giri precedenti. Questa volta a prendere le redini del comando era Melandri, davanti a Sykes e ad un Elias partito come un missile dalla seconda fila. Dietro allo spagnolo Guintoli, Rea e Giugliano. Il francese dell’Aprilia superava Elias prima della fine del primo giro, mentre il suo compagno di squadra allungava e sembrava avviato ad una seconda vittoria. Purtroppo per lui invece, Marco scivolava nella curva che immette sul rettilineo d’arrivo al terzo passaggio, dando via libera e Sykes. A contrastare l’inglese della Kawasaki restavano il solito Guintoli e Davide Giugliano che però subito dopo la scivolata di Melandri, nell’affrontare l’ingresso del cavatappi e nel tentativo di superare il leader della gara, arrivava leggermente lungo, toccava il cordolo e cadeva: la sua moto scollinava e restava in mezzo alla pista, miracolosamente evitata da tutti gli altri piloti che se la ritrovavano davanti, al termine della famosa discesa. Mancavano solo tre giri al termine e Guintoli non riusciva ad avvicinarsi al campione del mondo, che tagliava per primo il traguardo davanti al francese e a Rea, che aveva avuto la meglio su Laverty ed Elias, rispettivamente quarto e quinto.
Solo diciassette i piloti al traguardo. Sesto posto per un anonimo Baz che riusciva a precedere Haslam e la Kawasaki EVO di Salom, ottavo e primo della sua categoria. In realtà l’ottava e la nona posizione erano state conquistate da Badovini e Iddon, come sempre prontamente cancellati dalla classifica a fine gara, a causa della mancata omologazione delle loro Bimota. Il nono posto, suo miglior risultato stagionale, andava quindi ad Andreozzi, bravo a precedere la MV di Camier e le due Kawasaki EVO del team Grillini, condotte da Staring e Morais. A punti anche la wild card Pegram e l’ungherese Rizmayer. Chiudono la classifica la EBR di May e la Honda CBR di Ulrich. Oltre ai già citati Melandri e Giugliano, nemmeno Canepa ha visto la bandiera a scacchi, a causa del ritiro avvenuto subito dopo la terza partenza e dovuto alla rottura della frizione della sua Panigale.
Da notare che non ha preso il via in gara due l’inglese Chaz Davies, che non ha ricevuto il benestare per scendere in pista da parte dei solerti medici del centro medico di Laguna, che lo hanno visitato dopo la sua caduta di gara uno, nella quale il pilota della Ducati aveva battuto la testa sull’asfalto. Nemmeno Yates è partito in gara due, a causa dell’ennesimo problema tecnico alla sua EBR 1190 RX.
LA MIGLIORE
sicurezza ...