SBK: Le pagelle del GP del Nurburgring
Dove non hanno potuto Biaggi e Melandri ha potuto la pioggia. Se sul Nurburgring non si fosse abbattuto il tremendo acquazzone che ha quasi allagato la pista tedesca molto probabilmente Checa avrebbe portato a dodici le sue vittorie di questa sua eccezionale stagione, avrebbe distanziato Biaggi di 112 punti, ipotecando il titolo di campione del mondo Superbike 2011. Invece Giove Pluvio si è scatenato sul Nurburgring ed ha cambiato tutte le carte in tavola. Checa si è dovuto accontentare dell’ottavo posto ed il gradino più alto del podio è andato al Sykes per la gioia della Kawasaki che per vincere ha evidentemente bisogno di molta acqua visto che il precedente successo della casa di Akashi risale al 2006 quando Walker ad Assen vinse gara uno sotto una pioggia battente.
Piogge torrenziali a parte, in Germania abbiamo assistito ad una imbarazzante supremazia da parte di Checa che ha dominato le prove e si è aggiudicato anche la sua quarta Superpole stagionale. Se si esclude la bagnatissima gara due, il peggior risultato di Checa di questo weekend è stato il secondo posto delle qualifiche del venerdì dietro a Biaggi. Povero Max. Ci sono annate buone e annate meno buone. Questa per il pilota dell’Aprilia non è stata, almeno sino ad ora, un'annata fortunata. Come se non fossero bastate la bandiera nera di Donington, la caduta di Salt Lake City ed il ride trough di Monza, al Nurburgring una strana frattura al piede sinistro lo ha messo fuori causa costringendolo molto probabilmente ad cedere il titolo mondiale conquistato lo scorso anno.
Anche Melandri ha approfittato della sfortuna di Max e gli ha soffiato il secondo posto. Il pilota della Yamaha dopo aver collezionato il dodicesimo podio stagionale al termine di gara due si è scagliato contro la Direzione di gara, rea di non aver interrotto una gara che stava diventando pericolosa viste le proibitive condizioni della pista quasi allagata. Sfogo comprensibile quello di Marco, che condividiamo.
La sicurezza in Superbike non è ancora garantita come invece accade in GP. Basti pensare che le derivate dalla serie hanno corso sino a pochi anni fa su circuiti come quello di Brands Hatch e che corre ancora a Monza, un tracciato da tempo scartato dalla Dorna e poco adatto alle moto. E a proposito di Dorna ora che il proprietario della GP è lo stesso della Superbike si spera che la guerra fredda tra i due campionati possa cessare per lasciare il posto ad una fattiva collaborazione che sarebbe benefica per entrambi. Se non altro potremo sperare in calendari più intelligenti con meno concomitanze e senza giornate come quella odierna che ha visto al via in contemporanea il mondiale cross (complimenti Tonino!) il mondiale GP e la Superbike. Ma di questo e del mercato avremo modo di parlare nei prossimi giorni. Ora vi proponiamo le nostre pagelle dei protagonisti del Nurburgring.
Carlos Checa – Se avesse vinto anche la seconda gara avremmo dovuto spedirlo in America dove nella famosa Area 51 si studiano gli ufo e gli extra terresti. Ma essendo umano e potendo contare su di un bel vantaggio in classifica, Carlos ha cercato solo di terminare la gara portando a casa altri otto punti. I campionati si vincono anche così, spingendo sull’acceleratore quando le condizioni lo permettono e limitando i danni quando le condizioni sono invece avverse. In prova ed in gara uno non ha avuto rivali ed ha conquistato l’undicesima vittoria e la quarta Superpole. Concentrato e motivato, non sbaglia niente. Voto 9
Max Biaggi – Possiamo valutare solo le sue prove visto che non ha potuto prendere il via nelle due gare della domenica. Anche al Nurburgring Max è stato l’avversario più ostico per Checa ma pur facendo del suo meglio è riuscito a fare meglio dello spagnolo solo in un turno (qualifiche di venerdì). Assieme a Melandri sta tenendo vivo un campionato che ormai da tempo ha preso la strada di Barcellona. Peccato per quello strano infortunio, ma siamo certi di rivederlo ad Imola e siamo certi che darà del filo da torcere a Checa sino alla fine. Voto 7,5
Marco Melandri – Come spesso gli accade Marco non eccelle nelle prove, però poi in gara è sempre lì, nei primi posti. Centra il suo dodicesimo podio in gara uno (dopo un errore e successiva rimonta) mentre sotto il diluvio non si ferma, ma cerca di far sospendere la gara con ampi gesti ogni volta che passa sul traguardo. Pur deconcentrato porta a casa un sesto posto e alla fine perde solo 3 punti nei confronti di Checa. Ora è secondo in classifica e non dimentichiamoci che questo è il primo anno di Melandri in Superbike e che molti in GP lo davano per bollito. Voto 8
Tom Sykes – L’anno scorso di questi tempi la Kawasaki non lo voleva riconfermare e lui a Imola fece due gare incredibili e per molti giri tenne dietro i suoi avversari con le unghie e con i denti, facendo cambiare idea agli “espertoni” giapponesi. Questa vittoria, pur se fortunosa, se l’è meritata non solo per quello che ha fatto vedere sotto la pioggia, ma per tutto il lavoro che ha fatto in questi due anni quando ha prima vinto una Superpole con una moto prossima alla pensione e poi sviluppato la nuova Ninja che sta facendo ammattire tutti i piloti che cercano di domarla. L’inglese è simpatico a tutti e quindi sfruttiamo l’occasione per dargli un bel 8,5
Noriyuki Haga – Il Nurburgring gli piace molto visto che nelle sei precedenti gare corse su questo circuito Haga ha collezionato tre vittorie ed un secondo posto. Però è caduto due volte e con quella di oggi le cadute salgono a tre. Sull’asciutto è salito sul terzo gradino del podio cedendo solo a Checa e Melandri, mentre sotto il nubifragio aveva dato mezza pista a tutti. Evidentemente Noriyuki non si è dimenticato come si guida una moto e solo la sfortuna, sotto forma di una grossa pozzanghera, un giro prima dalla sospensione della gara gli ha negato la gioia di una vittoria strameritata. Molte volte quest’anno lo abbiamo dovuto criticare dopo prove anonime non degne del suo passato, ma oggi al Nurburgring abbiamo rivisto Nitronori. Voto 8
Eugene Laverty – Secondo in Superpole, quarto nella prima manche e quinto nella seconda. Anche lui come Melandri cerca di far sospendere la gara, ma i giudici si girano dall’altra parte quando lui passa sul traguardo agitando il braccio sinistro. Un altro weekend estremamente positivo per questo debuttante che al momento non ha una moto per il prossimo anno, ma è sul taccuino di molti team manager. Bravo sull’asciutto come sotto la pioggia. Cosa potrà fare quando avrà maturato un poco più di esperienza? Peccato solo per quell’errore in gara uno che gli preclude il podio. Voto 7
Leon Haslam – I piloti BMW hanno fatto molta fatica al Nurburgring e a salvare la baracca ci ha pensato lui. Settimo nella terza fase della Superpole, Leon si piazza al quinto posto in gara uno dopo una lotta serrata con i suoi ex compagni del British Superbike. Sotto la pioggia cade quasi subito, rientra in ultima posizione per rimontare sino alla nona. Leon di nome e di fatto. I problemi della S1000RR e soprattutto quelli della sua squadra non ne hanno appannato la determinazione. La nostra speranza è che per il prossimo anno trovi una moto che gli consenta di tornare protagonista. Voto 7
Sylvain Guintoli – Ha impiegato quasi tutto il campionato prima per riprendersi dal grave infortunio patito nella prima gara in Australia e poi per adattarsi alla Ducati ed alla sua nuova squadra. Ora finalmente i risultati arrivano e Sylvain sta dimostrando di essere uno dei piloti più coriacei e concreti della Superbike. In Superpole entra nella terza fase e nella prima gara raccoglie un onorevole sesto posto. La caduta di Haga gli regala il secondo posto, ma il francese sarebbe ugualmente salito sul podio. Voto 7
Jakub Smrz – In prova non aveva fatto vedere grandi cose, ma è sembrato subito essere più in forma rispetto alle sue ultime tristi esibizioni (solo due volte al traguardo in otto manches). Va bene che è nato in Repubblica Ceca e che il suo team e della stessa nazione, ma tutto ha un limite e Kuba se ne deve essere accorto. Il terzo posto della seconda gara è un regalo di Haga, però lui ha saputo sfruttarlo a dovere. Vediamo cosa combinerà nel finale di campionato. Voto 6,5
Jonathan Rea – La Honda fa di tutto per trattenerlo ancora un anno in Superbike e lui firma anche per il 2012 rimandando al mittente molte interessanti proposte. Fermo da tre mesi Johnny torna in pista al Nurburgring e non si smentisce. Non è ancora in palla, ma nella prima manche si diverte a fare a carenate con Sykes, Haslam e Camier, mentre nella seconda si conferma un “cavallo pazzo”. La sua CBR ha problemi al freno motore che spesso s'incanta e lo costringe varie volte a lunghe uscite nelle vie di fuga (per sua fortuna asfaltate). Ma lui non si perde d’animo ed ogni volta si getta a testa bassa all’inseguimento dei piloti che lo precedono. Come se questo non bastasse a pochi giri dal termine cade nella staccata della prima curva e scivola assieme alla sua moto per un centinaio di metri. Si rialza risale in moto e termina al quarto posto. Un pilota d’altri tempi. Voto 7
Leon Camier – Evidentemente le avversità lo abbattono anziché motivarlo. Il suo posto in Aprilia è in discussione da tempo ma nemmeno al Nurburgring Leon riesce a tirare fuori gli artigli. Sempre indietro nelle prove, viene escluso dalla seconda fase della Superpole. Nella prima gara resta nel gruppo selvaggio terminando ottavo mentre nella seconda manche cade e scrive il quinto zero della sua classifica 2011. Troppo poco per convincere l’Aprilia a continuare ad investire su di lui. Voto 4,5
Monitor?
@mswans
Ma da qui a dire che la pista non è bella per le moto ce ne passa.
Ripeto, andate alla Parabolica a vedere dal vivo i professionisti.
Il fatto è che molte volte, anzi sempre, i giornalisti professionisti vedono la gara sui monitor della sala stampa, e lì si perde molto del patos della corsa purtroppo, e così non ci si rende conto veramente di cosa sono capaci certi piloti con certe moto.