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Free Spirits ci racconta il Glemseck 101, raduno Cafè Racer

- Frre Spirit ci racconta il Glemseck 101, un raduno Cafe Racer fatto nello storico circuito di Solitude, nella bassa Germania vicino a Stoccarda, dove si correva fino agli anni '60 | Video


Una fantastica sorpresa, nonché totalmente inaspettata, un’atmosfera rilassata e di collaborazione tra organizzatori e una miriade di espositori da ogni nazione, dove assolutamente nulla è stato lasciato al caso, persino i traduttori onnipresenti.
Ordine e nessuna confusione, specialmente la sera che ha generato grande allegria, importanti bevute serali, stand gastronomici, panchine, tavoli, “beer point” e quindi boccali di birre e musica ovunque, senza tuttavia nessuna degenerazione.
Nonostante l’organizzazione si aspettasse due giorni su tre di pioggia, e pertanto avevano pronosticato una perdita del 20-30 per cento di affluenza, la gente incurante di questa possibilità continuava ad arrivare a tutte le ore, che gente questi “Racers teutoni”!
Alla fine non c’è stata nessuna pioggia ma una temperatura ideale, dove la sera si mangiava all’aperto sui tavoli preparati per l’occasione dai vari stand gastronomici e dove a una certa ora si parlavano molte lingue pur non sapendole, ma l’intesa era comunque totale.
La maggioranza di questi Racers si aggira tra i 40 e 50 anni, pur essendoci giovani leve e vegliardi, ma tutti accumunati dalla stesa passione e senza nessuna traccia di fanatismo per il proprio marchio (qualità che personalmente apprezzo molto) tutti insieme, Laverdisti, Triumphisti, Ducatisti, poche Buell, pochi Sportster ma molte vecchie glorie giapponesi, Norton, Bsa, AJS, Ariel, Rojal Enfield, Villiers, Vicent, Matchless e altri nomi mai visti che qualche “vecchio” indignato per la mia ignoranza si offendeva, ma che poi si decideva di sorvolare annegando la mia poca cultura con qualche boccale.

La Triumph Germania, regina dell’evento, si è presentata con uno stand di ben 101 metri per onorare il nome Glemseck 101 che significa uno contro uno; gara del sabato, e domenica per i più giovani, dove ci si sfida per eliminazione in lanci sull’1/8 di miglio, qui si è visto di tutto, e si passa dalla pelle d’oca per l’emozione dei suoni, alle lacrime per le risate, alla tenerezza dei piccoli “pulcini racer” che meraviglia! Che spirito puro ho respirato.
Ho visto anche il motorhome della Kawasaki e chi ha girato tutto, ha visto pure la Ducati la BMW la KTM la Suzuki, ma al di là di questi grandi marchi, l’accoglienza riservataci è stata senza precedenti, suppongo per merito di alcuni servizi fatti nei mesi precedenti (in occasione del Tridays austriaco) primariamente dalla rivista MO, di certo non la più diffusa ma sicuramente la più tecnica, insomma in quest’occasione abbiamo conosciuto e ci siamo confrontati con molta gente interessante, tra questi Conor Cummins pilota del TT, di un’umiltà disarmante e che ha permesso alla nostra T12 ( Boneville con motore originale anche se nessuno ci ha creduto) di classificarsi terza assoluta.
Per concludere, solitamente, se non sempre, dopo un evento non vedo l’ora di ritornare a casa, questa volta ho lasciato il posto con un po’ di magone, era tanto ma tanto tempo che non provavo questa sensazione (almeno 20 anni) la semplicità, la naturalezza e nessun intoppo è forse alla base di tutto… non sottovalutate questa data!

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