Dakar 2023. I Favoriti in Moto
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Yanbu, 26 Dicembre. Da quando è iniziato il Millennio, e fino al 2005, hanno vinto Richard Sainct e Fabrizio Meoni, due volte ciascuno, e Joan “Nani” Roma. Poi, per dieci anni è stato un emozionante… senso unico alternato: 5 volte Cyril Despres, 5 volte Marc Coma. Sempre con una KTM. Da 2016 hanno vinto Toby Price, KTM, due volte, Sam Sunderland, KTM e GasGas, due, Matthias Walkner, KTM, Ricky Brabec, Honda, e Kevin Benavides, Honda ma oggi KTM, una ciascuno. Vincere la Dakar vuol dire anche, e forse soprattutto, sapere come si fa a... vincere una Dakar. Ecco perché nell’arena dei favoriti i vincitori devono sempre avere un posto prenotato. Non è solo una questione di rispetto.
E per questo motivo i principali favoriti alla vittoria dell’edizione 2023 45ma della Serie sono prima di tutti quei Piloti ancora in attività che hanno già vinto. Un qualsiasi valore vagamente statistico aggiunto al pronostico aiuta poco, perché potremmo dire che “tocca” a Walkner che somma 4 podi, a Sunderland o Price per arrivare a 3 successi, a Brabec, Benavides e ancora Walkner per raddoppiare. Comunque in questo manipolo di Piloti si racchiude il massimo investimento delle rispettive Formazioni, quella del Gruppo KTM che conta 5 vittorie dal 2016, e Honda che ne quota due.
C’è però da mettere in lista anche quelli che ci sono andati vicino, che hanno assaporato o quasi sfiorato il sogno. Sempre considerando i Piloti in attività e gli anni dal 2016, due volte ci è andato vicino il cileno Pablo Quintanilla, Husqvarna e oggi Honda, che ha collezionato anche un terzo posto, e lo slovacco Stefan Svitko, KTM, il meno ufficiale del lotto e vincitore anche dell’ultima Africa Eco Race.
Tra i Piloti “addestrati” a vincere la Dakar non ci sono solo fenomeni titolati, bensì altri fuoriclasse aspiranti a un titolo, magari da anni, che hanno espresso enormi potenzialità senza mai, tuttavia, riuscire a concretizzare. Anche questo non è un fatto straordinario, alla Dakar. Basti pensare alle favole di Franco Picco o Jordi Arcarons, piloti velocissimi e super dotati in termini di pacchetto tecnico e economico eppure troppe volte secondi, o per esempio a quelli che hanno vinto molto durante la corsa, ma mai alla fine. Nella Storia, per esempio, ancora Arcarons o Alessandro “Ciro” De Petri, 27 e 19 Speciali vinte, nell’”attualità” Joan Barreda, Honda, che conta ben 29 successi di tappa e che è l’unico a poter avvicinare il record di Peterhansel e Despres, 33 successi parziali nelle 6 e 5 vittorie rispettivamente.
Poi ci sono quelli che, a un certo punto, si sono ritrovati in testa alla corsa, e che poi hanno visto infrangersi il sogno in una caduta o in una defaillance tecnica o tattica. A parte quei che hanno vinto e solo in tempi recenti mi vengono in mente Ignacio Cornejo, Honda e Adrien Van Beveren, Yamaha fino a ieri e oggi con Honda, e spunta ancora il nome di Joan Barreda.
Infine vorrei introdurre tre categorie di “favoribili”. Quella di coloro che hanno fatto il maggiore salto tecnico in vista di questa Dakar, e gli autori di exploit precoci che giustifichino il sospetto di un astro nascente, e quella del valore dei Team in termini di capacità strategiche. Tra i primi il credito massimo spetta a Adrien Van Baveren, tra i secondi non si può non includere Mason Klein, il 21enne californiano 9° assoluto al debutto lo scorso anno, e Daniel Sanders, 28enne australiano alla terza Dakar ma tra i migliori rookie della Storia con il 4° posto del 2021, tra i terzi tutti quelli che corrono con il Gruppo KTM, fenomeni rari e affidabili dal punto di vista della gestione tattica.
Bene, direte voi, tanti discorsi e una lista che è solo un promemoria alla portata di tutti. Allora passiamo alla modalità saccente e distilliamo dai dati messi in fila qualche nome (pochi perché se no siamo tutti buoni) dei nostri principali candidati. Eccoli: tra tutti questi metto in cima alla lista Adrien Van Beveren, Matthias Walkner e Joan Barreda per somma ragionata di circostanze maturate in carriera e nell’anno in corso. Non mi stupirebbero le triplette di Sunderland e Price, mi fanno pensare i possibili raddoppi di Kevin Benavides e Ricky Brabec.
Non ci sono italiani tra i massimi favoriti di questa lista, presuntuosa di default. Però dico che abbiamo due chance: vedere crescere Paolo Lucci, KTM, e farci sorprendere da Alex Salvini, Fantic. Il toscano di Castiglion Fiorentino ha i numeri ma gli manca l’esperienza, il bolognese è al debutto assoluto ma è stato Campione del Mondo di Enduro.
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