Hub Rally-Raid – Mondiale W2RC

Mondiale Rally-Raid. Ri-partenza o capolinea?

- Abu Dhabi Desert Challenge disertato dai big, il Mondiale Rally-Raid, o W2RC, parte male. Troppa ombra dalla Dakar e poca luce propria? Di sicuro qualcosa non va, se le Squadre disertano in blocco (o a cartello?). Al volo Sanz-Gerini

Abu Dhabi, UAE, 23 Febbraio 2024. Dopo la Dakar conclusa da poco e che ancora ronza nelle orecchie degli appassionati, si riparte con il Campionato del Mondo Rally-Raid di cui la regina delle avventure motoristiche è la prima prova stagionale (e anche quella con il maggiore peso). Si riparte ma con alcune perplessità generate da evidenze “drammatiche”. Sono quelle che si evincono dalle liste degli iscritti (finora erano solo chiacchiere di corridoi agitati). Doppia benedizione FIA e FIM l’ADDC, in programma dal 25 Febbraio al 2 Marzo, ha un elenco partenti qualitativamente un po' “povero”.

Se scorriamo la lista delle Moto ci vuol poco a restare di stucco. Dei dieci primi classificati alla Dakar, solo un Pilota ha deciso di correre anche l’ADDC, Ross Branch, per precisa scelta del Team Hero. Si sta parlando di una prova di Mondiale che non registra tra i concorrenti Ricky Brabec, il vincitore della Dakar 2024, Adrien Van Beveren, Kevin Benavides, Toby Price, Ignacio Cornejo, Luciano Benavides, Daniel Sanders, Stefan Svitko e Martin Michek. Tra parentesi e tra i 56 partenti, non un solo italiano (Paolo Lucci, migliore Pilota italiano riconosciuto, ha già il suo daffare per mettere in piedi il prosieguo della stagione). Fuori parentesi e dal valore significativo, le Squadre ufficiali hanno disertato in massa. KTM, Husqvarna, GasGas e Honda non hanno mandato un solo soldato alla storica sfida del deserto degli Emirati. Come si è detto, c’è solo Hero Motorsport, con Branch e Sebastian Buhler. E non ci sono neanche Sherco, il Team KTM “B” Bas World o CF Moto (solo quest’ultima squadra ha comunicato di aver rinunciato all’Abu Dhabi per motivi legati alle acque attualmente e diversamente agitate del Mar Rosso).

Se passiamo alle Auto, la situazione è un po’ meglio, ma non siamo certo al massimo. In questo caso, dei primi 10 della Dakar sono al via del Rally degli Emirati Guillaume De Mevius, Guerlain Chicherit, Martin Prokop e Lucas Moraes. Manca il vincitore della Dakar, Carlo Sainz Sr., per la verità ancora impegnato nella definizione della sua nuova posizione agonistica all’indomani della conclusione (vittoriosa) della Campagna Audi Dakar. E manca, per lo stesso motivo (ma ancora più in generale) Stephane Peterhansel. E così Sebastien Loeb.

Per contro, e sempre per restare in atmosfera di avvicinamento Dacia, sarà al via dell’Abu Dhabi Desert Chellenge, con la Prodrive disprezzata alla Dakar, Nasser Al Attiyah, che in questo caso porta a battesimo la collaborazione con il Navigatore Edouard Boulanger. Il Principe del Qatar ha dunque buoni motivi per sottoporsi alle urgenze di verifica della meccanica e del nuovo rapporto umano e sportivo. Al via dell’ADDC delle Auto anche Al Rajhi, Baumgart, Jacopini, Quintero, e dunque Toyota nelle sue due emanazioni ufficiali Gazoo Racing e Overdrive, Prodrive e X-raid. Enrico Gaspari, Rebecca Busi, Michele e Pietro Cinotto. E non solo. All'ultimo tuffo Red Bull ha fatto un regalo a Laia Sanz, vincitrice nell'Extreme E. Maurizio Gerini, già in Tunisia per svagarsi un po' in Moto, è già all'aeroporto. Correranno con un Taurus. 45 le 4 ruote alla partenza45 le 4 ruote alla partenza.

Questi i fatti. Ora le considerazioni. La diserzione in massa delle Squadre Moto sa tanto di cartello. Viene da pensare che qualcosa non va, e il pensiero vola alla leggerezza di un Mondiale mai troppo amato. Si pensa, tuttavia, anche ai rapporti delle Fabbriche con ASO, promoter del campionato del Mondo, oltre che proprietario della Dakar, e a un sistema di scambio impegno-ritorno non soddisfacente per i grossi Team.

La Dakar gode di copertura e ritorno d’immagine straordinari, il Mondiale non suscita lo stesso interesse (e non sembra spinto con la stessa forza). C’è sempre la possibilità che i big delle moto si siano messi d’accordo per far partire il confronto Mondiale più avanti, in Portogallo, Argentina e Marocco le altre prove, ma anche in questo caso non varia troppo l’evidenza di scarsa considerazione della valenza Mondiale.

La Sfida degli Emirati, nata nel 1991 con il Dubai Desert Challenge creato da Mohammed Bin Sulayem, attuale presidente FIA, gode di una storia di successo stratosferica. Basta scorrere l’elenco dei vincitori, che è un vero e proprio gotha della specialità e che include sin dagli inizi miti del calibro di Kinigadner, Meoni, Despres, Coma, 8 volte vincitore, o Schlesser, 6 vittorie, Saby, Alphand, Al Attiyah, Roma, Peterhansel, sette centri. Di fronte alla strana povertà della situazione attuale la domanda per la quale ci si attende una risposta concreta in tempi non troppo lunghi, è la seguente: il Mondiale Rally-Raid, è alla ri-partenza o al capolinea?

© Immagini © Immagini Prodrive, Honda Monster, ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone, Ford, ItalTrans Media, Astara

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