Greyp G6. L'eBike hyper tecnologica di Rimac
Nei giorni scorsi, Greyp ha lanciato a Zagabria la sua nuova bici elettrica: la G6. Un concentrato di tecnologia costruito intorno a un telaio in carbonio full-suspension, che a un primo sguardo sembra una semplice eMTB ma ha un cuore - o meglio - un cervello elettronico, assolutamente rivoluzionario.
E non è un caso, perché Greyp è una costola di Rimac Automobili. Proprio quelli che producono le hypercar elettriche più veloci del mondo: la Concept One e la Concept Two. Rimac è un'azienda focalizzata sulle tecnologie più futuristiche applicate alla mobilità: per questo le loro hypercar vengono usate come laboratori su quattro ruote, oltre che come vetrine per mostrare le potenzialità delle loro innovazioni alle altre Case automobilistiche; che a loro volta possono poi acquistarle e introdurle nelle loro produzioni di serie. Sulle stesse orme si sta muovendo Greyp nell'ambito delle "due ruote". Per ora si parla di eBike, ma è tutt'altro che da escludere che in futuro l'interesse dell'azienda croata non venga indirizzata anche verso le moto elettriche.
Ma torniamo alla G6: una bici che - dicevamo - è un concentrato di elettronica costantemente collegato alla Rete attraverso un sistema 4G fornito da T-mobile, ed equipaggiata da sensori di ogni genere. Sensori che registrano ogni movimento del pilota e della bici e che restano attivi, e vigili, anche quando la bici è parcheggiata. Una funzione pensata per prevenire furti e danneggiamenti. Tutti i sistemi sono integrati e sono pensati, oltre che per garantire la più futuristica esperienza sportiva possibile, anche per poter condividere le proprie uscite con gli altri utenti attraverso i social. In quest'ottica Greyp ha anche lanciato un sistema di "Gamification", dove i rider possono competere indirettamente con altri appassionati. La presenza di due action camera integrate nella bici consente anche di fare un live streaming in soggettiva della propria pedalata.
MOTORE E POTENZA
Il motore MPF è uno dei sistemi di propulsione più "morbidi" disponibili per le eBike. Il suo maggior punto di forza è il sistema di lubrificazione ad olio (non grasso) che lo rende totalmente inattaccabile dall'acqua e dalla polvere: questo crea un'esperienza di pedalata silenziosa e fluida. La batteria da 700 Wh è prodotta direttamente da Greyp, e ha un'autonomia superiore alle batterie di analoghe dimensioni, che solitamente si fermano a 500 Wh. Il sistema è controllato da un comando remoto sul manubrio, con design di alto profilo e connessione Android. L'applicazione proprietaria di Greyp fornisce una miriade d'informazioni: posizione GPS, heart rate, velocità, video view, power mode e molto altro. C'è poi una funzione molto innovativa, che permette al pilota di impostare una determinata frequenza cardiaca, e il motore varia la potenza adattandosi a mantenere costante il battito.
Dicevamo che la bici è in funzione anche quando è parcheggiata: infatti, grazie a un sistema di giroscopi, può informare il proprietario quando viene spostata. E allora basta un click, e dalla app si attiva il sistema di sicurezza che disabilita il sistema e invia l'esatta ubicazione del mezzo. E' anche possibile vedere attraverso le telecamere installate chi la sta rubando, e addirittura anche comunicare in remoto con lui.
TELAIO E COMPONENTI
La nuova G6 sfida il mercato delle eBike full-suspension proponendosi come la più tecnologica in circolazione: si tratta di una trail con telaio in fibra di carbonio realizzato da Greyp e disponibile in tre misure - S, M, L. - dotato di ruote da 27.5+ equipaggiate pneumatici Schwalbe Magic Mary o Nobby Nic da 2,7" su cerchi larghi 35 mm di DT Swiss o Crankborthers. Le sospensioni sono il top di gamma della Rockshox, con 150 mm di escursione all'anteriore e al posteriore. Il sistema di trasmissione Sram EX1 offre un cambio affidabile con un ampio range di rapporti ben studiato per le eBike. I freni sono i Formula Cura-E, con dischi da 200/180 mm.
I vari modelli hanno allestimenti di alta gamma: il prezzo di partenza è di 6.499 dollari per la G6.1 fino ai 7.499 per la G6.3.
IN SELLA
Non abbiamo trascorso molto tempo in sella, quindi abbiamo scelto di fare un giro piuttosto semplice per concentrarci soprattutto sulla parte tecnologica, lato veramente innovativo di questa G6. Il sistema video è facilissimo da usare e condivide il girato o e lo streaming dallo smartphone o direttamente attarverso la bici.
IN CONCLUSIONE
Ci siamo seduti a far due chiacchiere con Mate Rimac (CEO Greyp), e si è finiti a parlare delle auto a guida autonoma che tra dieci anni saranno già in circolazione, e di come i nostri figli non dovranno neppure imparare a guidare. Possiamo dire che lui sia un po' l'Elon Musk europeo, e nonostante la sua visione di mercato sia più orientata al B2B dell'automobile, non esclude di poter lavorare in futuro a una piattaforma digitale per il mondo delle "due ruote". Per ora inizia dalle bici.
A nostro avviso, tuttavia, per percorrere un sentiero, ci sarà bisogno di un pilota ancora per un po' d'anni. La G6 è una bici per la generazione connessa, la sua tecnologia digitale verrà adottata anche da molte moto in futuro e la nuova Greyp è un po' come un concept, una bicicletta che è un esempio di come tutte queste tecnologie possano essere utilizzate.
SCHEDA TECNICA
Telaio: T700 in fibra di carbonio (misure S, M ed L)
Forcella: Rock Shox Yari RC 27.5" BOOST Debonair, 150 mm escursione, 15 mm axle
Attacco manubrio: Greyp custom stem, 52 mm, con CIM (Central Intelligence Module) integrato.
Manubrio: Greyp custom
Freni: SRAM GUIDE RE
Cambio: Sram EX1
Comandi: Sram EX1
Pacco pignoni: SRAM EX1 cassette CS XG 899 11- 48T
Ruote: Black Jack Ready 40, 27,5'' BOOST / 40 mm
Copertoni: Schwalbe Nobby Nic Performance Line, 70-584
Interfaccia: 3", TFT, 240x400, transflective, sunlight readable
Connettività: 3G module with eSIM, Bluetooth 4.2, Wi-Fi module, USB type C
Sensori GPS, Gyro 3 assi, Accelerometro 3 assi, barometro
Carica: Greyp custom smart charger, 36V, 4A
Peso: 25.5 kg (taglia M)
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Francis Alquati6.500 dollari (ma uno te lo danno di resto) mi sembra pura follia come anche lasciarla parcheggiata anche solo per pochi minuti: devi legartela al culo altro che giroscopi !!! Con 2 mila euro di meno ti compri una Sur Ron anche lei elettrica, che non è una bicicletta ma omologata come ciclomotore ma va sicuramente di piu' della sopracitata G6.