Test Rieju Nuuk 110 km/h. La moto elettrica per la città
L'aspetto non ci aiuta a capire se il Nuuk sia uno scooter o una moto. La cosa che più si avvicina sono i "tuboni" di inizio anni Novanta. Ma per capire il senso di questo Rieju (leggi il listino) però non dobbiamo guardare al passato, ma piuttosto al futuro. Sì, perché l'azienda spagnola, in collaborazione con Bosch, ha riversato nel Nuuk la sua tecnologia più all’avanguardia, con l’intenzione di creare un mezzo innovativo, intelligente e indiscutibilmente originale.
Tornando alla domanda iniziale (più scooter o più moto?) possiamo farci aiutare dal libretto. Ma nemmeno più di tanto, perché scopriamo che ci sono due diverse versioni (tre, se si considera l'allestimento cargo): la prima - quella che abbiamo in prova noi - è omologata come motociclo: il motore elettrico ha una potenza massima di 10,5 kW e spinge fino a una velocità massima limitata a 110 km/h. La seconda invece è classificata ciclomotore, arriva a 4 kW e raggiunge i 45 km/h.
Il fratello maggiore ha due pacchi batterie e un’autonomia di circa 80 km, mentre il ciclomotore, nonostante abbia una sola batteria, arriva a 110 km. Le batterie sono alloggiate tra le gambe del pilota, in due vani che si aprono a libro su entrambi i lati. Possono essere estratte e ricariate dove vogliamo con in caricabatterie opzionale, oppure basta collegare il cavo di ricarica direttamente alla rete elettrica domestica. Possiamo scegliere la ricarica normale che impiega circa 5 ore o, se proprio abbiamo fretta, possiamo utilizzare quella rapida, che richiede poco più di un'ora e mezza per raggiungere il 50%. Ovviamente quest'ultima stresserà maggiormente le celle e quindi è preferibile ricorrervi il meno possibile. La versione che abbiamo in prova ha due batterie da 48 Volt e 50 Ah, montate in parallelo per creare un sistema da 4,8 kWh. Volendo si può arrivare fino a 4 batterie e 9,6 kWh.
COME E' FATTO?
Un elemento che caratterizza esteticamente e costruttivamente il Nuuk è certamente la forcella a steli rovesciati da 41 mm con escursione di 90 mm, che con il suo bell'arancione non passa inosservata. I freni sono a disco da 280 mm di diametro, con pinza a 4 pistoncini all'anteriore, e da 220 al posteriore. La frenata è combinata: azionando la leva destra del freno la forza è suddivisa per il 70% all’anteriore e 30% al posteriore. La leva sinistra interviene sul solo posteriore.
Il telaio è a doppia culla in acciaio, le ruote da 17 pollici sono in alluminio, la sella è alta 78 cm da terra e il peso arriva a 150 kg nella nostra versione, o a 138 in quella ciclomotore.
C'è veramente poco altro da dire, infatti questo Rieju è davvero minimale: non ci sono vani porta oggetti, spazi sotto la sella o regolazioni tra cui sbizzarrirsi. Le uniche opzioni riguardano il numero di viaggiatori: se viaggiamo in due ci sono ovviamente le pedane per il passeggero, mentre se siamo da soli possiamo sollevare la seconda sella e trasformarla in uno schienale per il pilota. Una soluzione comoda e originale.
COMANDI E DISPLAY
La scelta della sobrietà è declinata anche nei comandi: sul manubrio trovano spazio solo gli interruttori delle luci, il selettore dei vari menu e riding mode, le "frecce" e il clacson. Sul display troviamo tutte le informazioni indispensabili, come orari, temperatura, dati di viaggio, riding mode, velocità di marcia. Il livello di batteria è espresso in percentuale e anche in chilometri residui stimati.
COME VA
Saliti in sella bastano pochi metri per capire quanto il Nuuk sia diverso dalla maggior parte dei veicoli elettrici. E ci si torna a chiedere: più moto o più scooter? La risposta in quesco caso è decisa: più moto, a partire dall'elemento che contraddistingue più di ogni altra cosa il Nuuk, ovvero la spinta del motore. Nella mappa più sportiva "il tubone veloce" ha infatti un'accelerazione incredibile: scatta ai scatta ai semafori come una moto di media cilindrata, e spinge costantemente fino a 110 km/h. Grazie al manubrio largo è alla ciclistica ben proporzionata la sensazione è sempre di assoluto controllo.
La posizione di guida non ci ha convinto troppo: le gambe sono troppo distese, le pedane troppo avanzate, e un po' di carico in più sulle braccia non ci sarebbe dispiaciuto. Ci ha convinto, per contro, il design senza fronzoli, votato alla leggerezza e al divertimento. In questo, Rieju ha centrato l'obbiettivo: non è pensato per chi cerca protezione aerodinamica o spazi di carico, ma piuttosto per quelli che vogliono un mezzo scattante e molto maneggevole, che risulti però sempre stabile e sicuro. Anche i freni sono ben commisurati alle prestazioni del motore, e non ci hanno mai messo in difficoltà. E' un po' fastidioso il trasferimento di pressione tra una leva e l'altra. Cosa che però non influisce minimamente sulla frenata. Del Nuuk ci ha colpito anche il suono, non tanto per il timbro, quanto per il volume: nfatti il motore fischia, sibila e si fa decisamente sentire.
CONCLUSIONI
Prima di concludere parliamo del prezzo: la versione ciclomotore costa 5.999 euro, per quella da 110 km/h che abbiamo provato noi ne servono 1.000 in più. Il Nuuk è certamente un mezzo interessante, e le sue doti dinamiche, soprattutto in accelerazione, sono notevoli. E' molto divertente da guidare e, considerata la potenza, ha una discreta autonomia. Tra i difetti però c'è sicuramente il prezzo, che è un po' alto per un mezzo di qualità, ma poco accessoriato e con una cura delle finiture migliorabile.
ricorda lo zoomer dell'honda può piacere o no ,ma sicuramente la motorizzazione elettrica sarà divertente anche da guidare
peccato per il prezzo un pò alto, purtroppo
se l'elettrico non si diffonde i prezzi resteranno alti.