Vittorio Feltri contro ciclabili e monopattini
Alla fine anche Vittorio Feltri ha ceduto alle sirene della politica. A convincerlo è stata Giorgia Meloni, ma non si candiderà - come si vociferava - alla carica di Sindaco, ma più modestamente a quella di Consigliere Comunale di Milano. Il Direttore editoriale di Libero avrà tempo e inchiostro a sua disposizione per illustrare il suo programma nei prossimi giorni, ma alcuni punti li ha già messi ben in chiaro. Vuole eliminare le piste ciclabili che a suo dire hanno paralizzato la mobilità milanese e dichiarare guerra ai monopattini elettrici che definisce . L'idea è quella di "restituire a Milano un’immagine anche esteriore che sia migliore di quella che è stata disegnata nell’ultimo anno e mezzo con il Covid".
Quella del direttore - non stupisce - è una posizione controcorrente. In un momento in cui le democrazie occidentali, dalle amministrazioni locali ai governi e da destra e sinistra, puntano sull'ecologia e sulla green economy, Feltri fa un passo indietro che però sicuramente piacerà alle pance di molti elettori.
Il Direttore ha detto che Milano “è una città che funziona, si tratta di farla funzionare meglio. Mi auguro di poter dare il mio contributo, se non riuscirò pazienza”. L'annuncio della candidatura è avvenuto nel corso della presentazione del nuovo libro di Giorgia Meloni che ha dichiarato: “Sono estremamente fiera di annunciare non solo che il direttore Vittorio Feltri ha deciso di iscriversi a Fratelli d’Italia, ma che l’abbiamo anche convinto con facilità a guidare la nostra lista per le amministrative”.
Proprio oggi parlavo con dei milanesi e sono rimasto colpito da come si siano scagliati contro le nuove piste ciclabili ed i monopattini. Mi hanno spiegato che a Milano sia diventato impossibile muoversi in molte strade e ancora più impossibile trovare parcheggio. Secondo me tutta questa pubblcità alle ciclabili raccatta voti per chi vive in centro, ricchi di Porta Venezia o Porta Romana che non hanno alcun interesse nel facilitare la viabilità a chi abita un po' "fuori" e viene in centro per lavorare. Credo che le prossime elezioni riserveranno sorprese, anche perché basare un'amministrazione su biciclette e monopattini in un momento del genere lo trovo francamente arrogante, e credo anche la maggioranza dei milanesi.
Pensare poi che sia in grado di modernizzare alcunché, è davvero risibile.
Servono più ciclabili per avere una reale separazione dei flussi veicolari, secondo me, non meno.