L'ingegner Giulio Bernardelle su novità e tendenze moto a EICMA 2017
Presenza fissa dei nostri DopoGP con Nico e Zam, l'ingegner Giulio Bernardelle è un acuto analista della tecnica delle moto da gran premio, grazie alla sua formazione professionale e all'esperienza maturata nei team del motomondiale.
Ma oltre a seguire le corse, l'Ing. dirige la In Motion Group, società che si occupa di design, engineeing, consulenza e produzione motociclistica. Nico Cereghini lo ha intervistato a Eicma sulle novità tecniche e sulle tendenze che ha avuto modo di vedere.
Se non ci sono state novità eclatanti si sono visti molti sviluppi in funzione della normativa Euro 4, una maggiore attenzione alla razionalizzazione e anche lo viluppo di nicchie e moto molto interessanti.
La mia impressione è che si stia tendendo a "specializzarsi" la moto intesa come "oggetto tuttofare" sta piano piano lasciando il posto a "oggetti" sempre più specifici.
A parte lo scooter tradizionale, basta guardare il settore 3 ruote che ora viene proposto più somigliante ad una moto anziché ad uno scooter, tutti i vari settori del fuoristrada, il settore elettrico che non sembra tanto aldilà da venire, specie per quanto riguarda mezzi di piccola cilindrata ad uso urbano, mi aspetto anche qui come per le auto veicoli a propulsione mista.
Quello che mi fa più piacere è constatare comunque il ritorno di tante "moto da usare": cilindrate, dimensioni e pesi ridotti per ritrovare il piacere della guida, il che potrebbe sembrare controcorrente con quanto detto prima ma in effetti non è così.
Il fatto è che gli utenti potenziali sono tanti e ragionano ognuno con la propria testa.
Le aziende se vogliono sopravvivere non possono limitarsi a sfornare nuove moto simili a modelli precedenti, il mercato in questo senso sarebbe già saturo e con la crisi ancora in atto (non è vero che è alle spalle) molti ci penserebbero un po prima di spendere soldi per qualcosa di molto simile a quello che già si possiede.
Le persone sono diventate esigenti, per spendere il loro denaro hanno bisogno di avere un motivo "valido" che può essere identificato nell'oggetto dei loro desideri. Le case costruttrici lo sanno e cercano secondo me di interpretarli e assecondarli.
Valentino Masini