Interviste Eicma 2018

Lorenzo Savadori: “Il mio obiettivo è restare in SBK”

- Lorenzo Savadori ripercorre la stagione appena trascorsa e ci parla dei suoi obiettivi futuri. Non riuscendo a correre in SBK nel 2019, disputerà il mondiale MotoE con il team Gresini

A soli 25 anni Lorenzo Savadori ha appena concluso la sua terza stagione nel mondiale Superbike.

E’ stata una stagione positiva la sua, che lo ha visto più volte in lotta per un podio che purtroppo non è mai arrivato, sia per la mancanza di un pizzico di fortuna che per le difficoltà incontrate nel portare al limite un’Aprilia RSV4 che è senza dubbio migliorata rispetto all’anno passato, ma che non è mai stata allo stesso livello di Kawasaki, Ducati o Yamaha. 

Lorenzo è un pilota Aprilia, legato alla Casa di Noale da un contratto che però è destinato a concludersi alla fine dell’anno, in quanto, a meno di improvvise quanto inattese novità dell’ultima ora (Ten Kate?), difficilmente vedremo una RSV4 al via del prossimo mondiale Superbike: e quindi l’accordo tra il giovane pilota di Cesena e la Casa italiana non proseguirà.
Senza santi in Paradiso e senza grandi sponsor alle sue spalle, Savadori rischiava di restare a piedi, e per questo (dopo la nostra intervista) ha accettato di correre nel campionato MotoE nelle fila del team Gresini, compagno di squadra di un’altra giovane promessa italiana: Matteo Ferrari. 

Le moto elettriche non erano certo in cima ai suoi “desiderata”, ed il campione Stock 1000 del 2015 spera sempre di poter rientrare in quel mondiale Superbike dove ha dimostrato di poter competere con i migliori. 

  • Alessandro200958
    Alessandro200958, Mogliano Veneto (TV)

    Alla fine torniamo sempre li, nel caso della SBK ci sono due fattori che si sommano.

    Il primo e fondamentale, è un campionato totalmente inutile se si considerano gli enormi costi che i team devono supportare. E' una categoria dove lo sviluppo e le ricadute sul prodotto di serie sono nulle. Pensare di spendere 3-4 milioni di euro per fare un campionato SBK è una follia perchè è un costo puro che non avrà alcun ritorno di immagine, e anche se ci fosse un ritorno è impensabile che sia così determinante da coprire i costi enormi.

    Quindi, come dimostra Fores, dire che serve talento o soldi è sbagliato. Se non corri con quei 3 team ufficiali servono solamente i soldi, gli sponsor.

    Ed ecco che arrivi all'altro punto, la Federazione, che non ha degli sponsor importanti (in Spagna hanno un accordo con Repsol) non investe nulla e tutti i piloti sono totalmente abbandonati a loro stessi. Chiediamoci come mai tutti i piloti delle varie Academy, Gresini, Simoncelli, VR46 ecc non hanno problemi di sponsor... Perchè c'è un'organizzazione importante di fondo, fondamentale in questo sport.

    I piloti in SBK, se vogliono correre, devono avere la fortuna di trovarsi uno sponsor importante, altrimenti, è meglio cambiare aria e fare altro.
  • massi_
    massi_, Brescia (BS)

    Per correre, negli ultimi anni, servono due qualità: un talento sopra la media o la valigia. Se resti a piedi, probabilmente non offri nessuna delle due cose
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