Giandomenico Baldi: aspettiamo Cairoli e Philippaerts
Completamente rinnovato nel 2009 in previsione della prova iridata poi assegnata a Faenza, il circuito del Motoclub Trasimeno a distanza di due anni torna ad ospitare una prova del campionato organizzato dalla Offroad Pro Racing. Un evento particolarmente atteso in quanto vede al via oltre a David Philippaerts e agli altri protagonisti della prova d’apertura di Montevarchi anche il tricolore in carica Antonio Cairoli all’esordio negli Internazionali d’Italia con la KTM 350 con la quale ha vinto entrambe la gare alle quali ha preso parte: lo Starcross e Valence.
«La pista è stata rinnovata all’80% - spiega Giandomenico Baldi, presidente del sodalizio perugino - introducendo cambiamenti significativi cercando di seguire le direttive che si usano nelle attuali piste del Mondiale. Abbiamo così realizzato alcune curve particolari, una serie di onde ed un tratto di sabbia, tenendo ben presente le esigenze degli spettatori. Già prima avevamo una notevole visibilità del circuito, ora credo si possa godere la pista al 90%».
La partenza ora è nella parte più bassa del circuito.
«E’ stata spostata proprio per dare una maggiore visibilità al pubblico e per avere maggiori dimensioni in base alle nuove norme. C’era infatti una zona meccanici-segnalatori che non era più in regola con le nuove indicazioni degli Internazionali, e la soluzione ottimale è stata spostarla in basso. Era una cosa che avevamo studiato da tempo, l’ultimo ritocco era stato fatto nel ’92 e già allora avevamo idea di posizionarla dove è ora. Un primo debutto è stato fatto la scorsa stagione in occasione della prova del campionato Italiano, e non nascondo che avevamo avuto qualche preoccupazione ma è andata bene perchè tutto è risultato veramente funzionale».
Ci sono altri interventi da fare per il futuro?
“Sì, mentre eravamo in corso d’opera per spostare la partenza abbiamo perfezionato l’acquisizione di ulteriore terreno per ampliare e avvicinare la zona parco piloti alla partenza, quindi nel prossimo futuro avremo un paddock superiore ai 35.000 metri quadrati su due livelli”.
A quello attuale non sono state fatte modifiche?
“No, è rimasto così com’è. Ma abbiamo aumentato i servizi per il pubblico, dai parcheggi interni al crossodromo che sono diventati parcheggi stabili ai nuovi bagni per il pubblico».
Sono lavori che avete realizzato anche in prospettiva di ospitare un altro GP?
«Certamente, sono stati fatti con questa ambizione. L’investimento è stato enorme, abbiamo speso oltre 160.000 euro per le modifiche con un grande lavoro e molti sacrifici, è logico quindi che il GP è il nostro obbiettivo, speriamo che ci si trovi con le parti interessate e che si riesca a trovare una linea comune anche se francamente in questo momento non mi sembra una situazione molto chiara per nessuno».
D’altronde quello di Gioiella è un impianto storico, che non ospita un GP dal 2005.
«Dall’88 al 2005 abbiamo organizzato tredici prove di campionato del mondo, quattro europei e oltre ottanta campionati italiani. Abbiamo fatto veramente tanto, ma vogliamo e siamo in grado di fare ancora di più. Lo abbiamo dimostrato un po’ con tutti, anche col nostro personale che non lavora soltanto all’interno del nostro Motoclub ma collabora su tutto il territorio visto che io oltre ad essere presidente del sodalizio sono anche all’interno del comitato motocross, Paolo Burini è direttore di gara internazionale e fa parte del comitato impianti, mentre Mara Colligiani era la nostra segretaria dal ‘62 ed ora è diventata presidente del comitato regionale».
Tutto è pronto quindi per l’esame finale?
«Direi proprio di si, la pista è al massimo del suo potenziale e penso proprio che la sfida tra i nostri Cairoli, Philippaerts, Guarneri & C. non mancherà di esaltare gli spettatori, e sarà un bell’antipasto in previsione dell’apertura iridata».
Massimo Zanzani