Interviste

Internazionali d'Italia MX 2020: parlano i campioni

- Assegnati i titoli a Gajser, Renaux e Razzini, i tre fuoriclasse degli Internazionali d’Italia che hanno chiuso i battenti a Mantova hanno raccontato a Moto.it la loro esperienza

Aperto e chiuso nell’arco di tre weekend, il campionato che dà il via alla stagione fuoristrada ha dato ragione a Tim Gajser, a Maxime Renaux e al reggiano Pietro Razzini, che si sono aggiudicati rispettivamente i titoli MX1 e Supercampione, MX2 e 125.

"Sono felicissimo di cominciare la stagione in questo modo – ci ha spiegato l’ufficiale HRC - ho sempre partecipato agli Internazionali prima dei GP, ma non mi sono mai sentito così bene sin dall’inizio come quest’anno, quindi è una bellissima sensazione. Io sono in buone condizioni fisiche e ho un ottimo feeling anche con la nuova moto che sta rispondendo alle nostre aspettative, quindi sono estremamente contento e non vedo l’ora di cominciare la stagione a Matterley Basin. So che posso ancora migliorare in alcuni punti, come essere un po' più sciolto e  rilassato sulla moto, ma ad ogni modo siamo sulla strada giusta anche perché abbiamo ancora tre settimane per lavorare sodo prima del primo gran premio".

La tua velocità è comunque già sembrata sorprendente…
"Diciamo che sono contento di quanto ho fatto vedere, anche perché ho cercato di non prendere rischi eccessivi in quanto questo campionato deve essere solo preparatorio in vista del campionato del mondo, ma certamente la sensazione quando si vince è sempre molto bella quindi sono molto felice. Gara dopo gara abbiano sempre migliorato, grazie anche ai test fatti durante gli allenamenti e in gara, e questo era proprio l’obiettivo principale che ci eravamo posti per crescere perché le gare sono il miglior banco di prova in quanto solo in  queste circostanze raggiungi le condizioni più estreme". 

Che feeling hai trovato con la moto rispetto allo scorso anno?
"Diciamo che mi ci sento ancora più a mio agio, mi sento meglio, e questa è la condizione indispensabile per fare buoni risultati".

A Mantova ti è mancato di vincere la manche Supercampione per fare il pieno di vittorie, visto che ti eri imposto in tutte e cinque le gare precedenti.
"Ebbene sì, stavo correndo molto bene e spingendo forte perché il mio compagno di scuderia Mitch Evans mi era in scia: ad un certo punto però mi è arrivato molto vicino perché in un punto della pista era molto veloce, quindi ho preferito farlo passare per vedere le sue traiettorie. Dopodiché mi sono fatto sotto per tentare il sorpasso, ma in un tornantino stretto la moto mi si è spenta e non ho avuto il tempo materiale per riprenderlo".
 

Maxime Renaux

Grande pilota, ma anche un ragazzo estremamente educato, cordiale e sensibile, Maxime Renaux è stato invece il mattatore della 250. 
"E’ stato un bell’inizio – ha commentato il francese della Yamaha SM Action – specie le prime due gare, perché qui a Mantova nella prima parte di gara avevo un ritmo un po’ lento, probabilmente dovuto alla pesante caduta alla prima curva che mi ha costretto a fermarmi un pochino in quanto avevo problemi alla testa: poi però ho cominciato a girare bene, e sono riuscito a mantenere la testa al campionato. E’ stato un bene iniziare così la stagione, sono ancora integro, ho fatto dei progressi importanti, ed ora sono carico al punto giusto per affrontare l’inizio del Mondiale".

Che significato ha per te questo titolo?
"Non bisogna scordarsi che sono solo le gare di inizio anno e che i GP saranno un’altra cosa, ma è sempre un bene verificare come ti senti e come sei rispetto agli altri avversari. Inoltre, visto che il mio team è italiano, è stato un vero piacere e una grande soddisfazione per me aver regalato questo titolo a tutti i componenti della squadra proprio di fronte al pubblico di casa. La mia speranza ora è quella di ottenere anche un altro titolo quest’anno… ".

 

Pietro Razzini

Pietro Razzini si è invece assicurato la tabella rossa della classe 125 in sella alla Husqvarna del Team Castellari, al termine di un prolungato testa a testa con Andrea Roncoli.
"A dire la verità è stata una sorpresa, perché ad inizio anno non ce l’aspettavamo. Invece è andato tutto bene fin dalla prima gara, a parte qualche errore come quello di oggi. Nella prima manche sono infatti partito male e ci ho messo un po’ a recuperare, mentre nell’altra ero in testa con un po’ di vantaggio ma ho fatto un errore e sono scivolato, anche se per fortuna sono riuscito a ripartire subito".

A cosa è dovuto questo titolo?
"Sicuramente ce lo siamo sudato e meritato, perché vengo da un paio di anni difficili e  sfortunati dove sono stato bersagliato da infortuni. Ora finalmente sono a posto in tutto, per cui spero di fare il meglio possibile nell’Europeo, anche se c’è da qualificarsi e io non sono molto bravo nelle qualifiche, ma sto migliorando anche in questo, mentre l’Italiano punto a vincerlo".

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