Jill Cairoli: un anno indimenticabile… e a Ottobre ci sposiamo!
All’inizio del 2007 è scoppiato l’amore, e da allora Jill Cox e Tony Cairoli fanno coppia fissa. Condividendo i momenti difficili, come gli scorsi due anni, e quelli belli, tra i quali spiccano i nove titoli iridati del fantino siciliano festeggiati assieme, l’ultimo dei quali quello ottenuto lo scorso fine settimana ad Assen.
Jill, come l’hai visto cambiare in questi 11 anni?
«Posso dire che col tempo è cresciuto, è diventato più maturo. Ed ora mette un po’ in pratica i miei insegnamenti dettati dalle mie origini olandesi, che lo hanno reso più preciso e organizzato, e sono molto orgogliosa di questo. Per quanto riguarda la guida invece lo vedo più intelligente, nel senso che ora cerca di evitare situazioni pericolose».
Cosa ti piace di lui?
«La sua positività, qualsiasi cosa succeda lui trova sempre il lato migliore. Poi mi piace molto il suo essere vero con se stesso, sa di essere italiano, sa di essere siciliano, sta con i piedi per terra: in definitiva il suo modo di essere normale, visto che nonostante sia circondato sempre da tanta gente ha mantenuto la sua personalità e non si è fatto cambiare da nessuno».
Quando ti fa arrabbiare?
«Quando dice le bugie, anche se lui dice che non mente mai. Cose del tipo “ho preso un pesce da 30 cm” quando invece era da 20, secondo lui non sono bugie, dice che in Italia è normale fare così, che si ingigantisce un po’ sempre tutto. In queste occasioni divento nera perché io non sono così, per me 25 è 25, 35 è 35, secondo me questo è mentire, per lui no….».
Durante i giorni delle gare è diverso?
«No, molte persone pensano che sia anche grazie a me che Tony ha avuto una carriera così importante, ma io non voglio prendermi troppi meriti per questo, perché Tony è il ragazzo più facile che esista al quale stare a fianco: è sempre positivo, non ha mai bisogno di essere tirato su di morale, quindi non mi sono dovuta sforzare più tanto per aiutarlo a raggiungere i suoi obbiettivi. Lavorare con lui è incredibilmente facile, e lui è stupendo anche un minuto prima di cominciare la gara, posso dirmi davvero fortunata».
I due scorsi anni però non devono essere stati tanto sereni.
«Purtroppo è stato così, ma è comprensibile, perché era davvero in cattive condizioni fisiche. E comunque, nonostante la ferita che nessuno sapeva quanto grave fosse, è pur arrivato sempre secondo: avrebbe voluto fare meglio ma non poteva. E’ stato un periodo proprio frustrante».
Secondo te, quanto tempo Tony rimarrà ancora in sella a una moto da cross?
«Non abbiamo mai parlato seriamente di questo, perché lui è italiano e la risposta è sempre: “vediamo”. Abbiamo il contratto per il prossimo anno, e io penso che almeno per altri due sicuramente continuerà a correre. Ne sono quasi sicura, perché se gli parli di smettere lui si arrabbia; d’altronde ha davvero ancora tanta passione, e finché ce l’hai dentro e sei sano fisicamente, perché non provare?».
Che progetti avete insieme?
«Il più importante è quello di sposarci, ed è già tutto previsto per il prossimo ottobre. Ma questo è forse un progetto più mio, sicuramente le gare sono al primo posto nella nostra vita, ma da pochi mesi abbiamo iniziato assieme anche la produzione di abbigliamento sportivo Racr, che sta andando molto bene. In futuro ci sarà anche un figlio, ma per questo vogliamo aspettare ancora un po’, perché al momento mi piace ancora molto seguire Tony alle gare. Quando mi sentirò pronta cominceremo a cercarlo, ma per ora intendo seguire ancora Tony ed essere per lui al 100%».
Come si esplica il tuo lavoro?
«Il mio lavoro non è così evidente, mi occupo delle prenotazioni, degli aspetti finanziari, pianifico tutto quanto ruota attorno a lui come interviste, sponsor e cose così. Faccio il possibile per portargli via più incombenze che posso, in modo da permettergli di concentrarsi solo sulle gare, così cerco di fare tutto, dalle cose più stupide, come cucinare, a quelle più importanti».
Un sogno da realizzare insieme?
«Quest’inverno il mio sogno era quello di sposarmi entro quest’anno mentre lui diventava campione del mondo, e sono stata fortunata perché per me diventa il regalo più bello del mondo».
Gli ultimi due anni, come già detto, per lui sono stati difficili: per te qual'è stata la cosa più complicata?
«Vederle che non poteva fare ciò che avrebbe voluto fare, perché il motocross lo rende felice e lui non ha potuto correre nel modo in cui avrebbe voluto. Ed è stata dura talvolta leggere certe cose che venivano scritte su di lui. Perché tu ci metti tanta dedizione, amore, sacrifici, e poi leggi cose veramente brutte su di lui quando noi sapevamo quanto stesse male. Queste cose mi hanno ferito molto, ma per fortuna lui è molto forte, e se le è fatte scorrere sempre alle spalle».
Il campionato quest’anno se l’è proprio meritato…
«Oh sì, al 100%, l’ho visto fare delle gare che forse sono state le migliori della sua carriera, come ad Arco di Trento e Ottobiano. Anche a Lommel è stata una bella gara, ma non ha potuto fare ciò che avrebbe voluto, perché ha dovuto pensare al titolo».
In Belgio è stato fantastico vederlo battersi con Herlings gomito a gomito, ma col massimo rispetto uno per l’altro, difficile vedere lo stesso in altri sport….
«Questo è anche uno dei motivi per cui a Tony piace gareggiare contro i suoi più forti avversari, perché sanno cosa fanno, e non hai paura di infortunarti a causa di una scorrettezza: ed è una bella cosa anche per me, perché mi sento più sicura».
Sei orgogliosa di lui?
«Tanto, non solo come pilota, ma anche come persona, ad iniziare per il rispetto che ha per chi gli è vicino, e in generale per le persone».
Praticamente mi hai trasformato !!!!!
Complimenti un' ottimo risultato.